Capitolo 33

7.7K 199 3
                                    

Inutile dire che non ho dormito affatto ma che anzi,ho passato la maggior parte della nottata seduta sul lavandino a tenere la testa a Nate che non faceva altro che vomitare l'anima.

È per questo che mi ritrovo poggiata al muro della sua stanza,alle sei di mattina,con una tazza di the caldo tra le mani mentre fisso insistentemente la sua sagoma stesa sul letto.
Mi soffermo sul viso addormentato che però mantiene sempre la sua aria dura,seria e scostante,osservo gli occhi chiusi sotto cui si possono già vedere dei segni violacei dovuti alla notte in bianco che ha passato e allo sforzo che ha fatto per rimettere tutto,e poi punto i miei occhi sulle sue labbra piene e rosse leggermente socchiuse da cui riesco a sentire il suo respiro calmo quando di calmo in lui non c'è assolutissimamente nulla.

Smetto di guardarlo e soffio leggermente nella tazza dove è evidente il liquido giallastro della bibita che mi sono preparata per cercare in qualche modo di rilassarmi e poter mantenere il controllo delle mie azioni future quando il biondo si sarà svegliato.

Il telefono mi vibra nella tasca posteriore così distolgo per un attimo lo sguardo da Nate per poter guardare il messaggio che mi è appena arrivato da parte di mio padre

"Dove sei? Dimmi almeno se stai bene e se sei con lui" è il messaggio che ricevo da mio padre susseguiti da una lista interminabile di messaggi simili da parte di Leo e mia madre.

Sbuffo con l'intenzione di ignorare come per i precedenti messaggi ma una voce,la sua voce mi fa bloccare

"Gli risponderei fossi in te,si preoccuperebbe inutilmente" mi dice Nate con la voce roca ed impastata dal sonno mentre inizia a stropicciarsi gli occhi e a stiracchiarsi sollevandosi dal letto rimanendo però seduto su di esso.

Poso la tazza sul mobiletto a fianco a me e incrocio le braccia al petto facendo un sorriso di scherno

"Fammi capire Nate,tu puoi permetterti il lusso di scappare dai problemi e dalla città senza dire un cazzo a nessuno mentre io devo avvertire tutta la città degli spostamenti che faccio?" Lo canzono piegando leggermente di lato la testa per guardarlo con superiorità e sfrontatezza,cosa che sembra non toccarlo minimamente dato che abbozza un sorriso annoiato.

"Sei libera di fare ciò che ritieni giusto Kath, ma se non vuoi avere altri rompimenti di palle ti conviene rispondergli" mi dice scostandosi la coperta di dosso e ruotando il busto in modo tale da poggiare i piedi sul pavimento senza però alzarsi.

"Prendi quella pasticca e mandala giù con l'acqua" gli dico fredda indicando il bicchiere e la pasticca poste sul comodino di fianco al letto

Mi guarda per poi portarsi una mano sulla fronte e iniziare a massaggiarsela

Io dal canto mio afferro la tazza di the e mi volto uscendo definitivamente dalla stanza

Vado in cucina dove mi siedo sullo sgabello e sblocco il telefono

"Sto bene. L'ho trovato" rispondo decidendo poi di prendere in considerazione anche i messaggi di Leo affinché non si preoccupi per me. Dopo di che spengo definitivamente il telefono rimettendolo in tasca.

Poggio i gomiti sul tavolo in marmo e incrocio le mani tra loro mettendoci successivamente la testa sopra. Sono decisamente un turbinio di sentimenti in questo momento:passo dalla rabbia,allo sfinimento,all'arrendevolezza,alla stanchezza fisica e mentale ancora prima di aver cominciato.

Dopo dieci minuti buoni sento dei passi giungere dal piano di sopra,segno che Nate mi farà onore della sua presenza.

Mi ricompongo prima che faccia il suo ingresso in cucina alzandomi ed appoggiandomi all'isola con le gambe e le braccia incrociate

TRUTH OR DARE?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora