「15. Oвѕєѕѕє∂」

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[Avviso: sono presenti scene di violenza, leggi a tua discrezione!]

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10 novembre, 2017flashback

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10 novembre, 2017
flashback

Ancora lei. Ancora il suo viso. Appariva come un fantasma e mi spiava dagli angoli più bui della stanza, fissandomi con quegli occhi cristallini e profondi. I capelli lunghi le accarezzavano le spalle e le sue labbra piene mi sorridevano. La scacciai dalla mia mente e cercai di pensare ad altro.

Ero sdraiato a terra, nel mezzo di quella stanza sudicia e vuota. Fissavo con gli occhi spenti il soffitto consumato dalla muffa e dalla condensa. Ero solo perché Yoongi-hyung era di nuovo con Dongsun. Il mio compagno di cella era ormai diventato l'ombra di sé stesso. A nulla erano valsi i miei tentativi di svegliarlo da quel torpore in cui sembrava essere caduto. Non parlava, non si muoveva e soprattutto... non mangiava. Non beveva neanche. Avevo il presentimento che avesse ancora paura che stessero drogando il nostro cibo, ma io non potevo farne a meno. Non sarei morto in quel posto.

Continuavo a sentirmi male e i giramenti di testa erano aumentati. A volte mi sembrava di perdere la connessione con la realtà, ma durava pochi minuti. Poi passava tutto. Ma quando riaprivo gli occhi, era peggio di prima. Di questo passo sarei morto. Ne ero convinto. Il mio corpo stava cominciando a provare troppa ansia, troppa paura. Non sarei resistito a lungo.

La porta si spalancò e indietreggiai d'istinto quando incontrai gli occhi piccoli e affilati dell'uomo che mi stava di fronte. Un sorrisetto per nulla rassicurante gli stirò le labbra sottili e avanzò verso di me mentre teneva ancora una mano sul pomello della porta. Ansimai.

Le mie spalle colpirono il letto dietro di me e cominciai a tremare. L'uomo scoppiò a ridere.

«Sei pronto, Jeon? È ora di giocare,» disse facendo un altro passo verso di me.

Cercai di alzarmi in piedi per scappare, ma Seojoon mi afferrò per il colletto della maglietta ormai consunta. Cazzo, se solo avessi avuto abbastanza forze, l'avrei ribaltato con un dito. Al contrario, mi lasciai trascinare verso la porta, impotente. Le mie ginocchia strisciarono a terra e cercai di sollevarmi facendo leva sui palmi delle mani. Ci riuscii, ma fu inutile visto che mi ritrovai nuovamente carponi, stavolta fuori in corridoio.

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora