L'inizio

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16 febbraio 1977, Parigi

-allora, te la sei già scopata? –

Chiese distrattamente a Jonathan mentre deponevano le bacchette asciugandosi il sudore dalla fronte dopo un altro estenuante allenamento. Blackburn gli aveva dato del filo da torcere, come sempre, e questo aveva messo Bruce particolarmente di buon umore.

Jonathan da parte sua si limitò ad aprirsi in uno di quei suoi sorrisetti enigmatici che volevano dire tutto e niente.

-e tu? –

Gli chiese infatti, sviando la domanda e rivolgendogli uno sguardo in tralice mentre si liberava della parte superiore della divisa, umida e impregnata di un odore acre che avrebbe fatto storcere il naso a qualsiasi delicata strega per bene.

-beh, se tu fossi riuscito a convincerla a venire alla Confraternita, a quest'ora me la sarei scopata già da un pezzo la tua amica inglese-

-certo come no: ti manderebbe all'inferno prima ancora che tu abbia aperto bocca, te l'assicuro. Comunque, non parlavo di Arya-

Precisò Jonathan, fissandolo con un sopracciglio alzato in un'espressione piuttosto eloquente. Bruce sapeva a chi si riferiva, ma adorava tergiversare e creare una certa suspence quando si trattava di parlare delle proprie conquiste a letto.

-oh, dunque non te la sei scopata nemmeno tu la nuova arrivata: cominci a perdere colpi, amico-

Commentò Bruce, senza tuttavia lasciare poi il tempo a Blackburn di replicare, riportando l'attenzione su elementi di discussione ben più concreti e succulenti:

-io invece ho passato un'ora piuttosto intensa in compagnia della nostra cara Gabrielle: è stata una gran bella sorpresa, devo dire-

Disse, ripercorrendo nella propria mente le curve sinuose e invitanti della rossa. Gli ci erano voluti mesi per convincerla a venire a letto con lui, ma alla fine ne era valsa la pena, constatò soddisfatto Bruce.

-di certo quando la sposerò potrò risparmiarmi la fatica di trovarmi un'amante-

Aggiunse poi, scatenando da parte dell'amico una risata divertita e sprezzante allo stesso tempo. Bruce sapeva che Jonathan aveva delle idee bizzarre riguardo il matrimonio: una volta, infatti, gli aveva confessato che lui si sarebbe sposato solo per amore. Stronzate, gli aveva risposto lui, l'amore rendeva gli uomini deboli e vulnerabili. No, Bruce Sutherland si sarebbe sposato per convenienza: la sua famiglia non era certo una delle più rinomate all'interno della Confraternita, non quanto quella di Gabrielle o quella di Jonathan: i Sutherland non possedevano abilità di legilimens, non sapevano manipolare i sentimenti delle persone, non possedevano la "vista" e non potevano vantare di saper controllare il sacro fuoco di Salazar. Tuttavia, c'era qualcosa in loro che li rendeva diversi e in qualche modo preziosi agli occhi della Confraternita: uno spietato senso del dovere e un'innata mancanza di pietà, senza contare le formidabili abilità di cacciatori.

-diventerai comunque capo delle Sentinelle, anche senza sposarti con la figlia di uno dei consiglieri anziani della Confraternita-

Gli disse poi Jonathan, riportandolo alla realtà. Bruce alzò lo sguardo sull'amico che, ancora grondante d'acqua dopo la doccia, si spettinava i capelli ad arte, in quel modo che lo rendeva uno degli scapoli più affascinanti e ambiti agli occhi delle ragazze e un fastidioso narcisista agli occhi dei giovani pretendenti della Confraternita.

-certo, tu sei così impegnato a rimirarti allo specchio che è già un miracolo se ci degni della tua presenza agli allenamenti. Tuo padre minaccia ancora di diseredarti? –

Gli chiese, lanciando via l'asciugamano e lasciandosi avvolgere dal getto d'acqua freddo della doccia, un toccasana per le sue membra stanche e provate dallo strenuo allenamento.

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