Hawkins Kids🌹

Chapter 36

Tutte le cose successe in questo capitolo avvengono tutte contemporaneamente, ovvero dopo che i ragazzi hanno lasciato casa di Alyssa. Buona lettura❤

Alyssa's pov

"Abbiamo ancora tanto di cui parlare"

Sussurro

Lui si gira e mi guarda deluso.

"Non mi sembra, ho già capito tutto quello che c'è da capire"

Mi avvicino a lui e il suo respiro si fa più pesante.

"Non hai capito un bel niente Mike, perchè non c'è nulla da capire"
Dico piano e in modo rassicurante

Almeno quella é l'intenzione

A quanto pare le cose mi escono sempre fuori in modo troppo aggressivo, devo lavorare su mè stessa e provare a migliorarmi.

Prima pensavo di essere semplicemente sincera e schietta, ma mi sono resa conto di essere un po' sgorbutica a volte.

Non sono sempre stata una stronza senza peli sulla lingua, mi ci hanno fatto diventare, ma nessuno sembra capirlo.

Per fortuna Lucas l'ha fatto.

E forse anche Mike.

"Ah, mi vuoi forse dire che non c'è niente tra te e Lucas?"

"No"
Dico solo

"Pff, senti Alyssa io davanti agli altri ti difenderò sempre, però almeno quando siamo soli potresti essere sincera, penso di meritarmelo"

Mi avvicino a lui e gli appoggio le mani sulle spalle.

"Ma io sono sincera. Io e Lucas siamo migliori amici, niente di più."

Fa uno sguardo pensieroso, forse lo sto convincendo.

É la verità, Lucas è la cosa più vicina ad un fratello che io abbia mai avuto, non l'ho mai guardato in quel modo.

Nel modo in cui guardo il ragazzo ricciolino e lentiginoso davanti a me.

"Ho avuto tanta paura per te, Mike. Ti ho sognato ogni notte, ma finiva sempre per diventare un incubo.
Avevo paura che ti avesse preso Brenner"

"Che sogni facevi?"
Chiede curioso

"Un incubo, sempre lo stesso.

Ero al laboratorio e ti cercavo senza sosta, senza trovarti.

Perlustravo l'edificio da cima a fondo senza trovarti, e iniziavo a piangere.

Poi tu arrivavi e.."

Questa é la parte in cui ci baciavamo e ci sussurravamo cose romantiche.

Lui mi guarda con un mezzo sorriso come per invitarmi a continuare.

"E nulla, mi abbracciavi e mi dicevi che ti ero mancata."

Mi sorride come se avesse capito che ho omesso qualche dettaglio, ma annuisce per farmi continuare.

"Poi arrivava Papa e mi diceva di scegliere se salvare te o tutti gli altri.

Io non sceglievo e così lui iniziava a spararti.

Io urlavo e mi dimenavo ma non potevo fare nulla.

Poi tu ti alzavi zoppicando, sporco di sangue e Papa ti passava la sua pistola."

Guardo il vuoto con occhi vacui, ricordando la scena che mi ha tormentata per giorni.

Quasi quasi gli occhi mi pizzicano.