capitolo 33

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POV ANA
Sono in stanza a preparare un piccolo zainetto con alcuni vestiti e dei soldi presi da Eric.
Del cibo non c'è problema posso sempre cacciare qualche animale nel bosco per saziare la mia parte lupo e berne il sangue per la mia parte vampira.
È quasi mezzanotte e so dai film che le persone che scappano da casa lo fanno sempre a quest'ora.
Faccio il più silenziosamente e velocemente possibile. Attraverso gli enormi corridoi, scendo numerose scale fino ad arrivare al portone principale. Lo apro lentamente e mi mordo il labbro inferiore quando scricchiola.
So per certo che ha svegliato tutti. I vampiri non sono così stupidi come fanno credere.
Sono sempre in allerta e riescono a percepire anche una piuma che vola.
Spalanco il portone sentendo dei passi farsi sempre più vicini.
Il respiro che mi si blocca in gola non facilita la mia fuga.
Corro nel bosco mettendoci tutta la mia energia e sarò libera solo se attraverso la piccola grotta.
Corro non badando ai piccoli rami che mi graffiano le braccia, le gambe e il viso, finché non sento una presa bloccarmi il polso non facendomi proseguire.
Ero quasi arrivata, mancava poco, ma ovviamente uno stupido vampiro doveva bloccarmi.
Sono arrabiata e ricordandomi gli allenamenti fatti in questi anni, gli strappo il braccio dal corpo.
È una visione orribile anche se già fatta in passato.
Mi libero del braccio attaccato al mio e non sentendo le urla del vampiro proseguo per la piccola grotta.
Mi si illuminano gli occhi quando intravedo l'entrata, ma il troppo silenzio mi mettono in allerta.
C'è fin troppo silenzio per un bosco.

"Eric esci fuori, so che sei nascosto e non sono più così piccola da voler giocare a nascondino"

Non sopporto questi giochetti. Che senso ha nascondersi se alla fine esci fuori comunque.
La vittima capisce perfettamente che l'assassino sta la ad aspettarla.

"Bimba, non sono quella sottospecie di succhiasangue. Dai vieni, sta per arrivare"

No, questo non me lo aspettavo. Avrei scommesso tutto su Eric.
Mi prende dal polso, ma in confronto alla presa di Eric, la sua è molto più gentile e delicata.
Iniziamo a correre entrambi finché pochi passi non ci separano dalla nostra libertà.
Velocizzo il passo finché non sono io a tirare lui, ma proprio mentre sto per mettere piede dentro la grotta una mano mi ferma.
Pensando che fosse il lupo nero mi volto confusa, ma appena vedo che lo ha scaraventato sul tronco di un albero e che la presa sul mio braccio ore sua, la mia espressione si trasforma in tristezza.
Si tristezza per aver fallito la mia fuga.
Tristezza per il lupo nero che alla fine non c'entrava niente.
Tristezza per non essere riuscita ad essere libera.
Guardo bene Eric vedendo che è furioso, ma poco tempo dopo diventa tranquillo.
Stringe il mio polso ancora più fort...
Cosa ci faccio nel bosco in piena notte?

"Eric andiamo a casa? Sono stanca e voglio riposarmi"

"Piccola Ana esaudirò ogni tuo desiderio"

Mi prende in braccio lasciandomi un bacio sulla guancia e una sulla fronte.
Si avvia verso la nostra casa quando una voce non molto sconosciuta ci fa voltare verso di lui.

"Bimba, ma che stai dicendo? Dai vieni ti porterò via e staremo insieme"

Io non conosco il signore che mi sta parlando. Forse è un amico di Eric.

"Signore io non la conosco. Scusate, ma ora vorrei andare. Andiamo Eric"

Prima di allontanarmi del tutto in braccio a Eric mi volto a guardarlo. Ha un viso triste, ma con una certa determinazione. Mi piacciono i ragazzi così, ma per ora, c'è Eric.

°•°•°•°•
Ciao ragazzi eccovi un nuovo capitolo solo per voi.
Scusate per eventuali errori, ma l'ho scritto alle due di mattina e non ho potuto rileggerlo e correggere gli errori commessi.
Spero che vi piaccia e:

vorrei comunque sapere che vi aspettate che accada da questo momento in poi.

Ci sentiamo al prossimo capitolo.

~un bacio

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