Una cosa strana. Anzi, assurda

302 15 22
                                    

-ho pensato a una cosa strana oggi, sai Ramoso? Anzi, una cosa assurda, a dire la verità-

Aveva detto Sirius, perdendosi poi ad osservare il via vai di gente tra i tavoli di quell'anonimo pub di Londra. Era stata una giornata pesante, uno di quei turni che non finivano mai e che solo la buona compagnia di un migliore amico riusciva a rendere appena più sopportabile.

-dai spara-

Lo aveva incalzato James, preparandosi ad una delle battute sconce di Felpato, una di quelle che avrebbero fatto arrossire qualsiasi signorina per bene. Sirius però sembrava concentrato su un pensiero particolarmente difficile da esprimere a parole, continuava a rigirarsi tra le mani il boccale di birra babbana ormai mezzo vuoto, mentre sulle sue labbra campeggiava un sorriso che Ramoso conosceva fin troppo bene. Il sorriso che aveva ogni volta che pensava ad Arya.

-ho pensato che, infondo, non mi dispiacerebbe l'idea di diventare padre-

Aveva confessato infine, tornando a guardare l'amico di una vita che ricambiò il suo sorriso, sebbene Sirius era certo che non gli fosse sfuggita l'ombra d'incertezza che aleggiava nel suo sguardo, dopotutto nessuno lo conosceva bene quanto James

-eh sì, proprio una cosa assurda-

Gli aveva risposto ironicamente l'amico, guardandolo in tralice e mandando giù un altro sorso dell'amara bevanda babbana, mentre Sirius, dopo aver lanciato a James un'occhiataccia, si era ritrovato di nuovo ad affrontare i pensieri che l'avevano tormentato per tutto il giorno.

-come posso sapere che sarò in grado di proteggerli? –

Aveva detto infine, cercando la risposta negli occhi del migliore amico, il quale dopo aver alzato gli occhi al cielo, aveva allontanato il boccale vuoto sporgendosi appena verso di lui, come se stesse per rivelargli un preziosissimo segreto

-non puoi saperlo, nessuno può assicurarti che tutto filerà liscio ma, per la barba di Merlino e tutti i santi boccini, Felpato, non puoi rinunciare all'amore perché uno stronzo che si crede migliore del resto del mondo minaccia di ucciderci tutti quanti! Quello che devi fare è solo amare ed essere felice perché è solo questo che conta alla fine, non quante battaglie abbiamo vinto, quante sconfitte abbiamo subito, ma quanto amore siamo riusciti a dare. Nient'altro.-


-e tu cosa gli hai risposto? –

Gli aveva chiesto Arya, dopo che Sirius ebbe terminato di raccontarle quel piccolo aneddoto, osservandolo divertita. Sirius da parte sua esitò un istante, lasciando tempo alle parole di James di sciogliersi nuovamente in quel mare immenso e in parte confuso che erano i suoi ricordi.

-ovviamente che era un sentimentale senza speranza-

Disse infine, alzando le spalle e spostando poi lo sguardo accanto a sé, inquadrando la figura di Arya che lo ascoltava assorta, sbocconcellando un biscotto al limone con la testa poggiata mollemente sul palmo della mano

-ma la verità è che sono sempre stato peggio di lui in quanto a sentimentalismi-

Le disse, ripensando a pochi minuti prima quando con gli occhi lucidi per un'emozione che non aveva più sperato di provare, aveva stretto a sé Arya come non aveva mai fatto prima, con dolcezza, con decisione, forse anche con un po' di timore, ma certamente con tutto l'amore che aveva da offrirle.

-non preoccuparti, non dirò a nessuno che Sirius Black ha pianto come un'adorabile fanciulla-

Lo prese in giro Arya, aprendosi tuttavia in un sorriso dolce

-primo non stavo piangendo, non proprio, e secondo ricordati che sono ancora arrabbiato con te-

Rispose prontamente Sirius, tornando con la mente alla sera prima passata ad osservare le lancette dell'orologio rincorrersi senza avere notizie di Arya. Aveva provato a costringere, con parole di cui si era già pentito, Regulus e Orion a dirgli dove fosse andata e con chi dovesse incontrarsi. Tuttavia, quando poi, dopo una serie di vani tentativi, aveva capito che stavano dicendo la verità e che davvero non avevano idea di dove Arya potesse essere, aveva sentito montare dentro di sé un misto devastante di rabbia e paura che l'aveva reso sordo alle suppliche di suo fratello e suo padre perché non lasciasse Grimmauld Place, rischiando di finire in una trappola tesa dal ministero o chiunque altro lo volesse risbattuto in una cella ad Azkaban. O peggio.

LumosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora