Raggiunto il confine oltre il quale terminava l'incantesimo di anti-materializzazione che proteggeva Hogwarts, Arya esitò prima di chiudere gli occhi e lasciarsi avvolgere dal vortice della materializzazione, rimanendo ad osservare le luci che pian piano illuminavano il castello mentre la sua mente la costrinse a rivivere ancora una volta uno dei momenti che aveva cercato con tutta sé stessa di nascondere in un angolo buio e remoto, il momento in cui si era resa conto che suo marito l'aveva tradita con un'altra donna. Con Marlene. E ciò che le aveva detto pochi istanti prima era vero: aveva imparato a perdonare per amore, a lasciar correre per non mostrarsi debole, ma non sarebbe mai stata in grado di dimenticare. Mai.
Dopo essersi costretta a fare pace di nuovo con quel ricordo, Arya chiuse gli occhi e quando li riaprì si ritrovò sovrastata dall'immensità del cancello d'ingresso della villa in cui silenziosamente viveva Lilith Ellis-Miller. Sfiorò con le dita la superficie in ferro scuro che con uno scricchiolio sommesso si aprì docilmente sotto il suo tocco, e quella specie di rituale le ricordò lo stupore con cui aveva osservato suo padre compiere quello stesso gesto la prima volta che l'aveva portata a conoscere l'amabile padrona di casa.
Percorse il lungo viale che conduceva all'ingresso principale a passo svelto, mentre una moltitudine di fini gocce di pioggia cominciava a cadere: evidentemente la tregua di sole che l'inverno imminente aveva concesso per quella giornata era terminata e anzi, Arya sospettava che non mancasse poi molto perché quelle gocce d'acqua si trasformassero in candidi fiocchi di neve. Dovette bussare quasi sei volte all'elegante portone d'ingresso prima che il decrepito elfo di sua nonna venisse ad aprirle, profondendosi poi in un profondo inchino e offrendosi di prenderle il cappotto, di cui Arya non esitò a liberarsi: pur essendo enormi e composte per lo più di gelida pietra, nelle stanze della villa la temperatura sembrava quella di una torrida giornata estiva.-mia Signora! Siete tornata! –
Arya alzò lo sguardo, sorridendo alla figura semi-trasparente che aleggiava sulla balaustra che dal primo piano affacciava sull'ampio ingresso
-sì, sono tornata e per Merlino Nigellus, chiamami Arya-
Rimproverò l'arzillo fantasma, salendo poi lungo la scala che seguiva la sinuosa curva di una parete, arrampicandosi fino al primo piano
-non posso e lo sapete, voi siete... -
-... l'unica vera erede di Salazar Serpeverde, lo so... ma ho solo trentaquattro anni, non settecentocinquanta, puoi per piacere evitare di farmi sentire una vecchia despota decrepita? –
Gli chiese lei ironicamente una volta che ebbe raggiunto Nigellus in cima alle scale
-come desiderate, mia Signora-
Le rispose prontamente lui, inchinandosi elegantemente al suo cospetto, mentre Arya alzava gli occhi al cielo borbottando un "come non detto" tra sé e sé
-madama Lilith vi attende per un tè-
La informò Nigellus, indicandole con un gesto quasi teatrale il corridoio che si allungava di fronte a loro e dopo averlo ringraziato, Arya si avviò passando accanto a quella serie di porte che le erano sembrate tutte uguali l'una alle altre la prima volta che era stata lì, e dietro le quali ora invece sapeva perfettamente se si trovasse la biblioteca o uno studio o ancora la toilette per gli ospiti. Camminò fino a raggiungere la sala da tè che affacciava sull'incontaminata distesa di prato, che si distingueva ormai appena nell'ultima luce del crepuscolo e che terminava in una ripida falesia a picco sul mare, un paesaggio che ogni volta lasciava senza fiato Arya.
-Lilith? –
Chiese avanzando verso le stravaganti poltrone dall'alto schienale sagomato sistemate proprio di fronte al meraviglioso paesaggio che sembrava dipinto oltre la finestra, sfiorandone la stoffa colorata e morbida al tatto con le dita
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Lumos
Hayran Kurgu《COMPLETA》 "Aveva ricevuto una lettera e una copia della gazzetta del profeta solo un paio di giorni prima, quando un gufo niente meno che di Hogwarts aveva bussato al vetro della sua finestra. Arya era rimasta per un tempo indefinito a fissare la f...