11 gennaio 1977, Londra, South Kensington
"Se quello che dici è vero e il Signore Oscuro sta cercando di impossessarsi dei suoi poteri, Arya deve sapere e deve imparare a controllarli"
Le parole di sua madre erano riuscite a tormentarlo più di quanto non avesse fatto quella stramaledetta lettera ammuffita che Orion gli aveva mostrato giorni prima, costringendolo a chiedersi più e più volte se sua figlia di soli diciassette anni fosse pronta per ritrovarsi sulle spalle una responsabilità come quella di essere l'unica vera erede del mago oscuro più potente mai esistito nel mondo magico, e più il tempo passava, più Edward continuava a chiedersi se avesse fatto la scelta giusta mostrando ad Arya la lettera, cercando di farle capire che quella doveva essere per lei più un'opportunità che una condanna.
Distolse per qualche istante l'attenzione da quei pensieri gravosi quando il suo sguardo finì per posarsi sulle foto che avevano scattato durante quei nove giorni che avevano passato in Scozia: la scrivania e le pareti del suo studio erano ormai sature di fotografie delle sue figlie, di Elizabeth e loro quattro tutti assieme, eppure non gli sembravano mai abbastanza e non perdeva occasione per collezionarne delle altre. Scosse divertito la testa quando dal mucchio emerse una foto che ritraeva Arya intenta a dipingere un muro del salotto, inconsapevole di avere un'enorme macchia di vernice bianca che partiva dal naso e si estendeva a circa metà dello zigomo destro: mise da parte la foto, ripromettendosi di incorniciarla assieme a quella scattata solo alcuni giorni prima durante la vacanza a Parigi e che ritraeva le sue due figlie abbracciate e sorridenti davanti al loro albero di Natale.
Scorse poi velocemente quelle immagini di momenti di spensierata allegria, e tra tutte una colpì in particolare la sua attenzione, una che era per certi versi molto diversa dalle altre e che ritraeva Arya intenta ad osservare un punto lontano, oltre l'orizzonte scuro delimitato dal mare. Osservando lo sguardo di sua figlia in quella foto, per la prima volta Edward si rese conto di quanto lei fosse cambiata, il suo modo di guardare il mondo era diverso, e quei suoi occhi fissi oltre quel punto al di là dell'infinita distesa scura gli ricordavano gli stessi occhi con cui lui aveva osservato per l'ultima volta quelle coste aspre e desolate, che fino a quel momento erano state la sua casa, prima di voltare pagina e ricominciare una nuova vita.
Sfiorò quella foto con le dita, concedendosi di perdersi ancora qualche istante nei propri pensieri, e mentre un timido sorriso si affacciava sul suo volto, il suono del campanello richiamò la sua attenzione. Adagiando la foto di Arya di nuovo sulla sua scrivania, Edward si alzò raggiungendo velocemente la porta, oltre la quale trovò un Fleamont Potter infreddolito e con l'impermeabile imperlato di tante piccole gocce di pioggia
-perdonami Ed, ho fatto il prima possibile, ma un paio di tuoi colleghi mi hanno trattenuto per il caso di una sospetta intrusione in una delle camere blindate alla Gringott... bah, tutte pluffe a mio parere-
Si lamentò, mentre Edward sorridendo gli fece cenno di accomodarsi in casa
-posso offrirti un bicchiere di whisky incendiario? –
Gli chiese, mentre Fleamont perfettamente a suo agio si liberava dell'impermeabile, che in autonomia levitò fino all'apposito guardaroba, e poi con un tocco di bacchetta fece in modo di asciugare la pozza d'acqua che si era formata sotto i suoi piedi
-direi che con questo freddo un bicchiere di whisky incendiario sia d'obbligo, e poi so che ne hai una selezione meravigliosa quindi non posso proprio rifiutare-
Edward fece quindi accomodare l'amico nel suo studio, e mentre la bottiglia del suo whisky migliore si adoperava a versarne una modesta quantità in due eleganti bicchieri di cristallo, lui sfogliava la serie di documenti che teneva chiusi a chiave nel primo cassetto della scrivania, pescando infine una pergamena candida, accuratamente ripiegata in tre e sigillata con dell'elegante ceralacca viola, oltre che con la magia.
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Lumos
أدب الهواة《COMPLETA》 "Aveva ricevuto una lettera e una copia della gazzetta del profeta solo un paio di giorni prima, quando un gufo niente meno che di Hogwarts aveva bussato al vetro della sua finestra. Arya era rimasta per un tempo indefinito a fissare la f...