capitolo 49

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POV ANA

Si è allontanato da me, così come se niente fosse, e non ha neanche risposto alla mia domanda.
Metto un piccolo broncio e incrocio le braccia al petto. Non si fa così.
Mi allontano dalla parte opposta alla sua e ritorno a casa.
Lo aiuterò io a parlare con la sua compagna. Non deve farla aspettare così tanto. Sono davanti a casa e trovo Niko davanti ad essa. Corro ad abbracciarlo e gli do un piccolo bacio sulla guancia.
Forse da grande sarà lui il mio compagno. Chi lo sa.
Lo prendo per mano e lo trascino verso i giardini del branco. Ci sono le altalene e a me, piacciono tantissimo.
Ci sediamo uno affianco all'altro e incominciamo a spingerci con i piedi. Prima sempre piano, ma più ci spingiamo, più andiamo veloci.
Io mi sento libera, anche se sopra al cuore sente una sensazione pesante. Non so a cosa è dovuta, ma cerco di non farci caso.
Sento Niko ridere come non mai. È così contagioso che fa ridere, come una matta, anche a me. Ma che gli prende?
Scendo dall'altalena con un salto e atterro agilmente senza farmi male.
Strano. Di solito se non mi faccio male, è un miracolo. Mi giro verso la direzione di Niko e vedo che mi viene contro. Ecco come non detto.
Cadiamo entrambi a terra e io mi sbuccio un ginocchio. Come sempre.
Era appena guarito. Neanche un giorno e già si è riaperta la ferita.
Niko mi alza da terra e mi porta a casa. Bussa e i miei genitori escono. Appena vedono il mio ginocchio, mi guardano male e non posso far altro se non sorridere a disagio.
Sta volta non è colpa mia.
Mi fanno entrare dentro e già penso al dolore del disinfettante sulla ferita aperta. Oddio, no.
Chiudo gli occhi appena lo vedo nella mani di mia madre e imbevendo un batuffolo di cotone, lo appoggia sul ginocchio.
Dio che male. Non riesco a trattenere un piccolo urlo che scappa dalla mia bocca. Sento qualcosa di strano, tipo preoccupazione dentro di me. Non mi era mai successo. Tranne quando mi avevano rapito i vampiri. Pensando, non mi sono accorta che mi madre avesse finito. Che fortuna. Sta volta, non ho sentito chissà quanto male.
Scendo con un balzo dal ripiano della cucina ed esco nuovamente per strada.

"Avanti Niko, che cosa aspetti? Prendimi"

Rido ancora e inizio a correre. Sento dietro di me il mio compagno di giochi correre per raggiungermi, ma appena cerca di toccarmi, mi trasformo nel mio lupo.

"Non vale così Ana"

Si lamenta. Mi giro verso di lui e faccio uscire la lingua fuori, ma vedendo che non gli provoca niente, faccio gli occhi lucidi.

"No, no. Gli occhi no, ti prego"

Inizia a correre nuovamente e così faccio anch'io. Mi trovo al centro del branco, finchè non vedo qualcuno correre davanti a me.
Cerco di fermarmi, ma vado a sbattere contro le lunghe gambe dell'uomo. Mi trasformo di nuovo e mi alzo spolverando i vestiti. Alzo lo sguardo e vedo che è l'alpha. Perchè è così agitato? Forse è successo qualcosa alla sua luna? Alzo le spalle mentalmente e lo guardo. Piego leggermente la testa e lo guardo dubbiosa. Cerca qualcosa su di me e appena vede il ginocchio, mi guarda preoccupato.

"Non è niente Alpha, siamo solamente caduti"

Mi giro verso Niko e ridiamo insieme. Questo è poco rispetto a ciò che ci è successo in passato. Vedo la mano dell'alpha che si avvicina al mio viso e lo gira verso la sua direzione arrabbiato. Che ho fatto ora? Non è sempre colpa mia.  Mi trascina verso casa sua, ma io fisso i piedi per terra per non seguirlo. Faccio segno a Niko di aiutarmi, ma fa finta di nulla e fischiando si allontana. Come osa? Questa gliela faccio pagare.
Siamo davanti alla sua porta e mi ha trascinato per tutto il tragitto, mi prende in braccio e mi porta verso il divano di casa.
Lo guardo con le mani incrociate sul petto e aspetto una sua risposta, una spiegazione.
Si gira verso la televisione e l'accende. Ma è serio? Mi porta qui e poi?
Prendo il telecomando dalle sue mani e spengo la televisione.

"Non mi piace quel tuo amico"

Cosa? Davvero? È serio? Com'è possibile? È un bravo ragazzo e lo sanno tutti. Che ha lui che non gli piace?

"Ma.. davvero? Perchè mai?"

Non esiste una riposta. Come fa a dire una cosa del genere? Sono stupita.

"Non devi più vederlo. Ti sta troppo intorno"

Cosa hanno sentito le mie orecchie? Se lo scorda. Alpha o non Alpha, non può decidere della mia vita.

"Ah... te lo scordi"

Cerco di alzarmi dal divano, ma mi immobilizza. Sbuffo qualche parola a caso e sto a sentire le sue stupidaggini.

"Perchè? Dimmi perchè?"

E lo chiede pure? È una persona dolcissima. Non lo starò a sentire stavolta.

"Sento, che forse da grandi, saremmo compagni"

Potrebbe essere no? Niente è impossibile. Mi piace Niko è il mio migliore amico ed è una bellissima persona.

"Cosaaa?"

L'urlo che lancia mi fa chiudere le orecchie per il dolore. Che cosa gli prende adesso? Come lui ha una compagna, anch'io ne voglio uno. Nessuno me lo vieta.

"No piccola, è impossibile. Nessuno sarà il tuo compagno"

Mi guarda soddisfatto, ma a me, vengono solo le lacrime agli occhi. Perchè è così cattivo oggi?
Perchè dice che io non avrò mai un compagno?
Non credo di essermi mai comportata così male per meritarmelo. Le lacrime ormai trovano l'uscia e sgorgano sulle mie guance. Mi alzo velocemente e corro da quella casa sentendolo urlare. Non dovevo fidarmi di lui. Mi fa sempre piangere.
Asciugo le lacrime ed entro in casa. Saluto i miei genitori e corro nella mia cameretta. Devo dormire. Quando dormo, non sento più la tristezza o il dolore.

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