[COMPLETA] Sette ragazzi scomparsi, un oscuro segreto. La vita di Iseul cambia completamente quando perde la vista a causa del più pericoloso tra loro, ma che è anche quello più ferito, spaventato e con le cicatrici più profonde di tutti. Ognuno di...
[Avviso: presenza di una scena che potrebbe urtare la vostra sensibilità]
♫ TheTruthUntold, BTS
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"In un giardino pieno di solitudine, è sbocciato un fiore che ti assomiglia. Avrei voluto dartelo dopo essermi tolto questa maschera senza senso." - TheTruthUntold, BTS
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30 gennaio, 2019
Ero in piedi in un luogo a me molto familiare. Dove avevo già visto quelle pareti di marmo, la navata su cui erano disposte quattro colonne in fila e quell'altare che impreziosiva il presbiterio? Mi guardai intorno con le labbra lievemente dischiuse finché non mi accorsi che qualcosa non quadrava. Dov'erano i tuoni? Dov'era il temporale che imperversava fuori dalla finestra? Ma soprattutto... dov'era l'oscurità profonda che veniva diradata solo dalla luce fioca di qualche candela?
In quel momento, era tutto illuminato. La luce del sole filtrava attraverso le vetrate, creando dei giochi di luce che m'illuminavano il volto di mille colori. Rimasi incantata finché non udii qualcosa provenire da dietro le mie spalle. Il suono di un pianoforte. Mi voltai, facendo ondeggiare i miei lunghi capelli ramati contro le spalle scoperte. E poi i miei occhi si posarono su quelle magre del ragazzo seduto sullo sgabello di fronte allo strumento a corda. Indossava ancora quella camicia bianca, e quegli orecchini d'oro che gli penzolavano elegantemente dal lobo. Ed era ancora seduto lì, etereo come me lo ricordavo.
Eppure, c'era qualcosa di diverso. Questa volta... Questa volta non avevo paura.
Il ragazzo si girò dopo aver finito di suonare la sua canzone e i nostri occhi si attrassero come due calamite. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo sorriso. Sì, stava sorridendo. Suga mi stava sorridendo. E si alzò dallo sgabello, tenendo sempre gli occhi incollati ai miei. Due occhi belli ed espressivi, semi coperti da un ciuffo di capelli biondissimi che sfioravano a malapena la sua pelle bianca. Lo osservai mentre avanzava tranquillamente verso di me, stavolta senza nessuna brutta intenzione negli occhi. Nessun accendino in mano. Stava semplicemente camminando con le mani nelle tasche e il volto sereno. Si fermò proprio di fronte a me.
