「22. Ƒσяgινє Hιм」

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23 agosto, 2018

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23 agosto, 2018

«Hoseok. Hoseok!»

La voce di Seokjin-hyung mi riportò alla realtà, facendomi aprire gli occhi. Sentivo il pavimento freddo sotto la mia testa e un dolore pulsante dietro la nuca, dove si era appena formato un bernoccolo.

«Ahi...» mi lamentai, massaggiando il punto dolorante mentre Seokjin mi aiutava a mettermi seduto. La testa mi girò per un attimo e fui costretto a chiudere gli occhi.

«Che diavolo ti è successo? Dov'è Namjoon?» mi domandò Seokjin guardandosi intorno alla ricerca del ragazzo appena nominato.

Mi colse un brivido quando riordinai i pensieri, e i ricordi. Sgranai gli occhi e mi voltai subito verso la minuscola stanzetta alle mie spalle. Un piccolo ripostiglio per gli attrezzi utilizzato dagli operai durante i lavori di ristrutturazione. Mi alzai in piedi nonostante il dolore alla testa e le vertigini, spalancando la porta già aperta. I miei occhi spaventati vagarono su quel piccolo spazio ora vuoto.

«No...» ansimai. «Era... Era qui. Lo giuro. È sempre stata qui...»

Mi sentii afferrare per il colletto e venni sbattuto violentemente contro il muro. Strinsi gli occhi a causa del dolore che si aggiunse a quello della botta precedente e sentii il respiro furioso della persona che mi stava a una spanna dal naso. Dischiusi lentamente le palpebre e desiderai morire quando incontrai gli occhi assassini e spaventosi di Yoongi.

«Che vuol dire che è sempre stata qui?» mi sussurrò a un centimetro dalle labbra, rafforzando la presa sul bavero della mia maglietta. «Hoseok, che cazzo hai fatto?!» esplose, schiacciandomi ancora di più contro il muro e facendomi mancare il fiato.

Boccheggiai mentre sollevavo gli occhi su Jimin e Seokjin-hyung, che se ne stavano immobili dietro le spalle di Yoongi, guardandomi come se fossi un completo estraneo. Tornai a guardare gli occhi minacciosi e scuri della persona irriconoscibile che avevo davanti.

«Hyung. Hyung, io... io...»

«Pesa bene le tue parole, Hoseok,» sussurrò minaccioso. «Perché potrebbero essere le ultime che ti usciranno di bocca.»

«Yoongi, cerca di calmarti,» s'intromise finalmente Seokjin-hyung. Lo guardai speranzoso, supplicandolo silenziosamente di aiutarmi. «Abbassa quelle mani e lascia che si spieghi. Non vedi che sta tremando?»

Yoongi mi lasciò di colpo, facendomi cadere malamente sul pavimento. Tossii quando il mio cervello si rese conto che la mia gola era diventata troppo stretta per incanalare aria.

«Bene allora,» affermò Yoongi facendo un passo indietro così da potermi guardare in faccia. «Spiegati. Sono proprio curioso di sentire che cos'hai da dire.»

Continuai a respirare con fatica e mi vennero le lacrime agli occhi quando mi resi conto che neanche Jimin avrebbe mosso un muscolo per aiutarmi. Non fin quando avrei aperto la bocca e dissipato ogni suo dubbio.

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora