12 gennaio 1977, villa Malfoy. Ore 21:30
Tom Riddle si rigirava pensieroso la pergamena che il giorno prima gli era stata recapitata da un gufo di Hogwarts: l'animale non era stato intercettato da uno dei suoi sottoposti perché era planato direttamente sul davanzale dell'ampia finestra nello studio di Abraxas Malfoy, luogo in cui Riddle passava ormai la gran parte del suo tempo in compagnia della fidata Nagini.
Aveva appena finito di leggere il messaggio quando, con un tempismo provvidenziale, Abraxas si era presentato al suo cospetto per riferirgli che la giovane Arya Ellis-Miller era stata portata d'urgenza al San Mungo nel tardo pomeriggio del giorno precedente
-i guaritori non hanno mai visto nulla di simile: ho saputo da fonti interne al San Mungo che sul corpo della ragazza erano presenti diverse emorragie, come delle piccole ferite, che... -
-... non smettevano di sanguinare-
L'aveva interrotto Riddle, che aveva preso ad osservare con maggiore attenzione le parole riportate sulla pergamena. Anche a Malfoy non era sfuggito il suo interesse per quel pezzo di pergamena, Voldemort poteva leggere chiaramente nei suoi pensieri una certa confusione, si chiedeva da dove fosse spuntato quel messaggio e perché lui non fosse stato messo al corrente della sua esistenza, tuttavia quelli erano rimasti solo pensieri inespressi e prima che Riddle potesse perdere la pazienza per quel suo indugiare inutile, Malfoy si era congedato, raggiungendo di fretta la porta dello studio
-aspetta, Abraxas-
Lo bloccò Riddle. Malfoy esitò un istante prima di voltarsi e abbassare il capo, in attesa di ordini
-mi dica, mio Signore-
Disse, con quel tono di sottomissione che compiaceva immensamente Lord Voldemort, il quale non riuscì infatti a trattenere una smorfia di soddisfazione, prima di tornare a guardare l'uomo di fronte a sé con il suo consueto sguardo freddo ed imperscrutabile
-la ragazza, è sopravvissuta? –
Abraxas annuì e gli rivelò anche che per volere del padre non sarebbe tornata ad Hogwarts, attendendo poi pazientemente mentre Lord Voldemort considerava le implicazioni della sua risposta e prendeva una decisione a riguardo.
-bene, prepara una squadra, subito: ho bisogno di sincerarmi di persona di una cosa e, intanto, ne approfitteremo anche per liberarci di un peso che ci stiamo portando appresso da troppo tempo-
Sentenziò infine, licenziando Malfoy con un gesto stanco della mano. Quando la pesante porta si fu richiusa alle spalle dell'inquietante sorriso di Abraxas, Voldemort tornò ad osservare le parole impresse sulla pergamena con una grafia incredibilmente elegante
"Il nome della maledizione è Sectumsempra, è la prima volta che la sperimento, ma sono certo che troverà gli effetti piuttosto interessanti e soddisfacenti"
Aveva scritto Severus Piton, prodigandosi poi ad elencare dettagliatamente le macabre conseguenze dell'incantesimo di sua stessa invenzione, le stesse che poco prima gli aveva riferito Abraxas Malfoy.
"Arrogante ma notevole", pensò tra sé e sé Riddle che decise di considerare la possibilità di assecondare le aspirazioni del giovane Piton e dargli la possibilità di entrare a far parte dell'elitaria cerchia dei mangiamorte.
-ora però dobbiamo prepararci per questa sera, non è vero Nagini? –
Disse, accarezzando le squame lucenti della sua fidata compagna. Se tutto fosse andato come previsto, quella sera avrebbe ottenuto molto di più che una conferma a dei sospetti: molto, ma molto di più.
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Lumos
Fanfiction《COMPLETA》 "Aveva ricevuto una lettera e una copia della gazzetta del profeta solo un paio di giorni prima, quando un gufo niente meno che di Hogwarts aveva bussato al vetro della sua finestra. Arya era rimasta per un tempo indefinito a fissare la f...