''Désolées''

5.5K 213 1
                                    

''Non capisci! Sono stato aggredito da un ragazzo di seconda con una squadretta da disegno!'' Ribadì Liam a Scott e Malia dopo scuola. ''Non è una cosa normale.''

''Ma perché ti preoccupi tanto?'' Chiese Malia in parte divertita.

''Perché non è mai successo. E non era neanche nell'esercito di Monroe. E poi era strano.''

''In che senso strano?'' Domandò Scott.

''Era come se non fosse in sé. E aveva gli occhi vitrei.''
Rispose Liam notando gli sguardi che il suo Alpha e Malia si scambiavano. ''Cosa sapete che io non so?'' Domandò infatti.

Scott sospirò. Avrebbe voluto passare la sua estate a Beacon Hills prima del college in pace e invece no. ''Stiles ci aveva detto qualcosa. Ti spieghiamo meglio stasera, con tutto il branco. Al locale vicino scuola, così se c'è Àmbar ti scusi per l'altro giorno.''

''Lei mi ha tirato un pugno e sono io a dovermi scusare?!'' Esclamò stupito Liam.

''L'hai provocata. Ben ti sta.'' Intervenne Malia.

''Parli così solo per solidarietà femminile.'' Rispose Liam.

''O perché sei stato stupido.''

~~~

Alle otto e mezzo di sera erano di nuovo nel fast food. Anche Peter e Derek erano con loro.
''Quindi perché siamo qua, esattamente?'' Domandò quest'ultimo.

''Perché io avevo capito tutto sin dall'inizio.'' Rispose Stiles fiero.

''Non ci servirà lei. Ci terrà il broncio e farà andare qualcun altro qua.'' Sbuffò Peter pensando ad Àmbar.

''Staremo a vedere.'' Replicò Lydia. ''Intanto dobbiamo parlare di quello che sta succedendo.''

''A proposito di quello.'' Disse Derek. ''Cosa starebbe succedendo?''

''Secondo noi c'è qualcosa che induce le persone a compiere azioni che non farebbe di sua spontanea volontà.'' Rispose di nuovo Stiles.

''Wow, ti sei studiato la risposta a memoria?'' Lo provocò Derek.

''Sai com'è, io sono abituato a parlare con la gente.'' Ribattè l'umano.

''Dannazione stia attenta!'' Gridò un uomo in fondo al locale attirando l'attenzione di tutta la clientela. Era un uomo sulla cinquantina, indossava un maglione marrone e dei pantaloni neri macchiati da quella che sembrava maionese e bagnati di coca cola. Àmbar stava affianco a lui e aveva un un vassoio ormai vuoto in mano. Il panino era in parte a terra in parte addosso all'uomo, la bibita stessa cosa.

''Mi scusi, non volevo.'' Disse senza traccia di imbarazzo nella voce o in viso.

''Che me ne faccio io delle sue scuse? I vestiti sono rovinati.'' Continuava a strepitare l'altro.

''È stato un incidente.'' Ripeté Àmbar, mentre la collega andava probabilmente a chiamare un superiore.

''Si ma le sue scuse non mi ridaranno i vestiti come nuovi.'' Protestò quello dandole uno spintone. ''Se non è in grado di lavorare non lavori!''
Àmbar aveva il braccio sinistro fasciato dalla fine della manica della maglietta al polso. E un'altra fascia si intrevedeva sull'addome per via dell'aderenza della maglia.

Il controllo. ~|Teen Wolf|~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora