Capitolo 34

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Soo pov
Non ero sicura di quanto tempo fosse passato, non sapevo se erano giorni o ore. Ogni tanto entrava il ragazzo gentile a portarmi da bere o per permettermi di andare in bagno. Una volta, quando mi faceva compagnia mentre mangiavo, venni presa dal panico.
Gli chiesi se sapesse perchè Bambam si comportasse così e che cosa avesse a che fare con Jun, ma non mi rispose nulla se non pochissime parole
"Hanno un conto in sospeso..."

"Un conto in sospeso? Che significa...?"

"Quanti anni hai Soo?"

"Diciannove."

"Mh... sei ancora piccola e non avresti dovuto essere coinvolta in queste cose... quando tutto finirà, spero avrai qualcuno che ti starà accanto..."
Lo guardai con aria confusa, allora lui prendendomi le mani e alzandomi le maniche, mi disse:

"Mi riferivo a queste... non conosco la tua storia, ma so che sono segno di grande debolezza e dolore... tanto che ti hanno spinta a volerti togliere la vita; eri sola e credevi non interessasse a nessuno, spero non sia davvero così sennò saranno due i funerali da organizzare... cazzo..."
Spalancai gli occhi

"D-due.... due f-funerali? Vuole ucciderlo?!"
Cominciai ad urlare e ad agitarmi, la porta era aperta e corsi verso di essa; non volevo scappare, volevo trovare il capo lì dentro e convincerlo a lasciare stare Jun, che se avesse voluto qualcosa gliela avrei data io. Non poteva morire... non potevo permettere che lo uccidesse, lui mi aveva salvato la vita più di una volta, toccava a me ora.

Youngjae mi afferrò per i fianchi stringendomi tra le braccia perchè non fuggissi.

"Ti prego scusami... non dovevo dirtelo... Soo per l'amor del cielo calmati o verranno a vedere cosa succede e passeremo dei guai entrambi.... ti supplico!"
Smisi di urlare e dimenarmi, crollando a terra in preda ad una crisi di panico. Cercavo di respirare, ma più provavo a far arrivare aria ai polmoni, più questa sembrava non volerne sapere. Sbarrai gli occhi e tutto cominciò a girare e farsi sempre più confuso.

"Soo!!? Soojae?!"
Quando riuscii a calmarmi mi ritrovai faccia a faccia con un ragazzo biondo. Era Jackson che, sentendo il chiasso, era sceso a controllare.

"Jae che cazzo le hai fatto?!"

"I-io... mi dispiace... le ho detto cosa vuole fare con il suo ragazzo... mi è sfuggito n-non..."
Non potè terminare la frase che il ragazzo biondo lo colpì con forza facendolo cadere a terra.
"Vattene Jae, io a Bambam non glielo dirò... ma non posso assicurarti non accadrà nulla."

"Ja-Jackson...?"
Si accovacciò per guardarmi negli occhi... era dispiaciuto. Stavo piangendo e cercò di asciugarmi le lacrime, non fu molto efficace.
Mi prese per mano e mi portò al piano di sopra. Bambam era in salotto sul divano che se la spassava con una ragazza. Mancava poco che rimanessero entrambi nudi.

"Jackson che cazzo vuoi ora? Quante vote devo di-.... cosa ci fa lei qui?"
Il biondo sussurrò qualcosa che non riuscii a capire e Bambam si alzò immediatamente cacciando via la ragazza e si rivestì.
Mi prese per un bracciò e mi spinse sul divano. Il biondo sparì lasciandoci soli.

"Beh... che vuoi?"

"I-io..." feci un respiro profondo "vorrei sapere cosa sta succedendo e perchè sono qui.... mi vuoi uccidere, è questo?"

"Sei qui per via del tuo ragazzo... abbiamo un conto in sospeso... dovrà pagare e se il prezzo sei tu, allora mi accontenterò di te... ma non ho intenzione di lasciarlo vivere una volta che mi avrà pagato."

"Pagato per cosa?" Chiesi trattenendo le lacrime.

"Uff... vabbè..." si sedette sul divano e cominciò a raccontare. "Circa quattro anni fa, ero socio dei genitori di Junhee... e, in breve, ci fu una truffa e a perdere tutti i soldi fui solo io e, come se non bastasse mi diedero pure la colpa... così li uccisi facendolo sembrare un incidente in auto. Sarebbe dovuto morire anche lui, ma non era con loro, lo stronzetto, e ora sta cercando di farmi finire dentro, ma non glielo permetterò e, oltretutto, rivoglio i soldi che quei due mi hanno rubato."

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