Deal

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Taehyung Pov

Decido di andare direttamente nel mio studio, non possiamo parlare di quella cosa qui fuori. Gli faccio cenno di seguirmi e ci dirigiamo verso l'ala principale dell'edificio dove è situato il mio ufficio.

"Scusa il disordine" dico con tono basso. Non ho voluto toccare quasi nulla da quando è successo quella cosa.

Annuisce piano.

"Jeon quello che è successo è sbagliato e lo sappiamo entrambi" dico fissando il nulla.

"Non mi importa" risponde fulminandomi con lo sguardo.
"È stata una stronzata bella e buona è una fortuna che Lee abbia bussato" ammette.

"Se non ti fosse importato, sarebbe rimasto tutto come prima. Non avresti dato di matto a pranzo e non mi fulmineresti con lo sguardo ogni volta che ne hai l'occasione" lo riprendo con tono rigido.

"Io non ho nessun problema.
Ho dato di matto per quei coglioni, non mi importa niente di lei.
Sono quí per chiudere la questione, nient'altro" sibila.

"Non ci credi nemmeno tu cristo" sbotto.

"Tz, crede di sapere sempre tutto, ma non è cosí" ringhia.

"Certamente, non è mai così per te" sbuffo appoggiandomi alla scrivania.

"Ma che altro vuole da me.
Gli sto dando tutto quello che vuole, eppure non è ancora abbastanza!"

La risposta sembra scontata, ma non è ovvia a quanto pare. Ma forse non lo è nemmeno per me. Rimango immobile a fissare il nulla.

"Non ha niente da dire?
Eppure era proprio lei che voleva parlare" ringhia, iniziandosi ad incazzare.

Alzo il mio sguardo sul suo vedendolo infuriato. "Cosa vuoi sentirmi dire Jeon eh?" Sbotto. "Vuoi sentirti dire che mi è piaciuto? Che non riesco più a levarmelo dalla testa?" Urlo incazzandomi. "Cristo okay, perché è proprio così!"

Si avvicina e mi molla un bel cazzotto in faccia.
"Mi serviva esattamente il contrario, testa di cazzo" sibila, furibondo.

Sorrido a quella reazione.  Non ti sono indifferente, come tu non lo sei a me. Rimango zitto, perché so che ha bisogno di sfogarsi. Vuole darmele sopra? Ha la via libera.

"Stava andando tutto bene, mi stavo facendo i cazzi miei e ora questo.
Io seppellisco te e il tuo maledetto amico dalla lingua lunga, cazzo" ringhia allontanandosi, fino ad appoggiarsi al muro, incrociando le braccia.
"Lasciatemi in pace, vi è tanto difficile?" Sussurra con tono implorante.

"Il problema è che non ci riesco" ammetto. "Vorrei, ma non ce la faccio" sputo.

"Non mi importa se tu non ce la fai, io voglio dimenticare e basta.
Tu hai una ragazza e io ho il canto.
Basta e avanza" risponde, guardando il pavimento.

"Io ho una ragazza" sbuffo divertito. Io quella ragazza l'ho mandata a fanculo dopo quella notte.

"Ho sentito, non prendermi in giro ancora" mi guarda negli occhi "è chiaro".

"Sono giorni che non le rispondo, che non la sento" dico piano, mordendomi il labbro.

"Non voglio una spiegazioni.
Non sono niente per te" ammette di nuovo.

"Non sei niente per me" sussurro cercando di stamparmelo in testa, con scarsi risultati. Questo ragazzo mi è entrato nella vita a caso e ora non riesco a mandarlo via dai miei fottuti pensieri. Che situazione di merda, cristo!

Mi passo una mano fra i capelli e annuisco.

"Se non sei niente per me" comincio con tono quasi tremate "perché non riesco a mandarti via, a lasciarti andare" chiedo con voce bassa.

"Basta... smettila di torturarmi in questo modo...
Finiscila...
Che vuoi che faccia? Che ti faccia da puttana?
Io non riesco a capire quello che vuoi, quello che mi dici riesce solo a confondermi cristo!" Dice con voce quasi rotta.

"Io non ti chiederei mai di farmi da puttana cristo. Sono arrivato a mandare a fanculo l'unica persona con cui potevo passare del tempo fuori da qui solo perché tu, ragazzino, ti sei impadronito dei miei fottuti pensieri. Tutti i miei fottuti pensieri, tutti!" Sbotto.

"Ora è colpa mia?!
Sei tu che mi hai istigato dal primo momento che sono entrato qua dentro.
Mi hai fatto cadere nella tua fottuta trappola e... poi mi hai trattato in quel modo.
Mi sono stancato.
Io non li voglio vivere altri 9 mesi così.
Lasciami stare" tiene lo sguardo basso e resta fermo.

"Ma che colpa e colpa!" Ringhio "sto dicendo che mi sento una merda proprio come te! E so che è stata colpa mia, so che è stata tutta colpa mia! Come so che è piaciuto ad entrambi!" Urlo, sperando che nessuno ci senta.

Resta in silenzio, facendomi arrivare i nervi a fior di pelle.

"Jeon, ci siamo scavati la fossa da soli" dico ricomponendomi "e ora io non so come andare avanti" ammetto con sincerità.

"Io si invece" sussurra.
Mi guarda negli occhi fisso e implacabile.
"Lei è il mio istruttore e da questo momento tutto quello che è successo per me non è mai esistito.
Se fa fatica a fare lo stesso, vuol dire che lei è il ragazzino" sibilo.

"Non sparare boiate brutto-" ringhio per poi non riuscirmi a trattenere. Lo prendo e lo sbatto con forza al muro, prendendolo poi con una mano sul viso bloccandolo.

"Io posso farlo" dice sicuro di se stesso.

Il mio sguardo si fissa sulle sue labbra. Sono così belle e soffici. I ricordi di quella notte tornano nella mia mente. Taehyung come cristo ti sei ridotto.

Serra le labbra.
"Non ci pensare neanche.
Giuro che se lo fai io me ne vado" ringhia.

Lo lascio andare spostandomi.

"Come ci sono finito così" sbotto esasperato.

"Chiariamo questa questione ora e subito.
Dimmi cosa vuoi da me, dimmi cosa vuoi che faccia ma avrai solo questa occasione se la butterai non l'avrai mai più" dice serio.

"Facciamo una cosa alla pari" rispondo serio.

"Che vuol dire?" Chiede confuso.

"Saremo l'uno la valvola di sfogo dell'altro" comincio, facendo intuire cosa intendo "sarà un modo per mandare giù lo stress" so che lo vuoi Jeon.

"È come essere, beh ha capito" mormora guardandomi.

"Cosa dovrei aver capito esattamente?" Chiedo alzando un sopracciglio.

"Eddai, ha capito" si morde le labbra.

"Dimmelo" lo fisso negli occhi.

"La sua puttana" sussurra imbarazzato e incazzato allo stesso tempo.

Sorrido, spingendo la lingua all'interno della guancia.

"Beh Jeon, lo sarai. Lo so che lo vuoi, come lo voglio io" annuisco divertito. "Se farai il bravo, avrai pure delle belle ricompense" dico con voce bassa e roca avvicinandomi sempre di più.

"Solo divertimento" ragiona ad alta voce, torturandosi le labbra.

Annuisco rimanendo a pochi centimetri di distanza.

"Quanto tempo ho per pensarci?" Chiede piano. "Poco Jeon" gli sussurro.

"Posso darle una risposta domani?" Mormora.

"Vai" mi allontano "il tempo stringe Jungkook" mi siedo sul divanetto, prendendo il telefono dalla tasca.

"E Lee?" Chiede, prima di aprire la porta.

"Ho detto vai Jungkook, tutto sarà in base alla tua risposta" rispondo.

Annuisce e poco dopo esce.

Military||Taekook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora