I suoi passi risultavano pesanti sulla larga strada fatta di ghiaia e sabbia, una strada poco curata piena di ciuffi di erba che spuntavano qua e là.Si stava dirigendo al regno di Shyzu, il regno più grande di tutto il mondo dei maghi, l'unico in cui tutti venivano accettati qualsiasi potere abbiano, qualsiasi origini abbiano.
Stava correndo da molto tempo ormai è nonostante il suo duro allenamento, nonostante la sua resistenza, stava sudando ed aveva il fiatone. Odiava questa situazione. Certo le piaceva correre, le era sempre piaciuto, ma in quel momento, inseguita da demoni che non volevano fare altro che ucciderla, la corse aveva perso tutto ciò che la rendeva bella.
Quegli orribili esseri, uguali ai lupi (animali che vivevano sulla Terra, il mondo degli umani), ma con il pelo rovinato, pieni di cicatrici e soprattutto neri: neri come l'oscurità, come la notte. I loro occhi erano neri, tutti tranne quelli degli alfa: i loro occhi erano rossi come il sangue, perfetti per spaventare le prede e gli altri componenti del branco. Quegli occhi servivano per essere rispettati e temuti.
Quelli erano demoni di prima classe, demoni dixet, i più semplici da uccidere. Avevano denti neri e appuntiti da cui usciva petrolio. Usavano la loro saliva per intrappolare le prede o i nemici, o per intossicarmi con un solo morso. Correvano a quattro zampe affondando i lunghi artigli nel terreno.
I demoni dixet non potevano tornare in forma umana essendo demoni completi; demoni che sono formati soltanto da materia demoniaca e che di conseguenza sono come degli animali, non hanno un cervello umano, non pensano ad altro che uccidere e mangiare. Ed era proprio quello il loro intento: uccidere, smembrare eliminare ogni traccia di vita nella ragazza che correva davanti a loro. E probabilmente, ci sarebbero riusciti, anche perché di rado loro riuscivano a farsi sfuggire una preda.
Il venticello rendeva il lavoro meno pesante alle guardie reali, sempre di vedetta, soprattutto al grande portone che faceva d'ingresso al Regno.
Sentendo un grido lontano le due guardie di vedetta si girarono dando le spalle al regno. Vedevano in lontananza una sagoma scura, troppo lontana per essere identificata, era inseguita da qualcosa che si muoveva velocemente, troppo velocemente per essere un animale, o almeno, non per un animale del mondo magico.
Più si avvicinava la sagoma, più prendeva una forma sempre più nitida. Quando le due guardie si accorsero che era una ragazza che scappava da dei demoni si precipitarono al portone pronti ad aiutarla.
«AIUTO! AIUTO!» gridava la rossa difendendosi dai demoni che continuavano a inseguirla.
Appena la ragazza entrò nel regno le guardie richiusero le porte alle sue spalle.
Le due guardie erano molto differenti, la prima era alta e molto magra, il volto era piccolo e leggermente ossuto, la barba nera gli rendeva il viso più adulto, per quanto si vedesse che era non molto più grande di Ice, portava i capelli corti con un ciuffo che ricadeva sulla fronte. Aveva un arco e delle frecce dietro le schiena e teneva un piccolo pugnale nella cintura di cuoio.
Il secondo era più basso e tozzo. Era molto più grande del primo e molto più saggio. Non aveva barba e di capelli non c'era traccia. Il secondo a differenza del primo aveva una lunga spada e tre pugnali nella cintura. L'armatura era lucida, leggera, perfetta per i movimenti.
«Signorina! Sta bene?»chiese la guardia più alta.
«Si grazie...»
«Perché era inseguita da quei demoni?»
«Li ha mandati mio padre per uccidermi...» Non capendo le guardie si scambiarono degli sguardi dubbiosi. Chi mai manderebbe dei demoni a uccidere la propria figlia? Nessuno sano di mente.
«E chi sarebbe quest'uomo tanto malvagio» chiese il ragazzo con una voce dolce sperando di rassicurare la rossa
«Lucifero...»
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La figlia di Lucifero [IN REVISIONE]
FantasyNon bisogna mai giudicare qualcuno senza averlo conosciuto veramente, infatti come si suol dire "Mai giudicare un libro dalla copertina.". Questo era esattamente ciò che bisognava fare con Ice, la figlia di Lucifero, che non appariva come era realme...