''...and I was right''

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''L'avevo detto. Io avevo ragione e non mi avete ascoltato.'' Disse Liam quando Scott, Stiles, Malia e Lydia li raggiunsero nel cortile della scuola, due giorni dopo la cena di Stiles.

''Si okay, okay.'' Lo interuppe Stiles, che aveva raccontato quello successo in quella sera. ''Ora zitto.''

Liam stava per ribattere quando un rumore si levò da qualche parte vicino a loro.
''Secchiona. Spostati e fai spazio a chi merita di sedersi a questo tavolo.'' Stava dicendo un ragazzo alto dopo aver buttato a terra il vassoio della ragazza che adesso stava dando loro le spalle. Il ragazzo, un certo Alex della squadra di nuoto, era spalleggiato da quattro suoi amici. Tutti alti e muscolosi, ovviamente. Anche la ragazza era alta ma era magra e sembrava piuttosto fragile. I capelli neri arrivavano fino a metà schiena e aveva le braccia conserte davanti.

''In realtà io lo merito quanto te, energumeno.'' Ribattè lei.

''Ma quella è Àmbar!'' Esclamò Liam, e si stava per alzare quando un braccio di Corey lo fermò.

''Aspetta. Non credo che abbia bisogno di aiuto.'' Disse con lo sguardo di chi sa più di quanto dica.

Il gruppetto si mise a ridere mentre prendeva posto sulle panchine.

''C'ero io lì.'' Ripeté Àmbar.

''Hai detto bene, c'eri.'' La prese in giro uno di loro.

''Allora mi correggo.'' Disse lei appoggiandosi al tavolo con entrambe le mani. ''Qui, ci sono io. Non voi, ma io.''

Il più vicino mosse la mano come per scacciare un insetto fastidioso.

''Oh, la metti così?'' Ribattè allora. ''Bene.'' Afferrò i due vassoi davanti a lei e li spinse avanti. Tutti e quattro vassoi caddero a terra e il cibo si rovesciò. Poi afferrò il suo zaino e la bottiglietta d'acqua dal suo vassoio ancora per terra. ''Buon appetito.'' Disse voltando le spalle e rientrando nell'edificio, lasciando i quattro ragazzi a mani vuoti e basiti per essere stati trattati così da quella che doveva essere una delle tante ragazze che raccoglieva in fretta e furia le sue cose per scappare a gambe levate.

''Non ha avuto bisogno di aiuto.'' Disse Stiles con fare ovvio.

''Quella ragazza non è umana.'' Aggiunse Hayden annuendo in direzione del suo ragazzo. ''E non solo perché ha tenuto testa ad Alex ed ai suoi scagnozzi.''

''Come sapevi che non le sarebbe servito aiuto?'' Domandò Scott a Corey.

''Diciamo che mi è venuta in aiuto in qualche occasione.'' Rispose lui. ''Perché siete convinti che non sia umana?'' Chiese poi in un palese tentativo di cambiare discorso.

''Perché quando è stata provocata per un secondo si è avvertita un'ondata di potere che non riesco a identificare. Ma che sicuramente non è umano.'' Spiegò Liam, guardando Scott.

''Si, l'ho avvertita anche io.'' Ammise l'alpha. ''E questo significa che andremo da Deaton stasera.''

''E se parlassimo con lei?'' Chiese Hayden.

''La scuola non mi sembra il luogo adatto.'' Rispose Mason.

''So di certo che stasera lavora al fast food.'' Disse Stiles.

''E come fai a saperlo?'' Domandò Lydia pur immaginando la risposta.

''Potrei aver dato un occhiata ai turni appesi lì vicino quando ho mangiato l'altro.'' Rispose grattandosi la nuca. ''Ma non è questo il punto.''

Il controllo. ~|Teen Wolf|~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora