「08. Ƥяιмσ Iηcσηтяσ - Ƥαятє 2」

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25 luglio, 2018

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25 luglio, 2018

«Dimenticare tutto ed essere felice.»

Per l'ennesima volta in un giorno solo, le sue parole mi fecero stringere il petto. Era incredibile come tutto ciò che uscisse dalla sua bocca fosse in grado di stupirmi, in senso positivo. Guardavo con occhi attenti il gigantesco monitor della sala registrazioni. Una delle telecamere della stanza 238 era puntata su entrambi i ragazzi seduti a gambe incrociate sul pavimento, uno di fronte all'altro. La visuale era frontale e ravvicinata, perciò non mi perdevo un loro singolo battito di ciglia. Riuscivo a vedere e sentire tutto. Non mi sfuggì neanche il leggero tremolio che pizzicò il sopracciglio sinistro di Yoongi non appena udì le parole della ragazza.

Abbassai lo sguardo sulle loro mani intrecciate. Da parte di Iseul, almeno. Yoongi si limitava a tenere la mano ferma mentre le piccole dita della mora gli sfioravano gentilmente le nocche bianche.

Non la stava respingendo. Questo era già un grande passo avanti.

«Non credo di meritarmi la felicità.» La voce metallica di Yoongi si propagò nella stanzetta attraverso le casse appese al muro. Il moro abbassò lo sguardo sul pavimento. «Troppe persone hanno sofferto a causa mia. Come potrei dimenticare? Gli farei solo un torto.»

Capii subito che quell'affermazione era rivolta anche ad Iseul. La mano grande di Yoongi scivolò via da quella piccola ed esile di lei, ritornando sul suo grembo. La ragazza sembrò scossa dalle sue parole e da quel gesto.

«Anche tu hai sofferto,» sussurrò impercettibilmente facendo risollevare lo sguardo a Yoongi. Il moro le studiò attentamente il volto prima che lei aggiungesse, «Anche tu meriti una seconda possibilità.»

«Wow, la bimba ci sa fare con le parole.» Mi voltai per incontrare gli occhi stupefatti di Hoseok. Era seduto dietro di me e guardava interessato la scena che stava scorrendo sullo schermo alle mie spalle. Sollevai gli occhi al cielo.

«Cosa ci fai qui?» Non lo avevo sentito entrare. «A quest'ora dovresti essere nella tua stanza. Sono a malapena le nove del mattino.»

«E perdermi un simile spettacolo? Scherzi, vero? E poi...» Incrociai le braccia al petto mentre lo guardavo con attenzione. I suoi capelli rossi erano spettinati. «Non mi sento tanto bene, Seokjin-hyung. Non hai qualcosa da darmi? Ti pregoo∼» Prolungò fastidiosamente l'ultima vocale mentre sbatteva i piedi contro il pavimento, proprio come un bambino. Sollevai gli occhi al cielo.

«Questa volta qual è il problema?»

«Ho mal di testa,» disse in tono piatto, ritornando subito serio. Anche i suoi piedi smisero di battere.

«Ovviamente.»

«Sungkyung-noona non ha voluto darmi niente, neanche una misera aspirina,» si lamentò ancora, tornando a battere insistentemente i piedi sul pavimento. «Hyungggg, ti pregooo∼»

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora