Dopo che Arya se ne fu andata, Orion abbandonò il proprio studio per raggiungere la stanza in cui giaceva semi-abbandonato il loro vecchio pianoforte a coda che Regulus si era intestardito a voler sistemare, e come aveva previsto, trovò suo figlio intento ad armeggiare con le corde del vecchio strumento
-perché non le hai detto niente? –
Gli disse, senza preoccuparsi di avvisarlo della propria presenza, e Regulus, ormai abituato alle incursioni improvvise del padre in quella stanza, non si prese nemmeno la briga di sollevare lo sguardo dalla corda che stava cercando di rimettere in sesto da dieci minuti buoni
-perché ha già altro a cui pensare-
Gli disse, ripensando alla conversazione che aveva avuto con Arya alcuni minuti prima e al dolore che aveva intravisto nelle sue parole quando gli aveva parlato di Sirius: lei non gliel'aveva detto esplicitamente, ma Regulus aveva intuito che, come non doveva esserlo per suo fratello, anche per lei non dovesse essere facile riprendersi da quei dodici anni, soprattutto perché ora doveva avere la forza di tenere a galla non solo sé stessa, ma anche Sirius
-gliene parlerò quando tornerà e conoscendola probabilmente si tratterà al massimo di un paio di giorni-
Aggiunse, alzando infine lo sguardo su suo padre che si ostinava a fissarlo dall'ingresso della stanza
-sbagli a sottovalutarla, è più forte di quanto credi-
Gli disse, con lo stesso tono asciutto e critico con cui da ragazzino gli faceva notare ogni suo più piccolo difetto, un po' come se rivelandogli le sue debolezze cercasse di fargli un favore
-io non la sottovaluto, cerco solo di aiutarla-
Gli rispose quindi, con un tono altrettanto secco e duro, aspettandosi che suo padre giunti a quel punto della conversazione se ne tornasse a chiudersi nel proprio studio, ma lui rimase lì, immobile in quella sua posa rigida
-aiutala dicendole la verità, non rimandando l'inevitabile... e, per Merlino, lascia perdere quel dannato pianoforte, lo suonava sempre tua madre ed era la peggior cosa che le mie povere orecchie dovessero sopportare!-
Sbottò infine, eclissandosi poi di nuovo lungo i tetri corridoi del numero dodici di Grimmauld Place.
Quella sera quando Arya si materializzò nel salotto della casa sulla scogliera lo trovò completamente immerso nel silenzio, illuminato solo dalla debole luce della luna che filtrava da una finestra. Cominciò quindi a guardarsi attorno, chiamò Sirius senza però ricevere alcuna risposta e mentre nel suo petto cominciò a farsi largo una strana sensazione, la stessa di dodici anni prima quando si era svegliata e non aveva trovato suo marito a letto accanto a sé, abbandonò sul divano il pacchetto colorato che teneva tra le mani e cominciò a perlustrare la casa. Guardò in cucina, attraversò il piccolo corridoio, cercò in bagno e in camera da letto e nella sua vecchia stanza, ma nulla. Lo chiamò di nuovo, precipitandosi nell'unica stanza che non aveva ancora controllato, quella in cui erano stipati tutti gli scatoloni che Arya aveva abbandonato lì anni prima
-Sirius? Sir...-
Le parole sfumarono sulle sue labbra, mentre apriva la porta con impazienza e le mani tremanti, trovandosi di fronte ad uno spettacolo surreale: decine di foto fluttuavano in tutta la stanza, si muovevano leggere e pacifiche appena sopra la sua testa e lì al centro della piccola stanzetta al posto degli scatoloni che lei vi aveva sistemato c'era un minuscolo tavolo, che Arya in quel momento non ricordava di aver mai visto, apparecchiato con due tazze in fine porcellana decorata e una teiera dalla quale si libravano nuvolette di vapore.
-ora posso offrirle una tazza di tè, signorina? –
Arya si voltò scoprendo che alle sue spalle, comparso chissà da dove, Sirius la guardava con un sorriso che lei aveva quasi dimenticato, vestito di tutto punto con un elegante completo scuro che lei aveva sistemato con cura nell'armadio in camera da letto, assieme alla sua vecchia divisa da auror: le mani smisero finalmente di tremarle e quell'amara sensazione che di nuovo qualcosa fosse andato storto scivolò via, lasciando il posto ad una calda trepidazione
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Lumos
Fanfiction《COMPLETA》 "Aveva ricevuto una lettera e una copia della gazzetta del profeta solo un paio di giorni prima, quando un gufo niente meno che di Hogwarts aveva bussato al vetro della sua finestra. Arya era rimasta per un tempo indefinito a fissare la f...