Chapter 16

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Mike's Pov

Sono le 4 del pomeriggio e sto andando a casa Hopper.

Nonostante non siamo nel migliore dei rapporti da quando ha sbattuto al muro Aly e dalla nostra litigata seguente, ho comunque promesso di dare ripetizioni di chimica ad Eleven, quindi lo farò.

Mantengo sempre le mie promesse.

Arrivo davanti alla porta di casa e suono il campanello.

Sono tranquillo perché so che Hopper non verrà ad aprire la porta, visto che è ancora al lavoro.

Sarebbe imbarazzante.

Infatti pochi secondi dopo compare la figura snella di Eleven che mi accenna un sorriso e mi invita ad entrare.

E:"Mike"

M:"Ciao"

Si è cambiata da stamattina a scuola, ora indossa un pantalone della tuta grigio un po' attillato e una semplice felpa, si è messa comoda diciamo.

Vederla vestita così mi ricorda l'inizio di tutto, quando un anno fa le prestai i miei vestiti. Del profumo che ci lasciò sopra. Il suo profumo, che ormai ho imparato a conoscere.

È cresciuta da allora, non solo mentalmente, ma anche fisicamente.

È più alta ora, i capelli sono molto più lunghi rispetto a quella testa rasata, le forme più accentuate.

Ma anche io ero cambiato.
Non dovrei sentirmi così semplicemente guardandola.
Non dovrei sentirmi provocato, come se lo stesse facendo per farmi un dispetto, o per mettermi alla prova.

Mentre andiamo in camera sua mi viene in mente la nostra ultima vera conversazione. Lei mi disse che ero cambiato e io le dissi che era una bambina che non si prendeva le responsabilità delle sue azioni.

Me ne sono pentito così tanto.
Per quanto continuassi a ripetermi che se lo meritava, vederla piangere per colpa mia mi ha distrutto.

"Allora, iniziamo?" Mi chiede sedendosi vicino alla scrivania.

Poggio lo zaino per terra e ne prendo il libro di chimica, poi la raggiungo.

"Iniziamo"

*un'ora dopo*

M:"Per dare la nomenclatura, invece, devi partire dall'atomo più elettronegativamente carico"

E:"Cioè..." dice scorrendo il dito sul foglio e mordendosi il labbro.

Non le stacco gli occhi da dosso nemmeno per un secondo.

E:"..il cadmio?"

M:"Ehm, no. È l'idrogeno."

Sbuffa sonoramente passandosi le mani sul viso in modo frenetico.

E:"Niente! La chimica non fa per me!"

È così buffa.

E:"Non la capirò mai!"

M:"Ti va se facciamo una piccola pausa?"

Annuisce stanca, poi si alza di scatto con un sorriso sul volto.

E:"Mangiamo degli Eggos??"

Chiede con gli occhi a cuoricino.

Vorrei che qualcuno mi amasse come lei ama gli eggos.

Annuisco divertito "Va bene"

Scendiamo al piano di sotto, in cucina e ci sediamo a mangiare.

M:"Uo, vacci piano. Potresti strozzarti" rido sotto i baffi

Alza la testa guardandomi male.

È quasi inquietante.
Deve vedere la mia espressione corrucciata, perché sorride e dice

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