VII. Aggressione

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Revisionato 25.03.21

ATTENZIONE sono presenti scene di violenza che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni di voi.


La mattina successiva ci alzammo grazie alla sveglia del cellulare di Yun. Rimasi per un po' a letto mentre la mia amica andava in bagno a prepararsi, il tempo necessario a realizzare di stare anche peggio della sera precedente: non avevo assolutamente nessuna voglia né intenzione di lasciare quelle calde coperte per ripresentarmi in aula, ma non avevo molta scelta. Yun uscì dal bagno, prese dall'armadio un paio di jeans, una maglietta a maniche lunghe e una felpa rosa con il cappuccio e il tascone davanti. Stranamente quel giorno a scuola andò tutto bene, più o meno: riuscii a tenere nascosta la mia condizione e apparentemente nessuno sospettò nulla, almeno apparentemente. Probabilmente a nessuno interessava un granché, per mia fortuna. Le cose proseguirono in quel modo per qualche tempo, fino a quel giorno in cui cominciarono le molestie e i "dispetti".

La mattina di quel giorno incrociai Jun in corridoio, volevo avvicinarmi per salutarlo, ma notai una bionda tinta, truccata e strizzata in un vestito succinto, che gli correva incontro e gli si gettava tra le braccia, per poi attaccarsi alle sue labbra come una cozza su uno scoglio e diedero vita ad un bacio esagerato plateale; sembrava stessero cercando di mangiarsi a vicenda la faccia. 'Che schifo' fu l'unica cosa che mi venne in mente. Non saprei perché, ma a quella scena sentii qualcosa dentro pungermi fastidiosamente.

Mi girai e feci per andarmene, ma venni afferrata per un braccio, il che mi provocò anche un certo fastidio, nonostante le ferite fossero quasi guarite. Mi voltai: Jun era a pochi centimetri da me, che mi stringeva il mio braccio in una mano e mi guardava dritto negli occhi. -Ciao ragazzina. -

- Ciao. - Gli risposi tentando di ostentare un certo sorriso, quanto più sincero possibile, anche se mi era difficile.

- Wow -

- Cosa? - Domandai preoccupata.

- Hai un bel sorriso. - Rispose lui ammiccando. - Sei proprio bella quando sorridi, dovresti farlo più spesso. Ti si illuminano gli occhi e sei ancora più carina del solito. - Deglutii rumorosamente. Sbaglio o mi aveva appena detto che ero bella per ben due volte di fila?

- Ehm.. grazie. Ad ogni modo, ti avevo visto poco fa e volevo salutarti, ma eri impegnato - dissi sarcasticamente - così stavo togliendo il disturbo. - Vidi la ragazza che era con lui poco prima che stava aspettando infondo al corridoio dove li avevo visti insieme e mi stava guardando in cagnesco. - Non sembra molto felice della mia interruzione. - Dissi accennando alla bionda. Jun si accorse che la stavo guardando.

- Oh lei? Non preoccuparti, può aspettare. Ti accompagno in classe. - Disse mostrando un interesse pari a zero nei confronti di quella ragazza.

- Io.. no non serve vai pure da lei, sto bene, non voglio creare problemi. - 

- Non dire stupidaggini. - Disse sfoggiando un sorriso smagliante. - Andiamo. - Mi prese lo zaino e si incamminò al mio fianco verso l'aula dove si sarebbe tenuta la mia successiva lezione. Riuscii a sentire la ragazza borbottare qualcosa e andarsene infastidita e palesemente arrabbiata. Lì per lì ci feci poco caso. Jun cercò di fare due chiacchiere: mi domandò come stessi, se le cose fossero migliorate rispetto a l'ultima volta che ci eravamo incontrati in quel modo del tutto inusuale. Ad essere onesta non stavo affatto bene, ma mentii, non volevo che qualcun altro si preoccupasse per me. Non sapevo se se la fosse bevuta, ma così mi fece credere.

Una volta arrivati mi saluto con una pacca sulla testa e mi disse che mi avrebbe potuto portare a mangiare qualcosa dopo le lezioni e poi mi avrebbe accompagnato a casa in auto. Lo ringraziai ma dovetti rifiutare, per quella volta: Yun era rimasta a casa perché aveva lezione solo al pomeriggio e mi aveva detto che mi avrebbe preparato un pranzo speciale per tirarmi su di morale; però se fosse stato ancora della stessa idea, un altro giorno ci sarei andata volentieri.
Mi sorrise, mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò verso la sua aula.

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