"Un grande errore"

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Deboli di cuore, c'è una parte che potrebbe non piacervi, passate avanti e godetevi il capitolo, a presto!
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Embry's Pov.

Sono uscito dalla stanza di soppiatto, è notte fonda.

Voglio andare a vedere come sta Xileira, è una ragazza davvero carina.

Se non fosse così tanto presa da Cariba, ci avrei provato.

Socchiudo piano la porta del garage, e vedo che è ancora sveglia, e alla mia vista sobbalza dallo spavento.

"Scusami" sussurro raggiungendola.

"Non fa niente" sorride appena.

"Come mai sei qui?" Chiede facendomi spazio per sedermi sul letto.

"Volevo solo vedere come stavi, Emily ha detto che ti aveva sistemato qui" sono un po' imbarazzato.

"Oh, beh sì, per fortuna" dice accarezzandosi la pancia.

"Ma sai se è un maschio o una femmina?" Chiedo guardandola.

"È un maschio" sorride un poco.

"Sono sicuro che sarai un'ottima madre" alla mia affermazione, la vedo rattristarsi.

"Non vorrei crescerlo da sola" sospira: "ma purtroppo è così che andrà a finire" dice malinconica.

Cerco di smorzare parlandole dei piani di Emma.

"Sai...Emma aveva pensato di riportarti in Australia domattina cercandoti un alloggio alternativo a casa tua" sembra fare una faccia sconfortata.

"Ma non voglio andare via, sono al sicuro qui"

"No, non lo sei affatto. Se non vai via prima che Cariba si accorga che sei qui, ti ammazzerà" alle mie parole deglutisce spaventata.

"Credi che ne sarebbe capace?" Dice terrorizzata.

"Per poco non ammazzava Paul, Jacob ed Emma stasera, figurati se non lo farà con te" dico preoccupato.

"Devi sparire da qui, se non puoi farlo per te, allora fallo per quel bambino che hai dentro" dico toccandole il pancione.

Annuisce.

"Anche se contro la mia volontà, andrò via" dice rammaricata.

Cerco di accennare un sorriso.

"Va bene, ora torno in camera mia, spero di risentirti qualche volta" dico, e lei sorride e si rimette a dormire.

Torno nella mia stanza, e Paul è sveglio.

"Dove sei andato?" È insospettito.

"Ehm..." Dico rimettendomi a letto.

"Buonanotte" dico cercando di sviare, e mi tira una scarpa in testa.

"Ahi!" Cerco di urlare in un sussurro.

"Forza, parla" mi dice obblingandomi.

"E va bene, sono andato da Xileira" dico sbuffando.

"Cosa sei andato a fare da quella?" Mi dice alzando un sopracciglio.

"Non è 'quella', merita rispetto" dico precisando: "e poi comunque era solo per vedere come stava e scambiarci due chiacchiere, non sono così ostile come voi" dico sospirando.

"Non si tratta di essere ostili, si tratta del rispetto che per prima lei non ha avuto prendendo il dna di un'altra persona e mettendoselo in corpo" sospira arrabbiato: "e poi non ha avuto rispetto neppure per quel bambino, che immancabilmente non avrà l'amore che merita" dice stendendosi di nuovo, e non ha tutti i torti.

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