「31. Ɠℓαѕѕ Rσσм」

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26 agosto, 2018

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26 agosto, 2018

Appena uscito dall'ufficio di Seokjin, cominciai a correre come un pazzo. I muscoli della mia gamba sinistra mi chiesero pietà non appena svoltai la prima curva del quarto piano, finendo quasi a terra a causa dei legamenti che pulsavano dolorosamente. Strinsi i denti e continuai a correre, incurante delle fitte che mi laceravano la gamba.

Diavolo, se non si fosse trattato di un'emergenza, sarei sicuramente scoppiato a ridere per l'ilarità della situazione. La ferita infertami dal padre, mi stava impedendo di correre a salvare la figlia. Morivo dalla voglia di rinfacciarglielo.

Ma non era il momento di pensare alla mia sete di vendetta. Aumentai il ritmo e feci uno scatto in avanti, togliendo dalla mia strada alcune persone che avevano cominciato ad urlare. Mi bloccai quando, appena svoltata la seconda curva, mi trovai davanti una delle scene più terrificanti della mia vita.

Spalancai gli occhi e sentii crescere nel petto una sensazione che non avevo mai provato prima, soprattutto nei confronti della persona che stava strozzando Iseul con un fottuto laccio emostatico. Abbassai leggermente la testa e alcuni ciuffi mi caddero davanti agli occhi, rendendo il mio sguardo ancora più minaccioso. Strinsi i pugni e cercai di contenere il ringhio furioso che mi stava risalendo la gola. Il cuore mi batteva all'impazzata.

Presi la rincorsa e travolsi qualunque cosa trovai sul mio cammino. Non rallentai neanche quando fui a pochi passi da Iseul e Jungkook, travolgendo letteralmente quest'ultimo per obbligarlo a staccarsi da lei. Rotolammo a terra con un tonfo e riuscii a mettermi sopra di lui. Gli bloccai entrambe le braccia con le mani, ma lui cominciò a dimenarsi, rendendo quasi vano il mio tentativo di tenerlo ancorato al pavimento.

Non mi sarei mai aspettato una simile forza da qualcuno che si era appena risvegliato dal coma, ma Jungkook traeva quel vigore dalla vista di Iseul. I suoi occhi erano puntati su di lei e non accennavano a staccarsi dalla sua figura sdraiata sul pavimento.

All'improvviso, l'ennesimo attacco d'ira gli diede la forza di rialzarsi e venni sbalzato via. Riuscii a riafferrarlo per miracolo dalla parte posteriore del pigiama e gli allacciai le braccia intorno al petto per impedirgli di muoversi.

«Kook!» gli urlai nell'orecchio, ma sembrava non riuscisse a sentirmi. «Kook, dannazione!»

Urlò e mi diede una gomitata nello stomaco che mi fece finire con la schiena contro il pavimento. Non appena protese le mani verso il collo di Iseul, strisciai disperatamente in avanti e mi aggrappai alla sua caviglia, facendolo scivolare per terra. Quando sollevai lo sguardo, vidi che Jimin stava stringendo Iseul tra le sue braccia. Jungkook riuscì nuovamente a liberarsi dalla mia presa e si lanciò verso uno Jimin terrorizzato e confuso, che si era comunque messo davanti ad Iseul per proteggerla dalla furia del più giovane.

Mi rialzai in una manciata di secondi e mi posizionai per un soffio davanti a Jimin, impedendogli di essere colpito. Quando guardai Kook negli occhi, la mia rabbia sembrò finalmente esplodere. Mi aveva rotto il cazzo. Lo spinsi all'indietro con tutta la forza contenuta nelle mie braccia e gli feci quasi perdere l'equilibrio. Finalmente si degnò di guardarmi in faccia, eppure, quando i nostri occhi s'incontrarono, ciò che provai fu decisamente diverso da quello che avevo sempre pensato di poter provare quando l'avrei rivisto.

ᴄᴀɴ ʏᴏᴜ sᴇᴇ ᴍᴇ || ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora