capitolo 40

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Il suo volto era serissimo, e la profondità con cui mi stava osservando gli rendeva gli occhi due pozze nere.
Il rumore della strada era diventato un lontano brusio, attutito dal battito del mio cuore che rimbombava furente in ogni vena.
Quello che aveva appena detto...
<<co... come? >> balbettai facendo un passo indietro involontariamente.
Cam contrasse la mascella risoluto <<ti amo Ally. Non ho mai smesso di amarti>>.
Ingoiai la mia saliva.
Mi passai una mano sugli occhi ancora gonfi per le lacrime di mio padre. Mi stavo ritrovando in un matto sogno e presto avrei visto un asino volare.
<< è assurdo >> dissi muovendo freneticamente la testa, come se avessi voluto scacciare quelle parole dalle mie orecchie.
<< È così Ally! >> disse avvicinandosi a me, io mi voltai prendendomi i gomiti nelle mani.
Stava succedendo tutto così in fretta , sentivo le rotelle nella mia testa faticare per seguire il passo di tutti quegli eventi. Mio padre che mi aveva trattato come spazzatura e ora Cam che ammetteva i suoi 'sentimenti' per me.
<<Dì qualcosa>>Sentii la sua voce tesa dietro di me.
Non riuscivo a credergli, era più forte di me, non riscivo a credere a quelle parole dopo tutto quello che ci era accaduto.
Il suo scomparire di continuo, il suo abbracciare ragazze al parco , le sue parole alla festa di Drake, il fatto che mi avesse nascosto il suo futuro trasferimento,e poi il far finta che nulla fosse accaduto e giocare a fare il fratellone con me.
Non poteva essere amore. Non aveva per niente le sembianze dell'amore.
Mi voltai si scatto cogliendolo di sorpresa. <<non è vero>> dissi guardandolo fisso negli occhi.
Cam aggrottò le sopracciglia stupefatto <<cosa ?>> disse cercando di nascondere stupore nelle labbra carnose.
Feci un passo verso di lui, e adesso eravamo davvero molto vicini. <<non è vero. Quello che hai detto. Tu non mi ami>> ripetei decisa perché ormai quella era l'unica conclusione logica cui ero arrivata.
Cam si passò una mano tra i capelli visibilmente agitato, sembrava essere rimasto senza parole.
<<come fai a dirlo? Come puoi dirlo>>
Sentii il cuore accelerare nel petto mentre la rabbia prendeva il posto della tristezza.
<< sei stato tu stesso a dirmi che quello che avevamo non era abbastanza, che io non ero abbastanza. Mi hai fatto sentire uno schifo per settimane ed è stato tremendo quanto tu non potrai mai capire nella tua vita. Continuavo a chiedermi cosa avessi sbagliato e come sarebbero andate le cose se solo avessi fatto le scelte giuste. Non dormivo la notte mangiata dal dubbio che ciò che avevamo non fosse mai stato vero, e di giorno non riuscivo a non immaginarti con qualcun' altra , alla quale magari avresti detto le stesse cose che dicevi a me.
Mi hai detto di smetterla di provarci , di andare avanti, ma come avrei dovuto fare se vivevamo sotto lo stesso tetto! Ma per te era facile parlare, considerando che già sapevi che te ne saresti andato, e tutta questa storia tra noi si sarebbe trasformata solo in una piccola parentesi di qualche mese. È per questo che posso dirlo, e lo ribadisco. Tu non mi ami>>
Avevo le gambe che mi tremavano ma mi sentivo così fiera per ciò che avevo detto, per come, per una volta, fossi finalmente riuscita a tenergli testa.
Cam sembrava pietrificato, non mi guardava più negli occhi ma fissava un punto indistinto dietro di me, si mordeva l'interno della guancia.
Finalmente parlò, e la sua voce mi sembrò quasi rotta.
<<lo so che sono stato uno stronzo, e mi odio ogni giorno per come mi sono comportato. Ma tu devi credermi>>
Finalmente ritornò a guardarmi, notai che aveva gli occhi lucidi.
Poi successe una cosa che mi colse totalmente di sorpresa.
Si mise in ginocchio, di fronte a me, e cadendo fece un rumore pesante e goffo.
Mi prese la mano e la portò sul petto, all'altezza del cuore, io ero immobile.
<<io ti giuro, su ogni cosa al mondo, che non c'è un solo battito che non sia per te.>> mi prese anche l'altra mano e tenendola nella sua me la pose sulla sua testa <<un solo pensiero che non sia rivolto a te. Io ti amo Ally. Tu hai ogni parte di me e sono felice di questo. Anzi non potrebbe esserci cosa che mi renda più felice.>>
Mi resi conto che stavo trattenendo il respiro e quando inalai aria per i miei polmoni sentii di nuovo il bruciore arrampicarmisi lungo la gola, e le lacrime pizzicarmi ancora gli occhi.
Quei quattro neuroni che madre natura mi aveva concesso probabilmente erano andati a dormire , perché una piccola parte di me , piccola piccola , sentiva che Cam era sincero. Che non mi stava mentendo in quel momento. Ma allora perché provavo così tanto dolore nel petto ?
Una ad una iniziarono a corrermi sul volto pesanti lacrime che non riuscivo più a trattenere.
<<io non ti capisco Cam>> dissi ritraendo entrambe le mani << perché me lo dici ora ? Perché non una settimana fa ? Perché non due settimane fa ? Perché ora!?>> singhiozzavo e tremavo per quanto fossero state forti le emozioni che impegnavano quelle parole <<perché, se dici che mi ami, mi hai lasciata e non hai lottato? Perché mi hai mentito e perché continui a farmi soffrire?>>
Forse era la disperazione , ma le emozioni di Cam, che fino ad adesso erano sempre state celate sotto la più nera delle tende, ora mi parevano così chiare, come se non fosse stato più in grado di trattenerle. I suoi occhi vennero come trafitti dalle mie parole , mostrandomi quanto fossi riuscita a toccarlo davvero.
<<anche se non mi dovessi credere, sappi non è stato minimamente facile nemmeno per me. Solo... lascia che provi a spiegarmi>> disse passando un pollice sul mio zigomo per raccogliere una lacrima.
Annuii sentendo tutto insieme il peso della stanchezza, e Cam parve sollevato.
Si alzò tenendo stretta la mia mano nella sua e mi condusse in un parco poco lontano da dove stavamo noi. Non lo avevo mai visto tanto teso in vita mia e la cosa rendeva tesa anche me.
<< allora...dio non sai quante volte ho provato questo discorso, ma adesso non so proprio da dove iniziare >> disse passandosi una mano tra i capelli tutti arruffati.
Eravamo seduti ai due estremi di una panchina, Cam aveva fatto attenzione a posare lo zaino come se ci fosse stato qualcosa di fragile al suo interno.
<<tu... inizia e basta. Il resto verrà da sé>> dissi col volto rivolto verso le mie gambe, d'un tratto in imbarazzo.
Lo percepii farsi più vicino , e quando il suo pollice mi sfiorò lo zigomo dovetti soffocare uno scatto per la sorpresa. La sua mano morbida mi accarezzò la guancia , dopodichè infilò il pollice sotto il mio mento , portandomi ad alzare lo sguardo verso di lui.
<<sto per aprirmi con te più di quanto io non abbia mai fatto con nessun altro, Ally>> disse accennando un timido sorriso che mi fece accelerare il battuto cardiaco.
<<spero non ci siano cadaveri nella tua storia >> risposi per alleggerire l'atmosfera. Cam sorrise , stavolta un vero e proprio sorriso , che gli illuminò gli occhi <<dovrò omettere qualche parte allora >> e si riposizionò sulla panchina con il corpo rivolto verso di me.
<<Allora. Io so del mio trasferimento già da un mese, ma quando ti ho raccontato dell'università non te ne ho parlato. Ecco... il motivo per cui non l'ho fatto è che ... ho avuto paura>> ammise sputando l'ultima parola quasi con vergogna.
<<paura ? E di cosa scusa ?>> chiesi senza riflettere , Cam si passò una mano sul volto , sospirando rumorosamente.
<< come mio padre ha , inapropriatamente, fatto notare qualche settimana fa a cena, io non sono mai stato legato a qualcuno sentimentalmente . Ho avuto varie storie , potremmo definirle... leggere ... ma nulla che avesse a che fare con ciò che abbiamo noi... Con ciò che avevamo>> si corresse subito schiarendosi la voce. Mi morsi il labbro in silenzio.
<<quando mi è stato detto che avrei dovuto passare il primo anno dentro il dormitorio del college, il mio primo pensiero è stato rivolto verso di te. Ho subito pensato al modo in cui la cosa avrebbe influito sulla nostra relazione , e in realtà non ne ero troppo preoccupato inizialmente. Un luogo tutto nostro, lontano da tua madre e mio padre, dove poter finalmente stare insieme senza la paura di essere scoperti. Non vedevo l'ora>> disse con la voce colorata da una risata amara. <<ma poi...>>
<<cosa?>> lo incoraggiai accarezzandogli una spalla , un gesto involontario che mi accese in un secondo le guance di un rosso evidenziatore. Cam mi fissò per un secondo sorpreso, poi ,ponendo la sua mano sulla mia , continuò.
<<ecco... poi è subentrata l'insicurezza. Non avendo mai avuto un sentimento come quello che provo per te, mi sono spaventato. Ho iniziato a chiedermi cosa avrei fatto se mi avessi lasciato, se , a causa della distanza , non fossimo riusciti ad andare avanti. Continuavo a pensare che quello che provavi non fosse ciò che provavo io, al modo in cui sarei stato inesorabilmente distrutto se avessi deciso di allontanarti da me. Fino ad ora non mi sono mai dovuto preoccupare di cose del genere, non ho mai avuto così tanto da perdere come ... come ora... che avevo tutto...
Continuavo a farmi domande che mi laceravano soltanto di dubbi , e mi sono chiesto perché fosse necessario che ci nascondessimo. Perché non potevano semplicemente scoprire le nostre carte e vedere come andava. Se ci fossimo amati davvero avremmo superato tutto. Ma poi hai tirato fuori la genialata che avevi confabulato con Drake...e... beh diciamo che non ha aiutato>>
Aggrottai le sopracciglia sconvolta. Non avevo la più pallida idea di ciò che stesse passando Cameron, di cosa provasse... Mi resi conto che senza volerlo non aveva fatto altro che peggiorare i suoi timori.
<<perché non me ne hai mai parlato? Perché non ti sei semplicemente aperto con me?>> chiesi sovrappensiero.
Lui mosse la testa mordendosi il labbro <<non volevo che pensassi fossi così insicuro. Non ne ho idea... Avevo paura che ... visto quanto fossi preso da te ... non lo so...
Ho provato a fartelo capire, ma più questa storia della cena e della messa in scena con Drake andava avanti, più mi sembrava non ti importasse niente ,e più aumentava la mia ansia. Poi mi sono detto... non vuoi alzare un putiferio per un qualcosa che non pensi durerà poi tanto... ho creduto che tu ritenessi la nostra storia ...una fase... non so>> ammise massaggiandosi la fronte.
Ero sempre più alibita dalle parole che fuoriuscivano dalla bocca di Cam. Come avrei potuto vedere nella nostra storia solo una fase?!
<<ma io credevo che fossi tu a non tenerci abbastanza! Tutta quella messa in scena con Lucy... lo stesso giorno poi vi ho visti insieme al parco. Tu l'abbracciavi >> dissi io chinando la testa ancora ferita al ricordo.
Cam mi guardò confuso << ho chiamato Lucy perché tu avevi chiamato Drake. Aspetta, sei gelosa di lei? Pensi... pensi che ci possa essere qualcosa tra di noi?>> disse. Stava cercando di mascherare un sorriso ma vedevo gli angoli della sua bocca alzarsi verso l'alto. Perché adesso rideva e si prendeva gioco di me ?
<<che c'è ? >> chiesi con le guance in fiamme. <<vi vedo abbracciati da soli, lei è una bella ragazza...>> dissi giustificandomi in imbarazzo.
Cam mi strinse la mano con fare affettuoso << non potrei essere il suo tipo nemmeno in un'altra vita.>> disse alzando le sopracciglia.
<<che ne sai?>> dissi distogliendo lo sguardo da lui.
<<emh...perché non sono una ragazza. O almeno così era l'ultima volta che sono andato in bagno.>> rispose adesso sorridendo davvero.
Ah.
A Lucy quindi non interessava Cameron... erano davvero... solo amici...
<<Beh dire che mi sento a disagio è dir poco>> dissi storcendo il naso.
Cam ritornò serio , si schiarì la voce << il modo in cui vi comportavate a cena , come sembravate intimi... e poi il bacio sulla guancia... certo anche io mi sono comportato da stronzo, lo ammetto, ma non riuscivo proprio a gestire come voi due mi stavate facendo sentire. Ti stavo vedendo scivolar via dalle mie mani impotente , e quando ti ho visto che ti baciava... che dire... ha fatto male.>>
Rimasi in silenzio non sapendo cosa dire. Ciò che era successo tra me e Drake era solo frutto di un enorme sbaglio.
<<quella sera ... ho detto cose che non provavo. Cazzo non mi avevano mai nemmeno sfiorato di mente. Volevo solo... farti soffrire nel modo in cui stavo soffrendo io. Lo so che è una cosa orribile da dire ma ero davvero arrabbiato e sentivo che una parte di me si era rotta >> concluse spostando lo sguardo verso il cielo.
Le nuvole macchiavano qua e là
l'azzurro limpido , qualche uccellino cantava sopra di noi.
<< e sapevo che me ne sarei pentito ,che in un modo o nell'altro avremmo sistemato le cose ma...quello che sentivo mi terrificava. Quella sera mi sono reso conto di quanto fossi nelle tue mani, di come la mia felicità e la mia stabilità mentale non fosse più sotto il mio controllo, ma sotto il tuo.
Volevo parlarti il giorno dopo, quando sono salito in camera tua per sapere come stessi, e quando ti ho vista... Mi sono bloccato.
Eri così bella e io ho di nuovo provato quella terrificante sensazione di non avere più il controllo, di essere completamente perso in te. Quella consapevolezza mi ha fatto salire il panico, e mi sono chiuso. Con te. Con la cosa più bella che mi fosse mai capitata nella vita. Ti ho allontanata perché non potevo sopportare che tu un giorno potessi allontanare me. Credevo che fosse il modo migliore per non soffrire, per proteggermi, ma è stato da scemi, da egoisti. È stato straziante. È straziante>> disse ritornando finalmente a guardarmi negli occhi.
Ero senza parole. Allora l'effetto che mi faceva Cam era lo stesso che facevo io a lui?
<<quando ti ho rivista la scorsa settimana al bowling non ci potevo credere. E ciò che provavo per te , nonostante non ti vedessi da due settimane , non era minimamente cambiato, anzi. Riaverti vicina mi aveva permesso di ritornare a respirare dopo una lunga apnea, e il modo in cui facevi la fredda con me... ho avuto davvero paura di averti perso sul serio.>>
Mi avvicinai a lui e gli presi anche l'altra mano. Cam accennò un sorriso <<si può sapere cosa cavolo mi hai fatto?>>
Quelle parole mi sciolsero totalmente, e mi sentii come se qualcuno mi avesse levato un enorme peso dalla schiena che mi portavo a presso da troppo tempo.
Tutte le lacrime che aveva versato, tutti i miei timori, era stato spazzato via. Il cuore mi faceva male dalla felicità che stavo provando in quel momento , mi sentivo così sollevata e libera.
Gli accarezzai la guancia , e chinandomi verso di lui feci una cosa che avrei dovuto fare molto tempo prima , e lo baciai.

Spazio autrice
Scuse immense per il tempo che avete dovuto attendere ma finalmente siamo giunti alla parte che tutti quanti stavamo aspettando! Yaaas sono tutti felici adesso!!
Come si potrà ben cogliere la storia sta per arrivare alla sua conclusione ,e devo ancora decidere se ci sarà un continuo. Voi cosa ne pensate ? Vi farebbe piacere o anche no?
Detto ciò al prossimo capitolo e grazie mille per essere arrivati a leggere fin qui. Vi amo tutti e buona serata ❤❤❤

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora