capitolo13

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<<non so se voglio entrare Cam>> dissi stando ferma di fronte la porta

<<Penso tu non abbia scelta Ally...>>
E senza darmi nemmeno il tempo di metabolizzare la mia imminente morte, Cam aprì la porta.
Inizialmente l'atmosfera mi ricordò quella dei film horror, quando c'è quella inquietante quiete prima che spunti il mostro.
<<O MIO DIO ALLY!>> Eccole, le zanne!
Mi voltai. Mia madre, che mi stava venendo incontro in quel momento, aveva un'aria terribile, e subito un macigno grande quanto tutto il Texas mi si fermò alla bocca dello stomaco.
<< Ma lo sai che cosa mi hai fatto passare? Se Cam non mi avesse risposto avrei chiamato la polizia! Sono stata ad aspettarti fuori scuola per più di due ore! Io..Io..>> 
Le tremava la voce e io mi sentivo sempre più uno schifo. Non avevo scuse, l'avevo fatta preoccupare senza alcun motivo, senza pensare alle sue condizioni. 
Qualsiasi cosa avrebbe potuto nuocere alla gravidanza, e io non mi potevo degnare nemmeno di un messaggio!
<<Mamma io... mi dispiace ma...>> Non sapevo cosa dire , ero del tutto spiazzata dalle emozioni che provavo.
Cam aveva praticamente volato in macchina, e tempo di arrivare a casa non ci era venuta la benché minima idea di che scusa dare della mia assenza.
Il pranzo con Molly, l'incontro di Shawn in autobus, la sfuriata di Cam, e poi...il dopo. Quella era stata decisamente una giornata troppo lunga.
<<Cosa  Ally? Puoi almeno dirmi cosa hai fatto per tutto questo tempo?>>
<<Stavo con un ragazzo>> Dissi infine di botto, sputai le parole come fossero state infuocate.

<<Un ragazzo?>> Dissero in contemporanea Cam e Matt. Da quanto tempo c'era Matt lì? Perchè non me ne ero accorta prima?
<<Che ragazzo?>> Continuò mamma , gli occhi sempre più preoccupati.
<<Mi dispiace davvero di non aver avvertito mamma. E' che un ragazzo che fa il corso con me , dopo la lezione... mi ha chiesto di prendere un caffè insieme. Il tempo è volato e io avevo lasciato il telefono in silenzioso. Quando mi sono accorta delle chiamate perse ho chiamato subito Cam per darmi un passaggio a casa. Scusa ancora mamma...e Matt.>>
Come storia quadrava, e in fondo era vero che non l'avevo fatto apposta, e che... Ero stata con un ragazzo...
<<E chi è  questo ragazzo?>> mi chiese mamma, dalla voce traspariva tutta la curiosità di quella domanda.
<<Emh...Shawn>> 
Fu il primo nome che mi venne in mente, e senza volerlo spostai lo sguardo su Cam.
Sembrava che non fosse troppo d'accordo con la mia storia, aveva gli occhi cupi ma non disse nulla per farmela crollare.
Se non gli piaceva il protagonista maschile poteva pensare lui a qualcosa di migliore...

Mamma si sedette sul divano tenendo la mano sulla pancia. Erano solo le 10 ma si vedeva che era stanca. Mi sedetti accanto a lei e cercai il suo braccio per stringerlo :
<<Mi dispiace davvero mamma. Ti prometto che non accadrà mai più.>> dissi con voce supplichevole. E desideravo davvero mantenere la mia promessa.
<<Ti credo... ma non pensare di essertela cavata così signorinella.>> rispose lei sospirando.
<<Lo so... confinata a casa per un'intero mese vero?>> intuii io gia sentendomi spacciata
<<Una settimana, non sono così cattiva. E...>>
Dio fa che non sia ciò che sto pensando io in questo momento...
<<E voglio conoscere questo Shawn. Invitalo a cena questo week end. Se ti ha fatto perdere la testa per tre intere ore allora deve proprio essere un gran ragazzo>>
'Non direi' sussurrai tra me e me osservando l'espressione tutt'altro che felice che mi si presentava ,al di là del divano , del mio vero ragazzo.

<<Non ci posso credere Ally che l'hai detto davvero!>>
Cam continuava a camminare avanti e indietro stressato, aveva i pugni stretti e i muscoli della schiena tesi. In quel momento dovevo essere seria, ma con tutte quelle passerelle che faceva sotto i miei occhi, non potevo che distrarmi alla vista del suo sedere perfetto. 
<<Mi stai ascoltando?>> Sbraitò con voce seccata.

Rovesciai la testa all'indietro, facendomi crollare sul suo letto <<Cosa vuoi che ti dica? Ero nel pallone e Shawn è stato il primo nome che mi è venuto in mente!>> 
Cam si fermò sul posto voltandosi,sembrava infuriato .
<<cosa c'è? non conosco molti ragazzi! Di questo dovresti sentirti rassicurato...>> mi misi sulla difensiva mettendo il broncio.

Cam scosse la testa e mi venne accanto, sedendosi vicino a me. Si teneva su un braccio, e con il busto si chinò per arrivarmi all'altezza del volto.

<<E' vero... la cosa mi rassicura...>> sussurrò.

Di colpo era ritornato calmo e affettuoso. Certo che solo Dio avrebbe potuto seguire i suoi ritmi!
<<Quindi non sei arrabbiato?>> Chiesi allungando la mia mano e accarezzandogli lo zigomo lievemente ispido.
<<Non sono arrabbiato...Solo non mi va giù che quello lì debba venire a casa nostra...>>
<< sarebbe stato meglio se avessi detto il nome del vero ragazzo con cui sono stata?>>
Cam si mise sdraiato come me. Entrambi stavamo con lo sguardo fisso sul soffitto.
Erano le 2 di notte. Sapevamo che i nostri genitori stavano  a letto già da molto, o non ci saremmo azzardati a stare in camera insieme da soli così tardi.
La camera  di Cam era la più lontana dalla loro, e dovevamo parlare assolutamente.
O meglio, ero io che dovevo parlare con lui.
Dopo la conversazione in salotto Cam se ne era andato senza dire parola, e sapevo benissimo cosa voleva dire.
Ho aspettato di sentire mamma e Matt andare a letto e mi ero diretta da lui, senza nemmeno avvertire o bussare.
E  avevo avuto assolutamente ragione, perchè il Cam che mi 'accolse' , se così si poteva dire, non sembrava molto in vena di  chiacchiere.

<<magari sarebbe stato il momento giusto...>> sentii la voce di Cam fuoriuscire dal silenzio della camera.
Sembrava lontano anni luce da me, chiuso nei suoi pensieri.
<<che intendi?>> chiesi girandomi  verso di lui.
Cam continuava a guardare il soffitto ,  fece spallucce disinvolte e così all'improvviso mi cinse con un braccio portandomi ancota più vicino a lui.
<<hai pensato a cosa farai con tuo padre? >>
O cavolo è vero
Il problema 'papa' mi era totalmente scivolato dalla mente , e apparte stilare una lista dei pro e dei contro riguardanti il vivere a casa sua , non ne ero per nulla arrivata a capo.
<<non lo so>> dissi solo .
Sentii il naso di Cam posarsi sul mio capo, e mi lascio un bacio in mezzo ai capelli.
Finalmente mi stavo rilassando , quella giornata era stata sicuramente più lunga di 24 ore , e adesso iniziavo a sentire la vera stanchezza chiudermi gli occhi.
Mi addormentai tra le sue braccia.



Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora