"Allora? Sei pronta?" Emma è in fibrillazione, si è messa i tacchi e si è agghindata per bene.
Io ho solo una stupida gonna nera e un top con scollo a barca azzurro, non mi sono neppure truccata, metterò le vans e sarò apposto.
"Sì, eccomi, sono pronta da un pezzo, non mi trucco come fai tu" dico sbuffando.
"Infatti non ti trucchi per niente, mi chiedo ancora se in te esiste una vena femminile" dice chiudendo la porta di casa.
"Sì, credo" dico ridacchiando.
Finalmente ci incamminiamo verso la casa di quei tipi, e sinceramente sono ansiosa ed imbarazzata, non ho mai fatto cene di benvenuto coi vicini.
"Eccoci" dice arrivate davanti la porta di quella casa.
Suoniamo, e ad aprirci è Emily.
Ci sorride.
"Accomodatevi" dice per poi farci strada nel loro salotto.
È davvero una bella casa, con stile rustico, davvero carina.
Sento delle mani sulla mia spalla, e quando mi volto, ecco Jacob.
"Ciao" gli dico imbarazzata.
"Tutto bene?" dice accarezzandomi i capelli.
'No Cariba, non spronfondare nella vergogna'
"Sì, e tu?" dico scostandomi lievemente.
"Bene" dice sorridendo appena.
"Sei bellissima vestita così, anche se lo sei con qualunque cosa" sussurra al mio orecchio, lasciandomi spiazzata.
Quando mai qualcuno mi ha detto queste cose?
Riesco a cacciare solo un "grazie" contenuto, prima di sentire Sam chiamarci a tavola.
Mi siedo al fianco di Emma, alla mia destra, e Jacob mi si è incollato subito alla mia sinistra.
La prima portata è di carne, e regna il silenzio fino a quando Paul, dopo avermi squadrato da quando sono arrivata, rompe il ghiaccio.
"Allora Cariba, hai già un fidanzato?" dice provocatorio.
Per poco non mi va di traverso il pezzo che ho in bocca.
"No" dico ammiccando un mezzo sorriso prima di continuare a mangiare evitando gli sguardi.
"Emma, tu e tua sorella siete molto carine, non ci credo che siete single" dice a mia sorella, che imbarazzata risponde: "per adesso possiamo fare a meno di un ragazzo" dice continuando a mangiare.
Ad un tratto un uomo sulla sedia a rotelle, che somiglia a Jacob, si avvicina al tavolo.
Mi guarda, e la sua attenzione cade quasi immediatamente sul ciondolo al mio collo, poi, ad occhi sbarrati, mi guarda.
Deglutisco, temendo che sappia qualcosa.
"Grace" dice con un filo di voce.
Conosce mia nonna Grace?
Poso la mano sul ciondolo.
"La conosci?" dico quasi in un sussurro.
"Certo, lei è stata il mio grande amore, tu sei Cariba, vero?" dice guardandomi negli occhi.
"Sì, come sai il mio nome?" dico incuriosita quanto stranita.
"Tua nonna mi parlò della tua nascita, tanti anni fa" dice sorridendo.
Continuò: "avrei tanto voluto vederti, ed ora eccoti qua" dice quasi interrotto dall'emozione.
"Anche tu...?" dice abbassando il tono di voce, anche se tutti seguono la conversazione interessati.
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"L'eccezione"
Teen FictionFare la rivoluzione là dove la normalità non esiste, rendersi unici nella rarità, nel bene e nel male. Chi ha detto che due razze distinte non possano amarsi?