''Ehi, Àmbar.'' Iniziò Lydia sotto lo sguardo di tutti. Il tono che provava a infondere calma e tranquillità.
''Abbiamo saputo che Michael fa dei disegni bellissimi.''Isaac nel frattempo aveva chiuso gli occhi mentre le vene si coloravano fino ad arrivare alla testa facendogli stringere i denti.
Stiles aveva messo una mano sulla schiena, sotto il collo, di Àmbar e la stava provando a sollevarla piano. Il sangue stava continuando ad espandersi sul pavimento.
Lydia che continuava a parlarle dolcemente.''Quella volta che pensavi che stesse disturbando ci ha detto che sei speciale. Ed ha ragione. Lui ti vuole molto bene Àmbar. Gli si sono illuminati gli occhi quando parlava di te.''
Derek si era avvicinato e aveva allontanato Isaac, interrompendo il contatto. Ansimava anche lui.
Stiles aveva fatto poggiare la parte alta della schiena, quella messa meglio, al muro ed ora era praticamente seduta.
Lydia le strinse la mano in segno di conforto, mentre le passava il braccio il braccio attenta a non toccare le ferite.
Il respiro finalmente si regolarizzò e Àmbar lasciò andare la testa al muro, con un lamento.''Tu sai che non puoi assorbire il mio dolore, vero?'' Sussurrò rauca.
Lydia si lasciò andare ad una risata di sollievo e l'abbracciò.
''Lydia, mi fai male.'' Commentò diveritta, tossendo quando la ragazza si allontanò.
''Grazie. A tutti e tre.'' Disse poi guardando Isaac, Stiles e Lydia. ''Grazie a tutti.''
''Stai diventando ripetitiva.'' La prese in giro Isaac scaricando anche un po' di tensione.
''Consapevole di ciò.'' Replicò. ''Notizie di Michael?''
I ragazzi si scambiarono sguardi confusi e preoccupati. Avrebbero dovuto avere notizie dell'adorabile bimbo?
''Se non avete ricevuto chiamate va tutto bene.'' Aggiunse poi facendo rilasciare un sospiro a tutti.
''Ci devi spiegare un po' di cose.'' Disse allora Peter.
''Lo so.'' Rispose Àmbar.
''Peter! Ma ti sembra il momento?'' Lo sgridò Lydia indignata.
In quel momento lo sceriffo fece la sua comparsa affiancato da Parrish.
''A dopo le spiegazioni. Andiamo.''
Avevano avuto entrambi abbastanza avventure con il sovvranaturale per capire che era una situazione urgente. Lo sarebbe stata anche senza sovrannaturale.''Isaac, non sento le gambe. Non riesco ad alzarmi.'' Disse Àmbar con il respiro ed il battito che aumentavano.
''Non importa.'' Rispose cercando di stare calmo. ''Ti solleviamo e ti portiamo all'uscita.''
La mise in piedi a forza e lui e Derek la presero delicatamente. Àmbar mise un braccio sulle spalle di Isaac e uno su quelle di Derek. Quest'ultimo mise invece il suo attorno alla vita mentre il giovane più o meno a metà schiena.
Uscirono così dalla stanza, Peter fu l'ultimo.''Cazzo, mi dispiace.'' Disse Àmbar abbandonando la testa sulla spalla di Isaac.
''Di cosa?'' Domandò Derek stupito del sentire quella frase uscire dalle labbra della ragazza.
''Di pesarvi così.''
''Ma di cosa stai parlando?'' Replicò Isaac, sembrava arrabbiato. ''Sei anche leggera.''
~~~
Isaac era nella stanza di Àmbar insieme a Corey da quando erano arrivati in ospedale. Gli altri erano andati a casa a riposare. I dottori avrebbero risposto alle domande dei ragazzi solo il giorno dopo. Àmbar era chiusa in ospedale da cinque giorni, e i dottori ancora non informavano i ragazzi. Probabilmente non l'avrebbero fatto. Àmbar però si stava rimettendo in fretta.
Durante quella notte erano passati solo Melissa, che avendo il turno notturno me approfittava in ogni momento per vedere come stava Àmbar, e Derek e Peter. Isaac si era mostrato scettico e confuso davanti al bizzarro evento, ma constatato che nessuno dei due voleva farle del male si era rilassato.
Lui e Corey avevano passato la notte tra silenzi rilassanti e chiacchierate in cui fecero conoscenza e si scambiarono quelle su Àmbar. Ritenendosi più che soddisfatti quando scoprirono che si era aperta allo stesso modo con Isaac e con Corey.
Intorno alle cinque calò di nuovo quel silenzio quasi rassicurante che durò fino alle otto, quando giunsero anche gli altri membri del branco.
Inizialmente si presero qualche minuto per osservarla.
Il viso leggermente abbronzato era dormiente ma non propriamente rilassato. Quasi come stesse costantemente in allerta, concentrata su tutto e tutti sempre. I capelli neri erano stati sciacquati e adesso erano legati in una treccia che ricadeva sul lato sinistro del corpo. Mostrando chiaramente il collo con annesse cicatrici e tatuaggi. Le labbra rosee, quasi rosse, erano chiuse. I tratti del viso erano marcati ma non spigolosi, donandole visivamente qualche anno in più e un'aria matura e affidabile. Al collo portava una catenina sottilissima argentata con un pendente altrettanto delicato. Un semplice quadratino com un pietra blu notte.
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Il controllo. ~|Teen Wolf|~
FanfictionIl controllo è tutto per Àmbar, è brava nel contenere le sue emozioni e i suoi istinti. Ma una serie di circostanze metterà a dura prova queste sue capacità. Non sarà sola, il branco di Beacon Hills la affiancherà in tutte le difficoltà che ci saran...