''È latino. Letteralmente 'Attenti al cane' in senso figurato significa anche attento ai nemici.'' Aggiunse entrando in casa, mentre Lydia e Stiles seduti nel divano si voltavano.
''Loro lo hanno direttamente soppresso il cane.'' Terminò lei aprendo il frigo. Erano le otto e dovevano tutti cenare. ''Non c'è bisogno che stiate tutti qui a dormire.''
''Magari no ma vogliamo farlo.'' Disse Lydia.
''Perché tu hai aiutato noi e noi aiutiamo te.'' Aggiunse Stiles. ''E perché ne hai bisogno.''
''La pizza va bene a tutti?'' Domandò Lei arrendendosi.
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Alla luce della nuova luna Àmbar passava tra i suoi amici dormienti posizionando leggiadre le dita all'altezza della giugulare di ognuno. Sospirando sollevata ogni volta che ne avvertiva il battito forte e nitido.
Era l'una di notte, si era appena svegliata da un incubo che aveva deciso di presentarsi nell'unica ora in cui era riuscita a prendere sonno. I suoi incubi erano terribili e frustranti allo stesso tempo. Non erano mai chiari ma l'angoscia e la disperazione erano sempre presenti in quantità ben oltre al sopportabile.
Aveva avvertito la presenza dei cadaveri di ognuno dei ragazzi presenti in quella casa e di quelli legati a loro e a lei. Nel sogno anche la morte di Peter, un individuo leggermente insopportabile ma che era tornato utile quando non sapeva con chi lasciare Michael, era straziante. E sembrava strano che proprio Peter fosse stato scelto per stare con Michael ma lo aveva scelto lui stesso e Àmbar si fidava di suo fratello, così dopo aver minacciato a dovere Peter era andata via.
Quando arrivò a Derek fece in tempo a sentire il battito solo di striscio. Il lupo sentendosi toccato le aveva afferrato il polso, completamente sveglio.''Oh. Bene, anche tu sei vivo.'' Sussurrò Àmbar per non disturbare gli altri.
''Cosa stai facendo?'' Domandò Derek.
''Controllo il battito di tutti.'' Rispose lei. ''Brutto sogno.'' Aggiunse in risposta allo sguardo scettico di Derek.
''Sei tranquilla ora?'' Domandò forse un po' secco. Non era abituato a cose del genere ma aveva trovato una certa affinità con quella ragazza.
''Si grazie.'' Rispose lei con un sorriso. Aveva capito cosa cercava di fare l'altro.
Poi Derek la vide irrigidirsi, alzare una mano tremante e alzarsi di scatto. Attraversò il salotto dove stavano tutti e la cucina di corsa, arrivando alla porta principale per aprirla con una certa urgenza che Derek, che l'aveva seguita, non comprendeva. Una volta aperta la porta Àmbar uscì e si fermò nuovamente.''Non sto bene.'' Sussurrò angosciata. ''Sono pazza.'' Continuò mettendosi le mani in testa, attorcigliando i capelli alle dita e tirando. Prese un respiro tremante mentre la mano continuava a tremare tra i capelli azzurri. ''Ma cosa vado a pensare.''
''Àmbar.'' La chiamò Derek.
''Io non posso farlo. Non riuscirò a salvarlo.'' Continuò lei ritirando le mani. Alzò quella che si muoveva a scatti in modo da farla vedere a Derek. Poi parlò di nuovo, gli occhi colmi di disperazione. Ma ancora niente lacrime. ''Vedi? Non riesco a tenere ferma una mano! Come faccio a superare alpha, beta, omega e centauri?! Io... non ho il controllo.'' Disse come se stesse realizzando in quel momento. Il tono consapevole amplificava tutte le emozioni. Era un concetto astratto quanto terribile per Àmbar. Il controllo e il fratellino erano sempre stati due punti fermi nella sua vita. E adesso non aveva neanche uno.
''Àmbar non è così. Tu hai un controllo fuori dal comune.''
''No! Sembra che ho tutto sotto controllo ma non è così! Neanche lontanamente! È come... come giocare a tetris al cellulare. Tu inserisci i pezzi finché c'è spazio, dove ci stanno. Solo quando lo spazio finisce o una riga si distrugge capisci quello che hai fatto. Raramente riesci ad avere un quadro generale della situazione e sapere già come organizzarti in modo da creare tu gli spazi che ti servono.''
''Ti sottovaluti.'' Disse Derek. ''Non so se riuscirai a salvare tuo fratello ma farai tutto ciò che è in tuo potere per farlo. O sbaglio?''
Lo sguardo della ragazza bastò come risposta. ''Questo è tutto ciò che devi sapere per stare bene con tè stessa.''''Se lui muore dovrete uccidermi.'' Dichiarò lei, il tono che aveva assunto una certa sfumatura che quasi allarmò Derek. Àmbar continuava a scuotere la testa a scatti veloci. ''Non credo che potrò rispondere delle mie azioni se Michael morirà, capisci?'' Domandò alzando un poco la voce, incastrò i suoi occhi nerissimi in quelli verde salvia di Derek. E lui ci vide troppo dolore, troppe responsabilità, troppe emozioni represse per occhi così giovani. Troppo tutto. Lo sguardo che in quel momento Àmbar aveva sarebbe stato capace di far crollare chiunque.
Ma per quanto Àmbar sembrasse convinta Derek sapeva che lei non avrebbe mai permesso a sé stessa di perdere totalmente il controllo. Per quanto avrebbe potuto soffrire per la perdita del fratello non sarebbe stata capace di uccidere chi l'aveva privata di una parte della sua vita a dir poco fondamentale. Li avrebbe fatti soffrire ma non lo avrebbe uccisi.
Per questo, poté tranquillamente rassicurarla. ''Se ne vedremo il bisogno di fermeremo.''
''Grazie.'' Rispose lei. Terminato il piccolo momento di crisi si era calmata. Anche sw la mano continuava a tremare leggermente. ''Ho un orribile presentimento.''
''Hai reagito benissimo alla perdita dei tuoi poteri, come hai fatto?'' Chiese Derek, cambiando argomento.
''Non è la prima volta. E non li ho persi tutti.''
''Ma non senti, non vedi come prima.''
''Non è una tragedia. I sensi amplificati erano comodi ma ho vissuto nove anni senza e quando non li ho non ne sento così tanto la mancanza.''
''Ma sembri tesa.''
''Questo perché non è per niente un buon momento per perderli. Ma una piccola cosa che mi rincuora c'è.'' Fece una pausa e alzò un angolo della bocca in un mezzo sorriso. ''Chi li ha adesso non li sa gestire.''
''Come lo sai?''
''Lo sento. La pantera è contro i lupi e i lupi contro la pantera. Al mio lupo non piace il suo e al suo non piace il mio. Sta vivendo un tutti contro tutti. E la cosa mi soddisfa.''
''Effettivamente.'' Disse Derek.
''Che dite di andare a dormire?'' Intervenne Theo, uscito in quel momento dal garage.
Derek stava per rispondere ma Àmbar lo anticipò.
''E tu che dici di riportare le tue chiappe in garage ? O vuoi tornare a stare nel pick up?''''Sono le tre di notte.'' Protestò Theo.
''Appunto. Vai a dormire.'' Ribattè Àmbar facendo sbuffare Theo che alzò le mani in segno di resa e tornò dentro.
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Il controllo. ~|Teen Wolf|~
FanfictionIl controllo è tutto per Àmbar, è brava nel contenere le sue emozioni e i suoi istinti. Ma una serie di circostanze metterà a dura prova queste sue capacità. Non sarà sola, il branco di Beacon Hills la affiancherà in tutte le difficoltà che ci saran...