「39. Ƒιηαℓ Ɯσя∂ѕ」

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4 ottobre, 2018

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4 ottobre, 2018

Mi risvegliai nuovamente in quel letto, in quella stanza che ormai non aveva più niente di mio. Di nostro. Udivo un respiro addormentato nell'orecchio, ma quel respiro non era il suo. Percepivo delle mani che mi stringevano al loro petto, ma quelle mani non erano le sue. Sentivo un cuore che batteva, ma quel cuore non era il suo.

Ultimamente mi mancava l'aria non appena aprivo gli occhi e mi rendevo conto che lei non c'era. Sollevai la schiena e incontrai le palpebre abbassate e il volto dormiente di Yoora. Erano passati più di venti giorni dal nostro incontro. Avevamo parlato del nostro passato, di ciò che era accaduto, ma lei continuava a dirmi che non era colpa mia. Non era colpa mia se non voleva più uscire di casa perché si vergognava della sua faccia. La colpa era solo di quei criminali che si nascondevano nel buio e che per il governo erano dei benefattori della patria, coloro che portavano soldi in cambio di vili atrocità.

Cominciai a respirare pesantemente non appena il ricordo di Iseul, addormentata nel mio letto, mi causò una stretta al cuore. Era più forte di me. Yoora ogni notte sgattaiolava via dalla stanza di Taehyung per abbracciarmi e dormire al mio fianco. Ciò la rasserenava e io la lasciavo fare, ma la frustrazione che sentivo dentro continuava a destarmi dal mio sonno pieno di incubi. Non ce la facevo più. Stavo arrivando al limite.

Quella notte Iseul mi mancava più che mai. Osservai ancora una volta Yoora e le afferrai dolcemente un polso per farle mollare la presa sulla mia vita. Liberai le gambe dalle sue e le spostai la testa che aveva appoggiato sul mio petto. Riuscii ad alzarmi in piedi senza svegliarla, spostando le coperte che sembravano talmente calde da scottarmi la pelle. Mi guardai intorno.

Era in quella stanza che avevo imparato a conoscere Iseul. A non odiarla. Ricordo ancora quando era entrata dalla porta e io mi ero soffermato a guardarla per la prima volta. Ricordo la nostra prima, vera conversazione e il modo in cui mi aveva preso la mano senza alcun timore, rassicurandomi con delle parole che mi erano entrate nel cuore e nel cervello, così come aveva fatto lei. C'era entrata in punta di piedi e io non avevo avuto il coraggio di scacciarla via. Non avevo voluto scacciarla via.

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora