「45. MιкяσƘσѕмσѕ」

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[Capitolo 🔞 Si consiglia la lettura a un pubblico consapevole.]

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27 ottobre, 2018

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27 ottobre, 2018

Il sangue mi macchiò la maglietta e metà del volto quando conficcai il coltello nella gola di quel figlio di puttana. Ma ciò non mi fece stare meglio. La mia sete di vendetta aveva raggiunto il culmine e non mi bastava aver fatto tacere una volta per tutte l'uomo che mi aveva rovinato la vita, che mi aveva trasformato nel mostro che ora lo stava divorando senza un briciolo di pietà. Digrignai i denti e strinsi la presa sul manico del coltello, infierendo sulla ferita già aperta.

Volevo che morisse guardandomi negli occhi. Volevo che si rendesse conto dell'errore che aveva commesso. Coinvolgere Iseul era stato un enorme sbaglio, ma ciò che mi fece infuriare di più fu il suo sguardo estasiato mentre il sangue gli colava giù per il collo. Perché stava sorridendo? Come faceva a guardarmi ancora con quell'adorazione negli occhi?

«È... u-un onore...» gorgogliò a causa del sangue in bocca e la gola tagliata. Riuscii a malapena a capirlo. «...essere ucciso da S-Suga...»

Estrassi il coltello dalla sua gola per piantarglielo violentemente nello stomaco. Un colpo. Due colpi. Tre, quattro, cinque colpi. La mia sete di vendetta era insaziabile. Scaricai tutta la mia rabbia sul suo corpo, ormai dilaniato dal coltello con cui continuavo a squarciargli l'addome. Quello non era neanche un decimo del dolore che avevo provato io. Se solo fosse stato possibile, avrei continuato a trafiggerlo per l'eternità, facendogli assaporare ogni coltellata come se fosse la prima. Solo così avrebbe iniziato a comprendere il male che mi aveva fatto. E non sarebbe stato neanche sufficiente.

«Crepa, fottuto bastardo,» sibilai tra i denti mentre i suoi occhi perdevano vitalità. «Va' all'inferno!»

Qualcuno mi afferrò per le spalle e mi fece indietreggiare con forza, allontanandomi da quel corpo che ormai era diventato solo un pezzo di carne. Senza le mie mani a sorreggerlo, Igor scivolò a terra e raggiunse il pavimento. Si afflosciò ai miei piedi con la faccia premuta contro le piastrelle e gli arti disposti in una posizione innaturale.

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora