capitolo 34

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<<ok questa cosa è incredibile! Non credevo fosse uno stronzo a tal punto!>>
Sentire Sara chiamare Cam in quel modo mi fece uno strano effetto,  e come prima reazione volevo solo difenderlo, ma mi limitai dal farlo.
Stavamo camminando lungo una delle vie principali della città per fare un po' di shopping, avevo già comprato un maglione e un paio di pantaloni, ma nonostante il mio portafoglio fosse meno pesante la stessa cosa non si poteva dire per il mio cuore.
<<però c'è davvero qualcosa che non capisco Sara... perché fare così? Perché baciarmi ieri sera ? E poi perché dirmelo? Se avesse davvero voluto far finta di niente per divertirsi ancora un po' con me non sarebbe stato più saggio non parlarmene affatto?>>
Sara si massaggiò il mento pensierosa <<hai ragione. Ma allora perché non essere sincero con te al 100 per 100?>>
Non ci capivo più nulla.
Ci fermammo in un altro negozio perché Sara era stata attirata da un vestito in vetrina, io la seguivo ma non facevo attenzione a ciò che mi circondava , ero troppo immersa nei miei pensieri.
Ero così stanca di rincorrerlo ovunque , ero stanca di soffrire per lui,  cosa ancora sarebbe successo?
Dopo la nostra discussione era venuto a bussare alla mia porta una volta sola, io non avevo aperto. Per un secondo , la mattina seguente, ho avuto l'impressione che avesse dormito là, davanti alla mia camera, ma molto probabilmente ero solo io che fantisticavo, chi avrebbe mai fatto una cosa simile ?
<<ti piace questo?>> mi chiese Sara mostrandomi una gonna rosa a pieghe, annuii e lei se la mise nel carrello, insieme ad una montagna di altri vestiti da provare.
<<Ally non provi nulla?>> mi chiese quando fummo davanti ai camerini, le dissi che non avevo trovato niente che mi avesse convinta , poi presi il telefono che stava suonando nella mia borsa e uscii per rispondere.
<<si?>>
<<Ally non prendere impegni che oggi c'è il pranzo di famiglia>>
Sospirai. Nemmeno di sabato potevo essere libera.
<<va bene mamma. Torno per l'una, okay ?>>
<<non fare tardi tesoro>>
Salutai mia madre e attaccai la telefonata.
Pranzo di famiglia voleva dire Cam a tavola con me. Cazzo.
Rientrai e non appena Sara ebbe pagato il suo bottino ci dirigemmo verso un bar.
<<mi sento in colpa>> ammise Sara con la cannuccia del milshake tra le labbra, le rivolsi uno sguardo interrogativo.
Lei abbassò gli occhi sul tavolo e prese a spezzettare un fazzoletto di carta <<se non avessi organizzato quella stupida uscita non ti avrei incasinato ancora di più la vita>>
<<Sara non sei tu ad avermi incasinato la vita. È... quello...>> dissi sorridendo <<in più se non mi fossi ubriacata tanto non sarebbe successo nulla>> conclusi ricordando le cose imbarazzanti che avevo fatto spinta dalla sbronza.
<<mamma mia non ne parliamo >> si coprì il volto con le mani <<ma hai visto come ballavo con Rob ?>>
La mattina si concluse con le nostre chiacchiere sull'uscita della sera prima , decidendo che non avremmo più bevuto tanto in presenza di ragazzi che ci interessavano.

                    ☆☆☆☆☆☆☆☆

<<wow per una volta non hai fatto tardi>> scherzò mia madre quando mi venne ad aprire alla porta.
Sforzai un sorriso, ma ero troppo in ansia per ridere con lei alla sua battuta. Come sarebbe stato rivedere Cam dopo quello che era accaduto ieri ? Avrebbe riprovato a parlarmi? Mi avrebbe spiegato le sue motivazioni ? E io le avrei capite?
La tavola era ancora sgombra,  e io iniziai ad apparecchiare per distrarmi un po'.
Intanto vedevo mia madre che fecava avanti e indietro tra cucina e salotto, la pancia le era diventata ancora più evidente e mi resi conto che , con tutto quello che stava succedendo ultimamente,  avevo completamente dimenticato che fosse incinta. Mi sentii una figlia pessima , così , per scacciare un po' quei sensi di colpa, la andai ad abbracciare.
<<cosa stai facendo , si può sapere ?>> chiese mamma senza però riuscire a trattenere una risata stupita, aveva il mestolo per aria e una mano mi accarezzava la nuca.
<<nulla , è solo che ti voglio bene.  E non vedo l'ora di conoscere mio fratello>>
Allora mia madre ricambiò il mio abbraccio con ancora più forza , dopo di che mi lasciò andare dicendo qualcosa che aveva a che fare con le patate nel forno.
Non feci in tempo a chiedermi dove fosse il resto della famiglia che il campanello mi soprese col suo suono acuto e fastidioso , e andai ad aprire senza nemmeno sapere di chi si trattasse.
La faccia fredda ma bellissima di Molly fece la sua comparsa nel mio campo visivo , i suoi capelli erano leggermente più lunghi rispetto all'ultima volta che l'avevo vista , se li era fatti crescere probabilmente. Mi rivolse uno sguardo di sufficienza , poi mi sorpassò colpendomi, voglio credere non volutamente, alla spalla.
<<eih Ally , buongiorno! >> mi salutò  Matt radiante come al solito , seguito infine da Cam.
Lo feci passare tenendo lo sguardo fisso per terra. Nonostante desiderassi affrontarlo faccia a faccia , lì davanti a tutti dovevo fingere che le cose fossero normali.
Più facile a dirsi che a fare...
<<tesoro c'è un profumo incredibile>> annunciò Matt mentre andava in cucina dalla mamma, sembrava sotto l'effetto di crack in confronto a tutti noi altri. Molly stava seduta a tavola col volto di chi chiaramente avrebbe preferito farsi mordere da uno scorpione piuttosto che stare lì, Cam era  sul divano in silenzio a guardare qualcosa sul suo telefono, anche lui visibilmente a disagio, e io... beh di certo non mi sarei messa a dare fiorellini a destra e a manca.
Mi misi inizialmente seduta sulla poltrona , distante da entrambi, ma gli occhi sospettosi di Molly mi stavano facendo sudare freddo, cosa aveva quella ragazza da fissare tanto, si poteva sapere ?
Sentivo la sua insistenza sulla pelle , così spostai gli occhi sui suoi <<che c'è ?>> chiesi forse con troppa poca gentilezza.
<<semmai sono io a doverlo chiedere a tutt' e due >>
Ingoiai a vuoto , e quando Cam rispose mi parve di non aver sentito la sua voce per secoli
<<fatti i cazzi tuoi>>
Molly di tutta risposta sorrise beffarda <<qualcuno qui si è alzato male vedo >> e la conversazione finì là. Breve ma intensa.
Il silenzio in salotto mi stava facendo soffocare , e a dirla tutta non sapevo se fosse la presenza di Cam o quella di Molly ad essermi più ostile, così decisi di andare in cucina per informarmi di quando avremmo mangiato.
<<ragazzi è pronto a tavola, venite>> urlò mamma con una teglia enorme colma di non so quale prelibatezza tra i guantoni da forno.
<<lascia fare a me i piatti tesoro>> si offrì Matt amorevole.
Non so quale scherzo del destino giocò stavolta a mio sfavore, ma finii seduta accanto a Cam e davanti a Molly, praticamente  in trappola.
Poi pensai però al fatto che anche la combinazione inversa, Molly accanto e Cam  davanti, mi avrebbe fatto rivoltare le viscere , e conclusi che non c'erano speranze che quel pranzo andasse bene.
Spostai gli occhi sulla mamma, anche lei in tensione. Nonstante il suo rapporto con Cam fosse perfetto -a volte più del nostro- con Molly ancora non era riuscita a stringere , sebbene gli sforzi, e sapevo che la cosa non la faceva stare bene. Voleva in tutti i modi che la nostra strana famiglia funzionasse , sopratutto per Matt, che chiaramente era quello più in difficoltà, diviso tra il suo amore e sua figlia.
Molly d'altra parte non faceva un fico secco per venire incontro a suo padre , anzi sembrava adorasse remargli contro.
<<spero piaccia a tutti la pasta con le vongole, ho chiesto a tuo padre quale fosse il tuo piatto preferito>> disse mamma rivolta a Molly.
<<mi stupisce che se lo ricordasse>> rispose col tono più acido che avessi mai sentito.
Mamma cercò di non dare a vedere la sua delusione , ma le era morto il sorriso dalle labbra , Matt cercò di sdrammatizzare <<da piccola non chiedevi altro, sarebbe stato un po' difficile dimenticarsene>>
<<eri una radio rotta>> concluse Cam sorridendole <<per un intero anno non sono riuscito a toccare la pasta con le vongole per quanto me l'avevi fatta mangiare. Vomitavo alla sola idea>>
Capivo cosa stava cercando di fare Cam, e gliene fui grata, nonostante ce l'avessi a morte con lui. Voleva alleggerire la tensione che c'era sulla tavola , e parlando di vecchi aneddoti familiare forse avrebbe fatto sentire Molly un po' più a casa sua.
Cavolo quando volevo riusciva davvero a farsi amare.
Presi un grande boccone di spaghetti come per cercare di rimangiarmi ciò che avevo appena pensato, non si addiceva per niente alla testa di una donna che voleva andare oltre.
La conversazione si spostò su altro, parlavano soprattutto Matt e la mamma , ogni tanto anche Cam, e una volta , col grande stupore di tutti , persino Molly intervenne.
Io ,dal canto mio, facevo l'interlocutrice silenziosa , mi limitavo ad ascoltare e sorridere quando serviva. La vicinanza con Cam mi faceva ancora effetto e mi sentivo un fascio di nervi.
<<Cam hai già fatto le valigie?>> chiese la mamma.
Tasto dolente.
Senza volerlo mi strozzai con il boccone che avevo in gola, e nonstante non avessi alzato gli occhi su Molly sapevo che stava ridendo di me.
<<emh... quasi>> ammise Cam , anche lui sembrava in soggezione.
<<quando è che parti? >> chiese la vipera guardando verso la mia direzione, io rimasi in silenzio a fissare il piatto.
<<finite le vacanze di natale>> rispose con la voce sottilissima, lo sentivo così distante da me.
Tre settimane e non lo avrei più rivisto, molto probabilmente. E perché avrei dovuto, ormai non eravamo più una coppia, non c'era più nulla che ci legasse.
Eravamo stati amici un tempo, ma dubitavo che sarei più riuscita a guardarlo negli occhi senza sentirmi sciogliere per lui.
E come avrei fatto ancora per le prossime tre settimane? A saperlo tanto vicino seppur lontanissimo da me.
Forse fu la disperazione che mi fece parlare , che mi spinse a dire ciò che dissi , ma quando me ne ero resa conto ormai era troppo tardi per tornare indietro.
<<devo dire una cosa>>
Fu forse la prima volta che parlai ad alta voce dall'inizio del pranzo,  tutti si zittirono per darmi la parola , continuai col cuore che batteva in gola
<<ho deciso che vado da papà>>

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora