Capitolo 23

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Jun pov

La sentii uscire dal bagno e andare a chiudersi in camera mia.
Dopo quello che mi aveva detto Rayun, mi ero sentito in colpa per quello che avevo fatto a quella ragazzina e volevo farmi perdonare. Le avevo preparato un bagno caldo e, nel frattempo avevo provato a preparare la cena, anche se avevo miseramente fallito: ero un disastro in cucina.

Mi avvicinai alla mia stanza per chiederle se le andasse di ordinare di nuovo qualcosa come a pranzo. La porta era socchiusa, la spinsi appena e la vidi in piedi davanti allo specchio dell'armadio che si asciugava i capelli con un asciugamano. Aveva addosso solo un asciugamano che le arrivava appena a metà coscia. Stavo per andarmene per evitare di comportarmi come il giorno prima, ma si accorse di me nel riflesso dello specchio e mi chiamò.

"Jun!"
Credevo si sarebbe messa ad urlarmi contro perchè la stavo spiando, ma appena si voltò verso di me la vidi arrossire.

"Non ho portato niente qui, i miei vestiti sono tutti da Yun."

"Aspetta"
Mi avvicinai a lei per tirare fuori da uno dei cassetti dentro l'armadio una delle mie magliette. Le diedi una maglietta nera e dei pantaloni della tuta pesanti con l'elastico da stringere e una felpa con il tascone davanti tutta grigia.
Mi rivolse un sorriso adorabile, ancora tutta rossa, e mi chiese di uscire dalla stanza.

Io mi voltai e tornai in cucina ad aspettarla. Arrivò poco dopo con i capelli raccolti e ancora bagnati, vestita con i miei abiti. Erano enormi per lei, ci navigava dentro e mi strappò una risatina.
Appena entrò in cucina, sentì la puzza di bruciato e mi guardò storto arricciando il naso.

"Hai bruciato tutto?!"

"Ehm... si scusa, potrei aver fatto un casino con la cena."

"Quindi ora siamo senza niente da mangiare?! Ma io ho fame!"
Si stava lamentando come una bambina a cui a qualcuno aveva rubato le caramelle. Mi misi a ridere divertito a vederla comportarsi così.

"Ahahah, non ti preoccupare piccola, adesso penserò a qualcosa."
Glielo dissi con quel tono che di solito usano gli adulti per rivolgersi ai bambini piccoli.
Lei gonfiò le guance e fece una smorfia adorabile. Si era una bambina, poco ma sicuro.

"È meglio di no, sennò poi finisce che dai fuoco all'appartamento. Ci penso io. Cos'hai in frigo?"
Aprì lo sportello del frigorifero, ma non trovò nulla, se non qualche birra e degli avanzi vecchi e da buttare.

"Che schifo!!"

"Ahaha cosa?"

"E quello cos'è?!"
Si riferiva ad un piatto con non sapevo neanche cosa contenesse, ricoperto di muffa.

"Mh... non lo so."
Lo presi per buttarlo nella spazzatura.

"AAH! Tienilo lontano da me, non... uff..."
Lo buttai via mentre mi urlava contro, ed io non riuscivo a smettere di ridere. Buttai anche il resto che c'era in frigo, che rimase praticamente completamente vuoto, tranne qualche lattina di birra.

"Credo che sarà meglio andare a prendere qualcosa al locale dall'altra parte della strada."
Mi fece cenno di si con la testa, con gli occhi ancora spalancati per quello che aveva visto nel nostro frigo.

"Che cosa ti va di mangiare?"

"Pollo!"

"Ahaha di nuovo? Lo abbiamo mangiato anche a pranzo."

"Si ma a pranzo non abbiamo mangiato il pollo fritto. Ho voglia di pollo fritto."
Scossi leggermente la testa rassegnato, rischiavo che ricominciasse a comportarsi da bambina, così acconsentii. Le feci mettere il cappotto per uscire, ma ricominciò a lamentarsi.

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