capito 14

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Se qualcuno avesse dovuto intuire ciò che stavo raccontando alla mia amica solo osservando la sua espressione , avrebbe di sicuro puntato su una storia horror.

Eravamo andate a prendere un gelato vicino casa sua , uno dei posti più buoni della città. Avevamo scelto il nostro solito tavolo e mi ero messa a raccontare tutto quello che era successo il giorno prima.
<<certo che ci si potrebbe fare un film sulla tua vita Ally>> disse Sara, come a volermi far sentire meglio.
Mi accasciai sul tavolo nascondendomi la faccia tra le mani.
<<Lo so...>> risposi con fare lamentoso.
<<cosa pensi di fare ora ?>>
<< dovresti dirmelo tu. Sei tu la grande dispensatrice di consigli>>
Sara tamburellò con le dita sul bordo del tavolino , pensierosa.
<<allora... questo pomeriggio hai da fare? >>
<<devo andare da mio padre>>
Notai una strana espressione sul volto di Sara, oh no anche lei.
Cercai un tono il più serio possibile e mi sporsi sul tavolo per essere più vicina.
<<Sara tu pensi che stia sbagliando?>>
<<in cosa di preciso?>> disse lei per sbeffeggiarmi.
Alzai gli occhi al cielo e dissi
<<non dovrei dare una seconda possibilità a mio padre?>>.
La voce mi uscì lontana , come se a parlare non fossi stata davvero io.
Sara si torceva le mani, era visibilmente nervosa , e avevo paura di conoscere bene il suo parere.
<< Non lo so Ally... in realtà anche io sono un po' preoccupata. Voglio dire , da quanto ha detto tua madre non mi è parso per nulla una brava persona.
Però avevo paura a dirtelo ...>> aggiunse infine, evitando i miei occhi.
Anche la mia migliore amica pensava che non fosse una buona idea vederlo, e se così tanta gente , che sapevo ci teneva a me, la vedeva così...
Iniziai a dubitare anche io.

Ci lasciammo per le 13, Sara doveva andare a pranzo dai parenti, e io avevo ancora due ore da perdere prima di andare da papà.
Le scelte erano due : rimanere a gironzolare per tutto il tempo che mi rimaneva e non fare assolutamente nulla, oppure cercare di schiarirmi un po' le idee e fare il punto della situazione.
Ero piena di interrogativi, stavo facendo la cosa giusta ? Me ne sarei pentita ?
Ormai erano non poche le volte in cui avevo visto mio padre, ma non mi ero ancora fatta un'idea completa.
Quando eravamo solo noi due era l'uomo migliore del mondo , simpatico , carismatico , divertente e premuroso.
Ma quando poi stava con la mamma, un altro lato di lui, quello che non mi piaceva, usciva fuori...
E in più c'erano tutte le cose che aveva fatto alla mamma, e che l'avevano fatta soffrire. Un essere del genere non avrei dovuto odiarlo a prescindere ? E allora perché mi ostinavo a volerlo conoscere ?
Era un modo malato che avevo per punire mia madre ? Che non l'avessi perdonata del tutto e nemmeno lo sapessi?
No, dovevo smetterla di pensare certe cose, era ovvio il motivo per cui volevo andare 'sopra' quello che era successo.
Lui era mio padre, l'uomo su cui mi ero interrogata tutti quegli anni,che in qualche modo, seppur in maniera confusa e strana, doveva centrare della mia vita!

<<Ally c'è qualcosa che non va?>>
Papà si sporse per sentirmi la fronte con la mano.
<<No stavo solo... pensando, scusa...>>
Stavamo seduti sul suo divano in salone, nel suo piccolo ma accogliente appartamento.
Mi guardai intorno,non era niente male come casa, per una persona c'era tutto lo spazio necessario.
E per due?
Come se mi avesse letto nel pensiero, papà mi rivolse uno sguardo serio.
<<Senti...hai pensato a ciò che ti ho chiesto?>>
Cavolo.
Beh di sicuro ci avevo pensato, questo non si poteva negare.
Ero talmente indecisa, io non avrei mai lasciato la mamma, la mia casa,Cam, ma c'era qualcosa... una strana sensazione allo stomaco che non mi faceva essere certa al 100 per cento...
<<Si ma non ho ancora preso una decisione >>
Papà non disse nulla, continuava a fissare un punto indistinto davanti a sè.
<<capisco.>> La sua voce era una lamina di ghiaccio. Continuò, alzando leggermente la voce.
<<Chissa cosa ti ha detto tua madre...>>
Mamma ... beh non ne era stata entusiasta , questo era vero. Ovviamente non lo dissi a papà <<non è questo. Lì ci sono nata , e lasciare mamma ora che più ha bisogno di me...>>
<<aveva bisogno di te anche quando ti ha lasciata tutto quel tempo con quel Cameron per stare da sola col suo nuovo fidanzatino? >>
Aiha , questo aveva fatto male.
Mi irrigidii. Non era stata una cosa tanto felice da dire, non che stesse mentendo, ma sapeva benissimo quanti problemi avessimo avuto io e la mamma dopo tutta quella storia , e soprattutto quanto mi avesse fatto soffrire.
Che fosse anche questo un lato di mio padre che non conoscevo ?
<<io ... scusa.>> mi appoggiò la mano sulla spalla, ma io mi scansai.
<<non volevo offenderti. Solo che voglio davvero che tu faccia la scelta giusta , e senza l'interferenza di altri.>>
Non era il modo migliore a mio avviso, ma lo capivo.
Sforzai un sorriso tirato, e in fretta cercai di cambiare discorso.
Finché non uscii dal portone dell'edificio la mia mente rimase annebbiata. Il modo in cui papa mi aveva parlato , il suo sguardo gelido, mi avevano ricordato più di quanto avessi mai voluto ammetterlo i racconti della mamma.
Speravo che fosse stata solo una mia impressione.
Niente di più.

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora