L'interrogatorio - parte I

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Dopo aver picchiato nuovamente e con più forza contro la pesante porta in legno, il giovane auror si voltò a guardare Scrimgeour, scuotendo la testa in cenno di diniego. L'uomo, senza scomporsi troppo, gli fece quindi segno di farsi da parte avvicinandosi a sua volta al legno spesso dal quale non proveniva il minimo suono

-signorina Ellis-Miller? Sono Rufus Scrimgeour, capo del dipartimento auror, e le ordino di aprire questa porta se si trova nella stanza, ora! -

Disse accompagnando le parole ad un paio di colpi, abbastanza forti da essere uditi anche dalle stanze accanto, oltre che certamente dai numerosi abitanti delle cornici che tappezzavano le pareti circostanti, i quali seguivano in religioso silenzio quell'insolita scenetta, non senza una certa curiosità e trepidazione. L'eco della voce di Scrimgeour si era ormai perso nell'immensità del corridoio quando alcuni rumori attutiti giunsero finalmente dall'interno della stanza, ed il capo del dipartimento auror dovette concentrarsi per capire che si trattava di passi, di piedi nudi in particolare, che leggeri si muovevano sulla fredda pietra. Alcuni istanti dopo, quel suono lieve si fece più vicino per essere sostituito infine da quello meccanico della complicata serratura che scattò in un unico, sonoro "clack". Dall'ingresso emerse quindi la figura di Arya, aveva i capelli biondi che le ricadevano disordinati lungo le spalle in dolci onde e lo sguardo stanco di chi è reduce di una di quelle pessime giornate che sembrano non finire davvero mai.

-chiedo scusa, mi sono addormentata... ho il sonno pesante-

Aggiunse, osservando il trio che sostava davanti alla sua porta, prima di tornare a concentrarsi su Scrimgeour, il quale gettò una veloce occhiata alle spalle della donna, verso l'interno spoglio della stanza, tornando infine a rivolgersi direttamente a lei

-dovrebbe seguirmi, ho alcune domande da farle, signorina Ellis-Miller-

Arya rimase un istante a fissarlo prima di annuire in silenzio, come se dopotutto si fosse aspettata quella singolare visita e, anzi, era quasi stupita che i ministeriali ci avessero messo così tanto a presentarsi alla sua porta

-solo un secondo-

Disse, avviandosi all'interno della stanza senza preoccuparsi di richiudersi la porta alle spalle e dando quindi a Scrimgeour la possibilità di spaziare con la vista in quell'ambiente d'altri tempi: notò immediatamente le coperte che, pur non essendo state scostate erano smosse e disordinate, come se qualcuno si fosse addormentato sopra di esse, qualcuno che di certo aveva avuto un sonno alquanto movimentato. Spostò velocemente lo sguardo lungo la restante parte della stanza che era accessibile ai suoi occhi, constatando che fosse piuttosto spoglia e che ci fosse poco o nulla che lasciasse intendere che in quel luogo ci "vivesse" qualcuno, eccezion fatta per alcune fotografie disseminate sull'ampia scrivania che si trovava lungo la parete opposta rispetto a quella a cui era appoggiata l'imponente struttura del baldacchino: ne distinse solo una, l'unica che era stata sistemata in una raffinata cornice d'argento, ma prima che nella sua mente potesse riaffiorare del tutto il ricordo di quella calda giornata di primavera in cui si era celebrato il matrimonio di uno dei suoi auror migliori, la voce di Arya e il tonfo secco della porta che si richiudeva pesantemente, lo riportarono alla realtà

-bene, possiamo andare-

Disse lei accostandosi nuovamente a Scrimgeour, il quale annuì gettando un ultimo sguardo all'imponente porta: aveva una sensazione strana, come se gli stesse sfuggendo qualcosa. Spostò quindi lo sguardo ad intermittenza per qualche istante tra la ragazza e il legno scuro della porta, mentre una serie di pensieri si formavano e si disfacevano così velocemente che gli era quasi impossibile riuscire a seguirli

-non voglio metterle fretta, ma sono molto stanca-

Tentò di dire Arya, vedendo che l'uomo non accennava a muoversi da quella sua posizione da cui squadrava l'ingresso della sua stanza, come se nel legno della porta vi fosse incisa la soluzione ad un problema intricato

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