capitolo 44

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Prima di lasciarvi alla storia, vorrei che leggeste il mio nuovo libro. Non è un libro vero e proprio, ma sono delle frasi. Mi farebbe davvero, ma davvero piacere e spero che piaccia pure a voi.

POV ANA
Siamo nel bosco da dieci minuti, ma ancora non siamo arrivati da nessuna parte. La vegetazione è tutta intorno a noi ed è bellissimo. Sento l'odore del muschio, dei fiori.. ogni volta sono estasiata da cosa possiamo fare.
Vedo il profilo dell'alpha ed è tranquillo, mentre tiene una mano sulla mia e guardandomi felice.
Sento la sua mano calda e da quel contatto sento come se tante formichine salissero fino al cuore.
Non è fastidioso, mi piace.
Stringo più forte la sua mano e comincio a saltellare. Sento il cagnolino inseguirci e abbaiarci.
Mi stacco da quel contatto e camminando all'indietro richiamo il mio nuovo amico.

"Alpha, come possiamo chiamarlo?" mi sembra giusto chiedere il suo parere. Me lo ha regalato lui no?

"Non saprei piccola, che ne dici di Bora o Yoghi o Mori, no ci sono Ice, come i suoi occhi"

"Si è carino, mi piace molto"

Comincio a correre sentendo Ice seguirmi, ma mi fermo vedendo qualcosa di meraviglioso davanti a me. Mi giro verso l'alpha con la bocca aperta e lui annuendo sorride.
Mi avvicino lentamente, cercando di capire se si possa frantumare.
Mi avvicino alla cascata e vedo il corpo di una donna, anzi il tronco do un albero che ha forma di una donna, che spunta dal dislivello del terreno.

"Sai piccola, non siamo certi se sia stata la natura oppure l'uomo a crearla, ma rimane comunque uno spettacolo da vedere"

Annuisco. Le parole non escono dalla mia bocca, che sembra incollata. Il rumore dell'acqua che si infrange sul corpo della donna, gli animali che corrono e il canticchio degli uccelli, rendono la situazione irreale.
Sento la mano dell'alpha che accarezza i miei capelli e chiudendo gli occhi, mi beo di questa situazione.

"Andiamo piccola, il giro turistico non è ancora finito" quel piccola pronunciato così lentamente mi fa venire la pelle d'oca.

Camminiamo per ore e abbiamo visitato praticamente tutto il bosco. Ho riso tantissimo e la compagnia dell'alpha è un qualcosa di unico. Mi sento a mio agio e, riusciva a farmi ridere con niente. Da piccola mi ricordo che mi è sempre piaciuto. Mi sembrava così bello e di buon cuore e ora quel sentimento represso e venuto a galla, ma so che non funzionerà mai. Lui ha un compagno. Non ho speranze.
Camminiamo uno affianco all'altro e non mi accorgo che ormai è sera.

"Alpha, ma stiamo tornando a casa?"

"No piccola, ora c'è l'ultima sorpresa e poi dimmi, quante volte ti ho chiesto di non chiamarmi cosi?"

"Ops, che sbadata" mi finto perplessa per non destare sospetti.

Scuote la testa rassegnato e ci avviciniamo ad un piccolo prato.
È pieno di fiori, ma in mezzo, spicca una struttura strana. Più ci avviciniamo e più mi sembra surreale. È una bolla di plastica dove si intravede un letto all'interno. Mi giro e mi volto spaesata e quando sono di fronte ad essa, non ne capisco l'utilità. Poteva benissimo essere di legno. Perché di plastica?
Come se avesse intuito i miei pensieri, mi risponde alla domanda.

"Stasera ci sarà uno spettacolo unico ed essendo trasparente possiamo vederlo benissimo da dentro"

Annuisco seria capendo il suo ragionamento e entriamo dentro. Il letto che da fuori più o meno si intravedeva, ora si mostra in tutta la sua grandezza. È enorme e non posso reprimere l'istinto di buttarmici sopra. Lo faccio, ma non calcolando bene le distanze salto addosso a Yosh. Si alla fine ho deciso di chiamarlo così. Non ne potevo più di essere richiamata sempre.
Mi gratto la fronte e alzando lo sguardo incontro gli occhi dell'alpha che mi guardano divertiti. Corrugo la fronte e volto la testa dalla arte opposta. Mi sento abbracciare da dietro e un bacio umido si stampa sulla mia guancia.

"Dai non fare l'offesa piccola birbante" mette le mani sui miei fianchi e mi incomincia a fare il solletico.

Rido come non mai e cerco di mettere le mani sul suo petto per fermarlo, ma peggiora la situazione. Alzando le braccia ho dato libero accesso a tutto il mio corpo. Non ne posso più, sto per morire. Finché le mie angonie finiscono. Finalmente.
Chiudo gli occhi cercando di riprendere fiato, ma le sue mani mi issano a sedere per farmi vedere qualcosa. Lo guardo dubbiosa e mi indica la direzione in cui guardare, ma facendomi segno di fare silenzio.
Guardo il punto indicatomi e ne resto meravigliata. Gli alberi hanno preso vita e danzano in cerchio. I rami diventano i loro capelli, il tronco diventa il corpo e le radici gambe.
Sento un debole suono di un flauto risuonare dalla fitta vegetazione e le bellissime donne che ballano su di esso. Guardo meravigliata fino ad appoggiarlo completamente alla plastica che funge da parete.
Mi giro verso l'alpha e corro ad abbracciarlo.

"Grazie" alzo la testa e lascio un piccolo bacio sulla sua guancia.

Non credo che dimenticherò facilmente ciò che ha fatto per me.
Mi piace e credo che mi piacerà per sempre. In che guaio sto entrando?

°•°•°•°•
Ciao ragazzi eccoci con un nuovo capitolo, è leggermente più lungo rispetto a quelli precedenti perché non volevo divederlo in due capitoli.
Spero vi piaccia davvero.
Ci sentiamo al prossimo capitolo.

~un bacio

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