capitolo 44

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<<cosa ci fai qui? E perché mi hai fatto male?>> chiesi massaggiandomi la fronte ancora dolorante.
Cam chinò la testa in un modo che trovai odiosamente adorabile , e si avvicinò di un passo a me.
<<non lo so, eri buffa.>> rispose alzando le spalle come avrebbe potuto fare un bambino che ammette la propria marachella ai genitori.
Lanciai uno sguardo verso il negozio. Mia madre stava chiacchierando con la commessa , probabilmente si stava informando su qualche buon pasticcere per la torta nuziale.
<<che ci fai qui?>>
<<non hai letto i miei messaggi? >> rispose alla mia domanda con un'altra domanda. Mossi il capo tornando a guardare lui, che era troppo vicino a me.
<< potrei offendermi se non avessi tanta voglia di baciarti...>>
Solo a sentire le sue parole percepii alcune parti del mio corpo assumere almeno 40 gradi in più , e rossa come un peperone , senza pensarci, gli tappai la bocca con la mia mano.
<<shh! Sei matto?!>> chiesi guardandomi intorno come una psicopatica.
Sentii le sue labbra incresparsi in una sorriso sotto il mio palmo, e questo non contribuì al discorso del calore corporeo.
Cazzo.
<<calmati, non ci sentirà mai da qui>> sapevo benissimo che cercava di nascondere una risata, e scostando gentilmente la mia mano vi posò le labbra per pochi secondi, baciando una ad una le nocche.
Quando ebbe finito, lasciai che il braccio mi scivolasse pesante lungo il fianco, come un verme molle, estasiata dalla sensazione di ebrezza che provavo ogni volta che mi toccava.
Ora più calma , permisi al mio corpo di rilassarsi, e senza nascondere il mio sorriso, gli chiesi
<<Che fine ha fatto il pranzo con Molly? >>
Cam aggrottò le sopracciglia , si appoggiò alla vetrina del negozio
<<mio padre mi ha chiesto privacy>> disse l'ultima parola muovendo le dita come a mimare delle virgolette <<e tua madre mi ha proposto di stare con voi. Ha detto che sarebbe stata felicissima di aiutarmi a scegliere lo smoking per il matrimonio>>
Ce la vedevo benissimo.
Mi chiesi come mai non mi avesse detto nulla , mia madre. Non che la presenza di Cam avesse potuto darmi fastidio in qualche modo, sia chiaro, ma avevo capito che avremmo passato una giornata 'madre-figlia'.
<<poi so che anche tu devi scegliere un vestito>> interruppe i miei pensieri lanciandomi uno sguardo ammiccante.
<<che?>>
<<per il matrimonio. Terra chiama Ally>> mi schernì divertito.
Perché continuavo a dimenticarmene?
<<Giusto... ma... questo che c'entra con te?>>
<<beh... sarà eccitante>>
Di tutta risposta sbuffai divertita
<<credimi, sarà tutto fuorchè eccitante. Stancante? Forse. Mortificante? Sicuramente. Deleterio per i miei nervi? Anche. Ma non eccitante>> mi appoggiai anche io alla vetrina, cercando di non pensare a quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che qualcuno vi aveva passato uno straccio sopra.
<< ho pensato fosse importante il mio parere>>
Gli rivolsi uno sguardo di sfida
<<e cosa ti renderebbe tanta autorità in merito, sentiamo?>>
Si abbassò di qualche centimetri verso di me. Ora la sua bocca era all'altezza del mio orecchio, le sue labbra a pochi centimetri dal mio lobo , e quando parlò le sue parole mi provocarono una scia di pelle d'oca lungo tutto il collo.
<<dal momento che sono io a doverlo levare. >>
Gli diedi una gomitata al braccio e lo sentii scoppiare in una risata fragorosa.
Non potevo controllare le immagini che mi si proposero nel cervello , io e Cam nascosti in una qualche stanza vuota, lui a petto nudo e io pronta a seguire il suo esempio.
Contegno Ally!
<<Cam sei arrivato! Non credevo ci mettessi così poco>>
Quando sentii mamma alla mia destra , mentre faceva la sua comparsa dal negozio , dovetti contenermi dal saltare.
Cam la salutò e le venne incontro come se non fosse successo nulla , la sua calma mi dava davvero sui nervi. Soprattutto se la mettevo a confronto con la mia agitazione.
Mi fece un occhiolino di nascosto , ed io di rimando gli rivolsi una linguaccia.
<<ero uscito con la moto, perciò non ho trovato molto traffico>>
<<menomale. Ally si sarebbe messa a piangere se avesse dovuto aspettare un secondo di più per mangiare>>
Grande. Ora anche mia madre mi doveva prendere in giro.
<<sei tu quella strana! È praticamente l'una , il mio corpo è abituato a nutrirsi a quest'ora>> protestai mentre ci incamminavamo verso il ristorante più vicino.
<<come in ogni altra ora del giorno>> fece Cam a mia madre, dicendolo appositamente ad alta voce perché lo sentissi.
<<va bene allora ordino solo io se sono l'unica ad avere fame>>
<<non ti sento, stai piangendo troppo forte Ally>> scherzò Cam e mia madre si mise a ridere con lui.
Quei due insieme erano davvero pessimi, ma non me la presi più di tanto perché nei miei pensieri c'era la giornata che mi si prospettava davanti. Avrei aiutato Cam a scegliere uno smoking per il matrimonio , ovvero avrei visto Cam in completo sexy camicia bianca e giacca scura.
<<come mai ti sei zittita?>> sentii il mio ragazzo toccarmi il braccio con un gomito , e io divenni ancora più rossa per i pensieri che stavo facendo.
<<nulla nulla>>

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora