VIII. Dubbi

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Revisionato 26.03.21

Jun pov

Tornai a casa saltando l'ultima lezione di quel giorno; ero preoccupato per Soo: non le avevo creduto quando mi disse che stava bene il giorno prima. Avevo riconosciuto la sua amica nei corridoi così provai a parlarle.

- Ehi, scusami. Tu sei l'amica di Soojae, giusto? - La fermai.

- Oh, ciao. Si, sono io. E tu sei il fusto che l'ha portata a casa mia altro giorno direi. -

- Come scusa? - 

-Niente, niente. Dimmi tutto. -

- L'ho aspettata oggi, ma non l'ho vista in giro. Va tutto bene? -

- Oh beh.. non è venuta oggi. - Mi rispose cercando di sviare il discorso.

- Come mai? È successo qualcosa? - Ok, forse ero troppo insistente.

- Senti, non credo che dovrei parlarne con te, in fin dei conti sei comunque solo uno sconosciuto. Ad ogni modo, sta poco bene. Ha avuto un incidente, se lo si può chiamare così. -

- Un incidente? Di che genere? - Non saprei dire per quale motivo, ma più parlavo con quella ragazza, più sentivo l'ansia crescere che potesse essere successo qualcosa di grave a Soo. Mi faci lasciare il suo numero di telefono, dovetti insistere un po', non era molto convinta all'inizio, ma alla fine cedette. Tornato a casa ero seduto sul divano che cercavo di telefonare a Soo, ma con poco successo. Dopo diversi tentativi falliti in cui il cellulare suonava a vuoto, la chiamata venne interrotta dopo un paio di squilli e così capii che lei era lì dall'altro capo del telefono. Continuai a tentare per diverse ore, per tutto il pomeriggio a dirla tutta. Erano ormai le otto di sera e continuava a non rispondermi, era tutto il giorno che cercavo di contattarla. Quando sentii la serratura scattare, probabilmente era Sehyoon che tornava da lavoro. - Ciao Junhee! -

- Ciao hyung. -

- Tutto bene? Sei strano. - Disse con sguardo interrogatorio quando mi vide a fissare il telefono spento.

- Si, più o meno.. Soo oggi non era a scuola e sono preoccupato. - Sehyoon si sedette sul divano accanto a me. - Ora sei tu che sembri strano hyung, cosa ti prende? -

- Jun, credo di averla vista ieri la tua amica... - Disse con tono indeciso, lasciandomi perplesso.

- Cosa? E dove? -

- Devi promettermi di non reagire d'impulso come tuo solito e stare calmo. - Lo guardai confuso e annuii. Lui continuò: - una ragazza con i capelli rossi... - È Rayun, l'amica di Soo, vive a casa sua ora. - Lo interruppi io. - Ok, lei è entrata nel mio negozio chiedendomi aiuto per la sua amica. Quando l'ho vista non l'ho riconosciuta subito, anche se aveva un che di familiare. Non era facile riconoscerla. Ma poi ho visto le fasciature ai polsi e mi è tornato in mente, era lei Jun.. -

- Che significa che è venuta a chiederti aiuto? E perché era difficile riconoscerla? Hyung che cavolo è successo? -

Lui fece un respiro profondo e poi continuò: - Era in un vicolo coperta di sangue, aveva dei brutti lividi e non riusciva a muoversi. L'amica crede che sia stata aggredita dopo la scuola. Era uscita a cercarla e l'ha trovata lì dopo circa un alcune ore dalla fine delle lezioni. - Parlava con estrema lentezza, soppesando le parole con grande attenzione, ma non servì a farmi mantenere la camera. - Senti Jun, non so perché, ma so che è una persona importante per te e non ti ho mai visto comportarti così per nessuna. Però per favore, devi restare calmo. - Mi disse mentre scattavo in piedi con i pugni stretti. Sentivo la rabbia crescere: chi aveva potuto fare del male così ad una creatura piccola e indifesa come lei? Per di più con quello che aveva già sopportato... Volevo trovare e farla pagare al bastardo. Speravo solo che non le avesse fatto anche di peggio, sennò non mi sarei limitato a dargli una lezione.

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