「25. I Ɯιѕн I Ƈσυℓ∂ Lσνє Mуѕєℓƒ」

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24 agosto, 2018

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24 agosto, 2018

Ero bagnato fradicio e la pioggia non accennava a diminuire. Con la gamba sempre più in fiamme, svoltai la curva e attraversai la strada, passando davanti al cartello stradale che recitava la scritta 160-3 Dangdong-ri, Munsan-eup. Mi fermai sotto la pioggia battente con il fiato corto e le gambe doloranti. Sollevai la testa e incontrai il vecchio cancello nero che delimitava l'entrata del Maniero, ma prima che potessi fare un altro passo, qualcuno mi afferrò per le spalle e mi trascinò dietro la siepe incolta.

«Per caso vuoi farti ammazzare?!» mi sbraitò in faccia Seokjin cercando di soffocare il suo stesso rimprovero. «Non hai visto quegli uomini armati in cortile?»

Mi voltai, adocchiando oltre le foglie la sagoma di uno dei tanti uomini che se ne andavano in giro come avvoltoi con la pistola infilata nella cintura. Mi voltai nuovamente verso Seokjin e Hoseok, che era appena arrivato. Di sicuro erano riusciti a raggiungermi perché avevo corso molto più lentamente di loro a causa del mio problema alla gamba.

«E allora?» gli risposi strafottente, allontanandomi dalle sue mani. «Dammi la mia pistola e li faccio fuori in meno di un minuto.»

«Yoongi, cazzo!» si alterò Seokjin. «Sarà la centesima volta che te lo dico, e continuerò a ripetertelo finché non ti entrerà in quella cavolo di testa. Pensa prima di agire!»

«Fanculo tu e il tuo pensare del cazzo!» urlai a mia volta, sempre con un tono di voce soffocato per non farmi sentire dai tizi in cortile. Hoseok continuava a mettersi il dito davanti alla bocca per intimarci di fare silenzio. Sembrava davvero terrorizzato. «Devo forse ricordarti che non abbiamo tempo da perdere? Iseul è lì dentro e ho intenzione di andare a riprendermela. Non importa quale metodo dovrò usare.» Abbassai lo sguardo, gettando un'occhiata al retro dei suoi pantaloni. «Dammi la mia pistola,» gli ordinai con voce ferma. I miei occhi tornarono su di lui.

«Yoongi...»

«Dammi la mia cazzo di pistola, Seokjin!»

Mi lanciai verso di lui, allungando la mano con l'intenzione di afferrare il manico dell'arma che sbucava dalla parte posteriore dei suoi jeans. Il maggiore mi bloccò subito il polso con le sue dita bianche e fredde come il ghiaccio, tenendomi lontano da quell'oggetto che bramavo come se fosse fatto d'oro.

«Cercherò di essere chiaro, Min Yoongi,» affermò guardandomi negli occhi. Strinse la presa sul mio polso. «Adesso, tutto ciò che fai si ripercuote su Iseul. Sono solo preoccupato di quello che potrebbe pensare di te.»

Mi bloccai. «Cosa vuoi dire?»

Seokjin prese un profondo respiro. «Non voglio che diventi un assassino, Yoongi. E di certo non lo vuole nemmeno Iseul.» Inarcai le sopracciglia. «Lei lo sa che hai ucciso una persona mentre eri soggiogato dalla droga. E che non è stata colpa tua. Ma stavolta è diverso. Se adesso uccidi qualcuno, non sarai più una vittima, ma ti trasformerai in un assassino a sangue freddo.» Si avvicinò a me, che intanto avevo preso a respirare pesantemente. «Credi che Iseul potrebbe mai amare una persona del genere?»

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora