[COMPLETA] Sette ragazzi scomparsi, un oscuro segreto. La vita di Iseul cambia completamente quando perde la vista a causa del più pericoloso tra loro, ma che è anche quello più ferito, spaventato e con le cicatrici più profonde di tutti. Ognuno di...
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"Non lasciarmi, io ci credo. Allunga la mano. Non c'è una fine. Tu sei la mia speranza." - Don't Leave Me, BTS
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16 agosto, 2018
Quella stanza era proprio come la ricordavo. Il pianoforte marrone era sempre al suo posto, abbandonato in un angolo della stanza, illuminato dai raggi del sole che filtravano dalle aperture nell'intonaco ormai decrepito. Sulla destra avevo ciò che era rimasto del vecchio caminetto, insieme alla porta bianca e sporca di fuliggine. Le finestre erano sprangate da alcune assi di legno e le piastrelle del pavimento erano sporche e semidistrutte.
Il fuoco non aveva lasciato niente. I ricordi della mia infanzia erano bruciati insieme a quella casa e al pianoforte che avevo davanti, in quel momento ancora inviolato. C'era silenzio. Un silenzio che stonava con il ricordo delle note che riecheggiavano in quel luogo, un tempo fonte di speranza. Premetti uno dei tasti del pianoforte, tanto per portare alla memoria un ricordo che potesse darmi la forza di riprendermi. Di rialzarmi in piedi. Ma il suono straziante che ne uscì, mi buttò definitivamente a terra.
Non c'era nessuna speranza. Chi volevo prendere in giro?
Mi alzai di scatto dallo sgabello, facendolo cadere all'indietro con le mani. Afferrai la chitarra poggiata contro il pianoforte e la trascinai verso il centro della stanza, facendo strisciare la base arrotondata contro le piastrelle sporche e impolverate.
Per un momento, mi fermai a fissare il vuoto.
Che fine avevano fatto quei giorni felici? Che fine avevano fatto le risate, le corde pizzicate dalle dita di Jungkook, gli scherzi di Hoseok. Che ne era delle movenze agili e ipnotiche di Jimin, dei disegni perfetti di Taehyung, che al loro confronto quelli degli artisti di successo sembravano degli schizzi pasticciati da un bambino. Che ne era delle parole confortanti di Namjoon e della guida sicura di Seokjin?
Che ne era di noi? Anime in pena che si attardavano tra le ombre della loro adolescenza, intrappolate in un incubo dal quale era impossibile fuggire. Che era impossibile da dimenticare.
