Capitolo 35

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Zero pov

Mentre i ragazzi e le ragazze parlavano con il medico che aveva operato Soojae, Byeongkwan era uscito dall'ospedale e camminava per il parcheggio cercando di calmarsi. Si sentiva in colpa, pensava che Soo si trovasse in quella situazione perchè lui le aveva permesso di incontrare quel pazzo, ma se avesse saputo prima chi fosse, non l'avrebbe mai portata da lui.
E che avrebbe fatto, come avrebbe potuto trovare di nuovo il coraggio di farsi vedere da Jun se lei fosse morta? Non voleva neanche pensarci.

Nel frattempo in ospedale, mentre ancora parlavano con i medici, delle infermiere portarono Soojae in una stanzina nel reparto di rianimazione, dove si sarebbe dovuta risvegliare, dopo l'anestesia dell'intervento, nel giro di qualche ora.

"Possiamo vederla?" Chiese Jun con la voce rotta per il pianto che tratteneva.

"Mi dispiace ma solo i familiari possono entrare, se non siete suoi parenti dovrete aspettare qui fino a quando non sarà portata in terapia intensiva e anche allora, la potrete vedere solo durante gli orari di visita."

"Dottore la... la prego, Soo non ha... lei ha solo me, ha solo noi..." gli rispose il ragazzo moro.
Il medico cominciava a sentirsi in colpa, ma quello era il regolamento, non poteva distaccarsi dalle regole dell'ospedale, avrebbe rischiato di passare dei guai. Anche Sojin non poteva entrare, in quanto non era effettivamente sua sorella.
Salutò scusandosi e se ne andò con un lieve inchino, lasciando Jun tra le braccia dei suoi amici, ma si sentì afferrare per una manica del camice e si girò.

"Se ci fosse lei al suo posto? Se fosse lei ad essere stato maltrattato tutta la vita, ad aver perso tutta la famiglia, ad aver incontrato una persona violenta, che le avesse fatto del male, fisicamente ed emotivamente, ad aver tentato il suicidio e ad essere riuscito finalmente a trovare un angolo felice, ma venisse rapito e le venisse sparato..... non vorrebbe avere accanto a lei la persona che la ama e che lei ama, quando si risveglia?"
Il dottore si stava trattenendo per non commuoversi dalle lealtà e dai forti sentimenti che palesemente spingevano quel ragazzo a lottare per la persona che amava; l'infermiera alle sue spalle non ebbe il suo stesso autocontrollo e scoppiò in lacrime alle parole del moro.

"Dottore... non farà male a nessuno se il ragazzo le starà seduto accanto finché non si sveglia."

"Oh al diavolo! Lo accompagni alla stanza. Ma, signor Park, lei e basta! Gli altri potranno vederla solo in orario di visita. Non voglio casino nel mio reparto, d'accordo?"
Jun strinse forte la mano del medico inchinandosi più volte per ringraziarlo, prima di andare a dire agli altri la novità.

"Allora che ti ha detto?" Chiese il più vecchio.

"Può entrare una sola persona."

"E allora che ci fai ancora qui?" Gli rispose la migliore amica della ragazza.

"Volevo essere sicuro che foste tutti d'accordo, se vado io poi voi potrete vederla solo in orario di visita. Non voglio che..."

"Hyung" Chan gli posò una mano sulla spalla "vogliamo tutti bene alla piccola Soojae, ma voi due vi amate e siamo tutti sicuri che lei voglia che sia tu la prima cosa che vedrà quando si risveglierà."
Jun annuì e seguì l'infermiera fino alla stanza dove si trovava la ragazza ancora addormentata.

"Dovrebbe svegliarsi tra qualche ora, l'anestesia era piuttosto forte e sarà spaesata e confusa quando si sveglierà."

"Grazie... è... grazie davvero."
L'infermiera sorrise al ragazzo e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle e lasciandolo solo con la ragazza.

Jun pov
Stavo tremando, vederla immobile e addormentata in quel letto di ospedale, con tutti quei tubi e cavi attaccati al suo corpo, i lividi sul volto, tutto questo mi faceva salire la rabbia e la voglia di farla pagare all'uomo che per tanto a lungo aveva tormentato entrambe le nostre vite, ma mi faceva sentire anche il cuore pesante, per non essere riuscito a proteggerla e averle permesso di mettersi nei guai fino a quel punto.

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