capitolo 35

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Forse l'avevo sparata un po' grossa.
Mia madre mi guardava come se avessi appena bestemmiato, Matt era piuttosto traumatizzato, Molly sembrava incuriosita, e Cam... beh avevo paura a guardarlo.
Presi un sorso di vino rosso                      -fortunatamente me l'ero  versata nel bicchiere poco prima di lanciare la bomba- e continuai.
<<non intendo dire per sempre >>
<<cosa intendi dire ?>> chiese mia madre con una voce fin troppo calma.
Feci un respiro profondo. Non ero pronta a questa parte della conversazione. A dire il vero non mi ero preparata proprio un fico secco. Forse perché l'avevo deciso sul momento, ma dettagli.
Se avessi detto "sto via fino a quando Cam non sarà partito" sarebbe stato piuttosto strano.  Inoltre non potevo stare fuori durante le vacanze di natale,mamma non me lo avrebbe perdonato mai.
Ci riflettei per qualche secondo,  poi parlai.
<<per una settimana. Tornerò il 23, sarà come non fossi mia stata via. >>
Mia madre mi guardava con occhi pesanti <<ci hai refluttuto per bene tesoro ?>>
La mia risposta fu pronta <<si mamma>>
Ma manco per sogno
<<hai valutato le giuste motivazioni? >>
<<si mamma>>
Ovviamente no.
Mamma ripiegò il fazzoletto che aveva al lato del piatto, si ripulì la bocca in silenzio , gravava una forte tensione su tutta la tavola.
Una settimana senza Cam intorno mi avrebbe fatto più che bene. Magari avrebbe aiutato anche lui a riflettere si quello che ci stava accadendo. Mi sarei sentita tranquilla dopo settimane di ansie e batticuori.
<<tesoro, io non posso impedirti di vederlo , ma sappi che non sono d'accordo >> disse infine la mamma spezzando il terribile silenzio che ci aveva inglobato.
Sapevo bene cosa pensava mamma di papà , e sicuramente aveva tutte le migliori ragioni del mondo,  ma nonostante mi avesse raccontato di ciò che le avesse fatto, l'uomo che aveva vissuto con lei e l'aveva fatta soffrire così tanto, io non riuscivo a identificare con il 'padre' che avevo conosciuto. Con me era sempre stato buono e gentile, e io credevo davvero fosse cambiato , cambiare era possibile in fondo , e tutti meritano una seconda chance,no?
Vivere una settimana insieme a lui non sarebbe stato poi tutta questa tragedia , a dire il vero iniziavo ad emozionarmi all'idea.  Lo avrei iniziato a conoscere davvero.
<<mamma te l'ho detto, io sono convinta sia diverso>> cercai di mettere una buona parola per lui, ma fu inutile.
La mamma non voleva sentire nulla di quello che avevo da dire , si alzò  e iniziò a sgomberare la tavola dai piatti ormai vuoti, evitando il mio sguardo. 
Lo sapevo che non era contenta, si preoccupava, ovviamente  , ma se avesse saputo tutto quanto non starebbe reagendo in questo modo adesso...
<<adoro come ci sia sempre un dramma ogni volta che vengo qui a mangiare >> disse Molly tutta sorridente.
Le avrei volentieri dato un pugno in faccia , se non fosse stato che suo padre era seduto di fianco a me. Matt le rivolse la stessa occhiata che forse le lanciai io , lei sbuffò e alzò le spalle scocciata.
<<è proprio una cazzata>> sbottò Cam alzandosi bruscamente in piedi,  mi ero quasi dimenticato che stava accanto a me.
Aveva la voce dura e le spalle tese <<Cam siediti>> lo ammonì Matt, ma lui rimase là dove era.
<<stiamo scherzando? La bambina vuole fare le stronzate e voi glielo lasciate fare benissimo?>>
<<non parlare così>> disse Matt cercando di controllarsi, cosa che non riuscì per niente a me.
<<non mi pare di aver chiesto il tuo parere>>  dissi , forse alzando troppo la voce. Mi ero alzata anche io.
Finalmente lo guardai negli occhi, era visibilmente furente,  ma c'era anche dell'altro.  Nelle sue iridi pagliuzze dorate e verdi brillavano di un'intensità ardente,un brivido mi attraversò la spina dorsale.
<< io non ho più fame.>> disse rivolto a suo padre ma continuando a guardare me. Cercai di apparire risoluta quando mi superò sfiorandomi la spalla .
Non sapevo dire se la porta che avevo sentito sbattere fosse stata quella di camera sua o quella di casa.
E se fosse uscito?  Dove poteva essere andato?
Non ci dovevo pensare,  ero sulla via della guarigione dalla Cam-peste.
Inoltre era incredibile, lui che chiamava me bambina! Dopo la scenata che aveva appena fatto! Puttanate.
Si poteva sapere cosa gliene fregava se me ne andavo via o meno? Capire quel ragazzo era un'impresa impossibile.
<<forse è meglio se sloggio anche io papà>> disse Molly facendo strusciare la sedia sul pavimento.
Wow la prima cosa senzata che le sentivo dire da quando la conoscevo.
Come rispose Matt non lo sentii, avevo il cervello che gridava 'Cam' ininterrottamente e non riuscivo a cacciarlo via. La mamma rimaneva in cucina,  e sapevo che per il momento sarebbe stato meglio se non le avessi dato fastidio e l'avessi lasciata pensare per un pò.
Matt uscì di casa con Molly, probabilmente l'avrebbe accompagnata all'appartamento dove adesso allogiava.
Non mi restava che andarmene in camera, almeno potevo iniziare a piegare un po' di vestiti.
Mi diressi verso le scale, ma quando salii l'ultimo gradino mi bloccai di colpo. All'improvviso sentivo di aver perso qualsiasi forza avessi mai avuto in corpo, i miei occhi erano rimasti bloccati in quelli di Cam.
Stava là,  di fronte a me, appoggiato al muro con le braccia piegate sopra il petto,  i muscoli gonfi si vedevano attraverso la maglietta nera a maniche lunghe.
L'espressione dura che aveva in volto pochi minuti prima era scomparsa, i suoi occhi sembravano lucidi e continuava a mordersi l'interno della guancia.
<<Cam... >> le altre parole mi morirono in gola, non avevo la minima idea di cosa dirgli.
Eih scusami ti va di aiutarmi a fare le valigie ? Non sarebbe stato molto d'aiuto...
<<non farlo>> la sua voce era un sussurro,  bassa e tremolante. Mi scordai di respirare.
Cam fece un passo verso di me,  io rimasi immobile vicino al gradino.
Non ne volevo parlare con lui, non volevo sapesse quanto mi faceva star male essere sotto il suo stesso tetto,  non volevo conoscesse il modo rovinoso in cui mi aveva completamente stravolto la vita e messa sotto sopra.
<< Ally. Ti scongiuro.>>
Si stava avvicinando sempre più pericolosamente , e ora potevo notare una striscia lucida che gli tagliava la guancia.
Aveva pianto ?
Feci di no con la testa per scacciare via quell'immagine, perché avrebbe dovuto.
Probabilmente stava reagendo così perchè odiava l'idea di perdere una sua...conquista.
<< Dì qualcosa >> mi esortò riportandomi alla realtà.
<<lasciami andare Cam>>
<<cosa?>>
Continuavo a tirarmi le maniche della maglietta per rilasciare lo stress che stavo provando in quel momento. La stoffa si piegava e si tirava sotto le mie dita , fino a quando le sue mani calde non si posarono sopra le mie.
Lo stomaco minacciava di vomitare tutto il cibo che avevo appena ingerito, il cuore mi stava esplodendo  nella cassa toracica e sentivo il mio respiro farsi sempre più veloce.
Volevo piangere, volevo spingerti via da me, volevo urlarti addosso e chiederti perché mi stessi facendo tutto questo. Volevo imprecare e chiamarti con gli pseudonimi più infimi e ripugnanti che avessi mai sentito. Volevo prenderti a pugni  e gridarti di non avvicinarti mai più a me.
E volevo che mi tenessi le tue mani sulle mie ancora per un po', che mi sussurrassi che mi amavi, e che mi baciassi.
Ero proprio fregata.
Feci un respiro profondo, e dall' intimo della mia anima trovai la forza di parlare senza scoppiare in lacrime.
<<cosa provi per me?>> la mia voce si incrinò e sentivo gli occhi bruciare.
Cam mi guardò in silenzio, le sue pupille volavano dai miei occhi alle mie labbra. Mi scostò una ciocca di capelli dal volto e la sua mano si fermò sulla mia guancia ,il contatto caldo mi fece perdere la terra sotto i piedi.
<<sai che non è la domanda giusta>>
Non mi diede il tempo di controbbattere <<vuoi andartene per colpa mia ?>>
Beh mi pareva piuttosto ovvio, ma invece di rispondere di sì,  che me ne andavo perché volevo evitarlo, gli dissi <<non gira tutto intorno a te>>
Non ci credeva manco il fantasma in soffitta , figuriamoci.
<<quindi non c'entra niente il fatto che vivremo sotto due tetti diversi?>>
<<considerando che in queste due settimane ho creduto di essere l'unica adolescente in questa casa... non mi servono due case diverse per non vederti>> 
Assoluta bugia. A me servivano due case diverse , mi servivano metri di distanza , chilometri che ci dividessero, mura che ci separassero.
Cam respirò profondamente,  eravamo tanto vicini che sentivo l'aria che espirava sulle mie  guance.  Se ci avessero trovati così, con le mie mani nelle sue, chissà cosa avrebbero pensato.
Riflettei sulla discussione che avevamo avuto io e lui subito dopo la festa di  Drake,  del fatto che Cam sarebbe voluto venire allo scoperto con i nostri genitori.
Non capiva che per noi non ci sarebbe stato alcun futuro? Mamma e Matt si sarebbero sposati, avrebbero avuto un figlio, nostro fratello. Noi... noi non potevamo stare insieme. Solo adesso mi rendevo conto di quanto fosse marcia la stella sotto la quale era nata la nostra relazione.
<<non andare lì, ti prego. Se è perché... perché non vuoi stare con me, lascia che me ne vada io>> la sua sembrava una supplica, e se non lo avessi conosciuto avrei giurato che mi avesse appena pregato.
<<tanto te ne andrai comunque, no?>> risposi cercando di sembrare fredda e distaccata all'idea di allontanarmi per sempre da lui.
<<possiamo parlare? Ieri...non mi hai fatto finire... io voglio parlare>>
Risi ma non perché fossi divertita  <<hai altre balle da imbellirmi? Vuoi avermi intorno fino a quando non sarai partito?  Ti secca tanto che possa sfuggirti da sotto il naso così ?>> il dolore e la rabbia della sera prima mi stavano dando la forza di parlargli a testa alta.
Cam storse il naso , come se fosse stato combattuto , e iniziò a scuotere la testa sconsolato. Sembrava stesse combattendo con chissà quale demone nella sua mente.
<<la vuoi piantare con questa storia?>>
<<scusami, le farneticazioni di una bambina >> sottolineai il modo in cui mi aveva chiamata poco prima con suo  padre, a tavola.
<<sai che cosa intendevo>> si passò una mano tra i capelli con fare stanco.
<<no Cam! Non so mai cosa intendi! Tu non mi dici nulla! Non so perché mi hai lasciata , perché mi hai baciata ieri sera, perché mi stai parlando in questo modo adesso!>>
Stavolta urlai davvero, tutta la mia frustrazione era sgorgata come un fiume in piena dalla mia gola e non me ne pentivo.
<<è pericoloso tuo padre >> si limitò a dire a denti stretti.
Sospirai , avevo così tanta voglia di scuoterlo  << non capisci che mio padre non c'entra niente! Te lo chiedo di nuovo Cam. Cosa provi per me?>>
Cam aprì la bocca, le sue bellissime labbra avrebbero potuto dare fine al mio cuore definitivamente,  o mi avrebbero rianimata per sempre.  Due parole e sarebbe tornato tutto come prima,non sarei mai partita, non avrei abbandonato mia madre e non lo avrei mai più lasciato. Due parole e avrei lottato per noi.
Ma un urlo dal piano di sotto ci interruppe, sentimmo mia madre gridare a squarcia gola e poi un tonfo.

Spazio autrice
Ok raga scusate per l'attesa , ma in questi giorni ho avuto davvero una tabella di impegni incredible.
Se vi state chiedendo cosa sta succedendo e cosa accadrà ai nostri sfortunati amanti, continuate a leggere il mio baby sitter 2, io continuo ad amarvi  e  vi auguro un buon rientro a scuola. ❤❤

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora