''Fire.''

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''Quelle sere vennero a galla tutte le mie nature. Era straziante e loro ci trovavano gusto.'' Disse ancora, dopo aver bevuto un sorso di acqua dalla bottiglia presa dal comodino.

''Àmbar credo che basti.'' Disse Lydia, sforzandosi di non piangere. ''Anche se non sappiamo bene cosa sei non fa niente.''

''Ah, okay.'' Rispose lei schiarendosi la voce. Leggermente presa contro piede. Si alzò con le cartelline in mano ma a metà strada tra il letto e il mobile fu fermata dalla voce di Derek.

''Tu hai bisogno di parlarne, vero? Di fidarti.''

''Credo di .'' Ammise lei senza voltarsi.

''Allora torna sul letto.'' La incitò Lydia.

Àmbar rilassò le spalle e tornò sul letto.

''Grazie ragazzi.'' E anche se non non vi era traccia di lacrime la commozione era chiara nella voce.
Aprì la prima cartellina  porse un foglio a Corey, che era in mezzo al gruppo.
''So che sono orribile per quello che ho fatto ma vorrei dimostrarvi almeno che sto dicendo la verità.'' Mormorò mente i ragazzi si avvicinavano alla chimera per leggere.
Isaac si alzò con uno sguardo quasi di rimprovero.

''A me non serve.'' Dichiarò mentre poggiava le mani sullo schienale della sedia.

Lydia notò gli occhi di Àmbar brillare, poi iniziò a leggere mentre la ragazza si alzava e andava ad abbracciare Isaac.

''Ma dov'è finita la tua acidità?'' Domandò retorica con il viso nell'incavo del collo del ragazzo.

''E quello che mi sto chiedendo anche io.'' Rispose lui, incurante delle orecchie degli amici.

Amici impegnati a leggere una lettera scritta dal padre di Àmbar, probabilmente era già stato torturato perché la scrittura era tremolante.
Il racconto era lo stesso di Àmbar, spiegava perché erano stati arrivati a quel punto e diceva che avrebbero chiesto alla loro bambina di fare quello che doveva succedere, perché volevano che lei avesse qualcosa di loro in più rispetto a semplici oggetti.
Che poi era stata scritta dal padre di Àmbar si sarebbe capito. La lettera iniziava così:

''A tutti quei cretini che diffidano della parole di mia figlia ecco la prova che lei dice sempre la verità.''

''Àmbar.'' La richiamò Stiles. ''Noi ti crediamo. E non ti devi considerare una persona orribile. Anche se non sembra non hai fatto nulla di sbagliato.''

''Grazie ancora.'' Ripeté quando tutti si alzarono.

''Mi sembri un disco rotto in questo periodo.'' Disse Isaac, un braccio ancora sulle spalle di Àmbar che rispose con un pugno scherzoso sulla spalla.

''Cretino.'' Disse lei, tornando poi seria.  Tornò a sedersi sul letto e anche gli altri ripresero il suo posto. ''Dopo che mi hanno presa da lì mi hanno portato in un altro luogo. Loro sapevano che io avevo altri geni sovrannaturali e volevano divertirsi.'' Riniziò a raccontare, stavolta il tono era tranquillo e pacato come sempre.
''Diciamo che avevano idee contrastanti sul modo di farmi 'trasformare'. Le hanno messe in pratica tutte. Hanno provato prima con il segugio.''

''Come hanno fatto a farti scattare?'' Domandò Mason.

''Con il fuoco.''

''Cioè ti hanno fatto vedere un fuoco?'' Chiese Lidya. ''Parrish mi ha detto che Argent ha fatto così, più o meno.''

''Non proprio.'' Rispose lei. ''Mi hanno dato fuoco.''

''Cosa intendi?'' Domandò quasi spaventato Stiles.

''Mi hanno bagnata con la benzina e hanno accesso un accendino. Dopo un paio di ore ho iniziato a riuscire a controllare la fiamma. Il dolore ha attivato prima la pantera poi il lupo. Altra cosa non propriamente positiva. Ho ancora una piccola bruciatura.'' Disse lei alzando la manica destra. Indicò poi un punto sopra al gomito dove una chiazza grande quanto un tappo di bottiglia era a leggermente tirata e raggrinzita.

''Quindi non sei come Jordan.'' Constatò Stiles.

''Lui trova i cadaveri.'' Puntualizzò Lydia.

''Oh no. Esistono diversi tipi di segugio infernale. Abbiamo lo stesso aspetto quando arriviamo i poteri ma abbiamo 'compiti' diversi. Io controllo le fiamme.''

''Perché hai detto che tutte le nature insieme non sono una cosa positiva?'' Domandò Derek.

''Perché la nereide ha compensato il segugio ma acqua e fuoco non vanno troppo d'accordo.'' Spiegò lei. ''La pantera fa parte della famiglia dei felini e con il lupo sono come-

''Cane e gatto.'' Completò Stiles.

''Già.'' Rispose Àmbar, stringendosi al petto le gambe.

''Ma è terribile.'' Commentò Lydia.

''Quando impari il controllo totale non troppo. Ed io ho dovuto farlo. Però la forma di pantera non è niente male.''

''Riesci a trasformarti completamente?!'' Chiese allibito Scott.

''Certo. Voi no?'' Anche Àmbar pareva confusa. Per lei era una cosa ovvia.

''Si ma non pensavamo...''

Àmbar dovette leggere qualcosa nelle loro espressione perché poi domandò. ''Volete vedere?''

Stiles fu il primo ad annuire con foga.

''Se per te va bene.'' Disse invece Derek.

Àmbar chiuse gli occhi e un attimo il corpo mutava. Qualche secondo dopo sul letto era presente un'enorme pantera nerissima con gli occhi grigi. Era una figura talmente aggraziata ed elegante che i ragazzi rimasero quasi scioccati. Era molto più grande del lupo in cui si trasformava Derek o Scott, e non sembrava affatto inferiore a loro per quanto riguardava forza e resistenza. Probabilmente era anche più  agile dei lupi.
Quando poi si mise seduta dritta e iniziò a scrutargli critica incuteva un certo timore.
In un centesimo di secondo passò da quella posizione allo scattare e scendere dal letto. Quando saltò tra Isaac e Stiles trasalirono entrambi. Àmbar si muoveva per la stanza talmente leggiadra che sembrava più una farfalla. Non faceva un minimo rumore. Tutto nel silenzio più assoluto. Sarebbe stata letale come nemico, considerato anche i canini più lunghi e affilati.

Infine Àmbar tornò una normale ragazza, con un particolare interessante.

''Sei vestita!'' Esclamò infatti Stiles. Quando un lupo mannaro tornava alla forma umana infatti si trovava, sempre, nudo.

''Già.'' Àmbar di nuovo non capì quella sorpresa.

''Come fai?'' Chiese Isaac.

''Non dovete pensare al pelo che prende posto sulla vostra pelle.'' Cercò di spiegare lei. ''Più ai vestiti che si trasformano con voi.''

''Interessante.'' Commentò piano Derek.

''Utile più che altro.'' Concordò Scott.

Quella si misero d'accordo per far sì che Àmbar insegnasse loro quel trucchetto. Organizzarono anche uno scherzo, Peter sarebbe morto di infarto quando una pantera piomberà nel salone del loft.

Il controllo. ~|Teen Wolf|~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora