capitolo 25

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Fu per un attimo, mi ero appena svegliata, la luce filtrava timida dalla persiana non tirata completamente.
Un momento minuscolo,mi stropicciai gli occhi che avevano ancora il mascara della sera prima , mi girai tra le coperte , non odoravano come quelle di casa mia , ma avevano un profumo familiare.
Stavo bene ,nessun brutto pensiero mi attraversava la mente , ma come ho detto, fu solo per un istante.
Poi mi venne addosso tutto, di nuovo.
Mi misi seduta , la testa mi pulsava e necessitavo di un aspirina. La camera di Drake era diversa da come me la ricordavo dalla sera prima. La luce cadeva sul pavimento di parquet, sul quale sparsi qua e là giacevano vestiti e libri. Sulla parete di fronte al letto si trovava una libreria stracolma di romanzi , riviste e Dvd. Posai gli occhi sul ragazzo che ancora dormiva sulla poltroncina accanto alla porta. Nonostante non desse l'idea di essere comoda pareva che nemmeno mille elefanti lo avrebbero potuto svegliare.
Quello che era successo la sera prima , non poteva essere vero. Mi ero sognata tutto, non c'erano altre opzioni.
Doveva essere una serata divertente , avrei dovuto bere fino a sentirmi male e poi accasciarmi indisturbata in qualche angolo, niente drammi e niente litigate.
Ripensai a quanto le cose stessero andando bene fino a quando non avevo avuto la geniale idea di chiamare Cam, ma cosa mi aspettavo ? Certo, non potevo mica immaginare che sarebbe venuto a cercarmi.
Era successo un casino, e la colpa era solamente mia. Forse era vero, non mi ero comportata troppo bene il giorno prima a cena,ma neppure Cam si poteva definire totalmente dalla parte del giusto.
Continuavo a ripercorrere con la memoria ciò che mi aveva detto, di come a parer suo avesse tentato di farmi capire quanto fosse importante per lui venire allo scoperto. Come era possibile che non mi fossi resa conto di nulla ? Perché non ci avevo minimamente pensato?
Non reggeva , ci doveva essere stato sicuramente dell'altro.  Forse si era reso conto che non era fatto per una relazione seria, d'altronde non ne aveva mai avuta una. Forse si era reso conto che io non ero la persona giusta con la quale avere una relazione seria...
Non potevo evitare di passare in rassegna tutte le volte in cui mi aveva baciata , il giorno in cui mi aveva dato il portachiavi in macchina , quando mi veniva a prendere da papà.
Non pensavo ci si potesse stare tanto male, non avevo speranza di sentirmi meglio. Mi sarei messa a piangere ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano? E lui come stava ? Sapeva quanto ogni mio battito facesse male?
Mi si riaccese una luce in petto, magari ci avrebbe ripensato. Magari mi avrebbe chiamata proprio adesso, mi avrebbe chiesto scusa per le cose che mi aveva detto e avremmo fatto la pace , come se non fosse mai accaduto nulla.
Mi alzai dal letto, non riuscendo proprio a rimanere seduta, e andai nel bagno adiacente alla camera di Drake.
La mia faccia era la manifestazione perfetta del mio stato d'animo, uno schifo. Mi sciacquai il volto per levare il mascara colato ma la situazione non migliorò più di tanto.
Legai i capelli in una cipolla e ritornai in camera.
Addosso avevo una felpa e un pantalone della tuta che mi aveva prestato Drake la notte scorsa , quando mi aveva portata in lacrime a casa sua.
Dopo la discussione con Cam ero ritornata alla festa a cercare Drake per pregarlo di portarmi via.
Il fatto era che non sapevo dove andare, a casa avrei rischiato di incontrare Cam , e la cosa non poteva accadere per nulla al mondo. Potevo chiamare Sara, ma era tardi e non sapevo se fosse stata ancora con quel Robert. Sapevo che non avrebbe migliorato la situazione se Cam avesse saputo che ero andata a dormire da Drake , ma non avevo visto molte altre opzioni a mia disposizione.
Avevo pianto per tutto il tragitto in macchina come una cascata ,e anche quando eravamo arrivati alla porta di casa non ero riuscita a chiudere i rubinetti. Drake era preoccupato ma non mi  chiese nulla e mi lasciò sfogare senza farmelo pesare.
A casa non c'era nessuno: la madre faceva spesso i turni serali in ospedale e lui era figlio unico,perciò non mi dovevo preoccupare di fare incontri imbarazzanti o altro.
Mi aveva dato una sua vecchia tuta e un asciugamano , e si era offerto di lasciarmi il letto,poi ricordavo di essermi  addormentata piangendo.

Iniziai a guardarmi intorno, non mi aspettavo di trovarmi così tanti libri. A quanto pareva Drake era uno che leggeva , e molto. Su ogni superficie disponibile c'erano libri di ogni tipo, classici, fantasy, gialli. Ne raccolsi uno che era caduto dalla scrivania , aveva una copertina nera e rossa e sembrava piuttosto vecchio.
<<ti piace ?>>
Quando mi girai Drake si stava alzando per stiracchiarsi.  Alzò le braccia in alto per stirare un po' i muscoli e una porzione di pelle sbucò da sotto la maglietta che si era sollevata. Il mio sguardo cadde sulla sua pancia piatta e muscolosa , e divenni rossa all'istante.
<<ah emh... non ne ho idea. >> dissi per mascherare il mio disagio, ritornai a guardare l'oggetto che avevo tra le mani come se fosse stata la cosa più interessante al mondo.
Drake si passò una mano tra i capelli spettinati e lo sentii avvicinarsi a me.
<<Ally possiamo parlare ?>>
Oh no dai
Mi prese il libro dalle mani con gentilezza e , dal momento che continuavo a tenere lo sguardo chino, mi mise un dito sotto il mento perché lo guardassi negli occhi.
Sospirai <<va bene >> .
Avevo il terrore di ciò verso cui la conversazione si sarebbe diretta. La sera prima Drake si era dichiarato e mi aveva baciata , e se avessimo voluto continuare ad essere amici sarebbe stato necessario chiudere la questione una volta per tutte.
<<Vieni >>
Mi condusse sul letto e ci sedemmo l'uno accanto all'altra.
<<ci sono un po' di cose di cui dobbiamo parlare >> esordì, massaggiandosi la mascella.
Annuii per fargli capire che avevo colto ciò a cui si riferiva.
Sapevo benissimo cosa si stava chiedendo. Perché era venuto Cam alla festa ? Cosa significava quella litigata ? E perché avevo pianto per tutta la notte ?
<< chi parla per primo ?>> chiesi tirandomi i capelli all'indietro , all'improvviso mi ritornò la voglia di piangere.
Drake si spostò per potermi vedere in faccia , incrociò le gambe lunghe sulle coperte e affondò le mani nel materasso per sorreggersi.
Sembrò che prendesse aria,  poi iniziò  <<mi devo scusare per quello che ho fatto ieri.  Non dovevo... baciarti.  Ero ubriaco, e tu anche. E in più sei fidanzata >>
<<ero>> lo corressi. Dirlo ad alta voce era spiazzante.
Drake mi rivolse uno sguardo confuso <<cosa intendi?>>
Stavolta ero io che dovevo spiegarmi. Se ripensavo a tutto quello che era successo mi faceva male il cuore , ma ciò nonostante raccontai a Drake di Cam, di quello che mi aveva detto , del fatto che non potesse più sopportare la nostra relazione clandestina.
<<in realtà penso che non volesse sopportare una relazione e basta. >> conclusi sconsolata.
Drake mi rivolgeva un volto triste , chiaramente gli facevo pena
<<Ally mi dispiace così tanto! È tutta colpa mia cazzo! >> disse ,e sembrava sincero. Feci spallucce per fargli capire che andava bene così, non ce l'avevo con lui, al contrario da come ci si sarebbe aspettato.
<<quindi rimaniamo amici?>> mi chiese con voce chiaramente preoccupata.
Sorrisi annuendo. << scusa se ieri sono stata a piangere come una fontana ininterrottamente>>
Drake rise e si alzò dal letto <<tranquilla , alle feste c'è sempre uno che si mette a piangere per i cazzi suoi. Ci sono abituato >>
Ridemmo insieme e finalmente mi sentivo un peso in meno sul petto
<<quindi ora cosa farai?>> mi chiese mentre raccoglieva un po' di magliette e le riponeva in un cesto già pieno fino all'orlo.
Sospirai frustrata. Era quello che mi stavo chiedendo da tutta la mattina
<<non ne ho proprio idea. Solo al pensiero di rivederlo...>> mi si bloccarono le parola in gola , Drake mi rivolse uno sguardo triste.
<<se dovessi vivere con la mia ex... cambierei casa piuttosto>>
Drake stava scherzando,ma le sue parole mi accesero una lampadina.
Cambiare casa... io potevo cambiare casa.
<<sei un genio Drake !>> mi alzai di scatto , lui sembrava non seguirmi, perciò mi spiegai.
<<vedi mio padre , quello vero che non ho mai conosciuto , mi ha proposto di andare a vivere da lui >>
Drake si massaggiava l'origine del naso confuso <<hai un padre che non hai mai conosciuto ? Wow ma la tua vita è bella che incasinata amica>>
Non potevo dargli torto.
<<si però... c'è un problema>>
Mi lasciai di nuovo cadere sul letto sconsolata. In questa storia non potevo pensare solo a me.
<<quale è il problema ?>>
<<mia madre... adesso che è incinta non posso lasciarla. Le spezzerei il cuore >> conclusi prendendomi il volto con le mani. Non avevo proprio vie di fuga.
<<è bello da parte tua considerare tua madre ma>> lo sentii avvicinarsi a me ,  e quando riaprii gli occhi si era inginocchiato davanti a me, come aveva fatto Cam qualche giorno prima. Ingoiai a vuoto.
<<ma Ally, tu devi pensare anche al tuo di cuore >>
Allungò una mano e mi asciugò col pollice una lacrima che non mi ero accorta di piangere. Trattenni il respiro ,e quando Drake si rese conto di quanto fossimo vicini si scostò all'improvviso.
<<emh... vuoi fare colazione ?>>
Con ogni probabilità avevo le guance rosse in quel momento,ma cercai di non pensarci e lo raggiunsi mentre usciva dalla camera.
<< grazie Drake. Per...tutto>>
Drake mi rivolse uno sguardo veloce da dietro la spalla <<non mi devi ringraziare per nulla Ally. >>

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora