Ci precipitammo al piano di sotto , entrambi con l'affanno.
Ero davanti a Cam e non appena entrai in cucina caddi sulle ginocchia accanto a mia madre , che era riversa sul pavimento con un'espressione dolorante in volto.
<<mamma cosa è successo? >> le chiesi stringendole le spalle per cercare di farla alzare. Avevo il cuore in gola e dovevo scacciare le peggiori immagini che l'angoscia e la paura proiettavano nella mente.
Mia madre teneva le mani premute sul basso ventre , quando mi sentì aprì gli occhi e vidi chiaramente il terrore che li attraversava.
<<chiamo un'ambulanza>> Sentii Cam dietro di me affrettarsi a prendere il telefono e comporre il numero.
<<ho sentito...una fitta... Mi sono spaventata...>> diceva con la voce che le tremava <<dove... dove è Matt?>>
Cercai di fare mente locale su ciò che mi avesse detto poco prima <<penso sia andato ad accompagnare Molly a casa. Ora lo chiamiamo>> la rassicurai mentre le facevo poggiare la schiena al muro così che fosse un po' più dritta.
<<cosa hai sentito di preciso?>> le chiesi mentre Cam usciva dalla cucina per parlare con il servizio di pronto soccorso.
<<non lo so... stavo lavando i piatti quando ad un certo punto mi ha fatto male...>> Non riusciva a continuare la frase da quanto era traumatizzata. Le dita le tremavano sopra la pancia , e quando abbassai gli occhi vidi qualcosa che mi fece accopponare la pelle.
Sangue. C'era del sangue.
Dovevo sembrare calma. Dovevo essere la sua roccia in quel momento. Confortarla e rassicurarla che tutto sarebbe andato bene. Che il piccolo sarebbe stato bene.
Ingoia a vuoto , cercai di ritrovare un respiro regolare e accennai un sorriso.
<<andrà tutto bene , okay?>>
Non ero molto esperta di queste cose , ma sapevo come si presentava un aborto spontaneo. Mia madre stava al quinto mese di gravidanza , perciò in teoria le probabilità che qualcosa del genere si potesse verificare non erano del tutto nulle , ma Matt era un medico, e l'aveva assistita costantemente fino ad ora.
Cam ritornò in cucina , aveva il telefono in mano e le guance rosse <<l'ambulanza sarà qui entro pochi minuti, ho sentito papà. Gli ho detto di raggiungerci in ospedale. Ally tu vai con tua madre , io vi seguirò in macchina>>
Annuii, dopodichè mi voltai di nuovo verso mia madre, diventava sempre più pallida.
Poco dopo sentimmo le sirene fuori casa.------
Odiavo gli ospedali.
Quando ero piccola mia madre era costretta a portarmici spesso a causa di alcuni controlli cui mi dovevo sottoporre ciclicamente, e quelli erano i pomeriggi più brutti.
Nel corso delle mie giornate trascorse là dentro avevo imparato a individuare due tipi diverse di persone.
Le prime le avevo denominate 'i corridori'. Sempre in movimento da una camera all'altra , le scarpe bianche che strusciano in continuazione sul pavimento lindo e la mente chissà dove , erano quelli che più invidiavo. Stare accanto ai malati per loro non era doloroso, il loro era un dovere , medici ed infermieri con i loro cuori plastificati che vivono piccoli attimi nelle vite di famiglie sconosciute , ci si tuffano dentro, fanno ciò che devono fare e continuano la propria corsa.
Poi c'erano 'le statue' , di cui al momento facevo parte anche io. Immobili su scomode sedie ad aspettare una qualsiasi tipo di notizia.
Mi guardai intorno, avevamo tutti la stessa grigia e tormentata faccia. Non ci eravamo mai visti prima , eravamo sconosciuti ma in un certo senso io mi sentivo vicina a tutti loro.
Iniziai a osservarmi le mani, avevano smesso di tremare.
Quando i paramedici erano arrivati a casa mi avevano fatto salire nell'ambulanza insieme a mamma, Cam ci aveva seguito con la macchina come aveva detto,ora era andato incontro a Matt che stava parcheggiando.
<<dove è il padre>> mi aveva chiesto un uomo con uno strano giubbotto arancione evidenziatore mentre portavano mia madre lontano da me su una barella.
<<non lo abbiamo avvertito.>> dissi seguendo con gli occhi le porte pesanti che si chiudevano davanti a me.
<<deve essere chiamato.>> rispose l'uomo controllando qualche foglio che aveva in mano.
Non risposi <<sua madre non è una paziente di questo ospedale,vero? Non risultano controlli recenti.>>
Mossi la testa un po' assente <<no, in realtà lei va in una clinica fuori città.>>
<<capisco. Allora il padre del bambino? Lo chiamerà?>> mi chiese per la seconda volta.
Avrei dovuto chiamare mio padre ? Era necessario? Riguardo tutto quello che stava succedendo avevo davvero un cattivo sapore in bocca, sapevo che la sua presenza non avrebbe in alcun modo aiutato la situazione.
<< è importante?>>
L'uomo mi guardò con un'espressione dura in volto. Cosa voleva da me? Non poteva giudicarmi senza nemmeno conoscermi!
<<sarebbe meglio>> se ne andò poco dopo, chiamato da un infermiere che aveva l'aria di essere molto stressato.
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Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraterno
FanfictionEcco finalmente il sequel! Per chi non conoscesse la storia , questo è il secondo di "il mio baby sitter" , vi consiglio di andarlo per capire meglio tutto🙂 Ora Ally e Cam hanno un grande problema tra le mani:come faranno a stare insieme ? Sanno b...