capitolo 28

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POV ANA
Sono in imbarazzo. Non ho mai visto un uomo nudo e non me lo aspettavo così.
È stato molto carino. Neanche Eric è così con me.
Corro su per le scale per andare da Eric. Quando ero nel bosco ho sentito chiaramente chiamarmi da lui.
Sono davanti al suo studio e sono titubante, ma il coraggio è l'unica cosa che in questi anni mi è rimasta.
Entro senza bussare, come sempre, e lo trovo davanti a me con le mani dietro la schiena.
Deglutisco rumorosamente vedendolo così tranquillo.
È un brutto segno, si assolutamente.
Mi avvicino ulteriormente a lui chiudendo la porta alle mie spalle e mi fermo.

"Ehm.. che succede?" il mio tono non è molto sicuro come sempre.

"Non lo so Ana, dimmelo tu" il suo sguardo si sposta velocemente verso il mio e si avvicina lentamente.

"Non lo so Eric" indietreggio fino a toccare le spalle al muro.

"Non lo sai eh piccola Ana" il suo tono e troppo tranquillo.

Si avvicina a passi lenti verso di me e quando è a pochi centimetri dal mio viso si abbassa.
I suoi occhi diventono rossi e con velocità la sua mano afferra il mio collo.
Si alza lentamente non facendomi più toccare terra.
Mi manca l'aria, ma cerco di non farlo vedere. La mia parte vampira prende il controllo per pochi secondi facendomi uscire i canini e gli occhi rossi, ma la fermo prima che succeda qualche sciocchezza.

"Piccola, le bugie non mi sono mai piaciute" stringe la presa sul mio collo.

"Quindi dimmi. Che succede secondo te?" libera leggermente la presa sul mio collo per farmi parlare.

"Che vuoi che ne sappia? Non sono problemi miei, ma tuoi" la cosa è uscita istintiva,a comunque non avrei confessato.

"Senti piccola Ana. La mia pazienza è poca. Come è poca la soglia fra la tua vita e la morte" stringe i denti accentuando il suo nervosismo.

"Che vuoi da me? Lasciami stare. Sono affari tuoi non miei" cerco di Liverani nonostante la presa ferrea.

"Piccola Ana. Ci rinuncio" mi lascia totalmente facendomi toccare terra.

"Eh?" il mio viso perplesso mostra tutta la mia sorpresa.

"Adesso puoi andare" si volta verso la scrivania e si mette a lavoro. Indossa un paio di occhiali che lo rendono ancora più bello.

"Ma.." mi interrompe prima che possa continuare.

"Niente ma. Puoi uscire" lo guardo storto e senza indugio mi avvicino a lui.

"Non merito assolutamente di essere tratta cosi. Se hai qualche problema puoi dirmelo direttamente in faccia senza giro di parole" alza lo sguardo e mi guarda alzando un sopracciglio.

"Ana, Ana, Ana. Che ingenua che sei,a comunque hai ragione. Arriverà il tempo in cui ti svelerò tutto"

Esco dalla stanza più furiosa che prima. Raggiungo il bosco, ma senza correre.
Voglio sentire le sensazioni che mi trasmette il bosco.
Mi trasformo nella mia lupa e sfreccio fra gli alberi. Sento i rami sotto le mie zampe rompersi. L'erba solleticarmi.
Il sole trasmettermi quel poco calore che percepisco. Il suono delle foglie scosse dal vento, ma ciò che i colpisce è un dolce profumo.
Lo seguo finché non esce davanti a me un lupo doppio di me.
Mi avvicino a lui lentamente riconoscendolo e strofino il mio viso sul suo collo.

°•°•°•°•
Ciao ragazzi. È passata quasi una settimana e ho finalmente aggiornato.
Spero che il capitolo vi piaccia e come sempre, se avete qualche richiesta o qualche dubbio basta scriverlo nei commenti.
Ci sentiamo al prossimo capitolo.

~Un bacio



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