Capitolo 29

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Sono poche le cose che l'uomo teme ma sono tante le sofferenze che è costretto a sopportare nel corso della propria vita.

Ma quanto dolore può contenere il corpo di una ragazza di 17 anni?

Ho spesso sentito dire che l'adolescenza è il periodo più bello,quello che nessuno di noi dimenticherà mai; i primi amori,le amicizie passeggere e quelle che ti porterai dietro per tutta la vita,i nemici da abbattere,le paure e le prove da affrontare che possono renderti più forte o possono definitivamente farti affondare in un tunnel dal quale è difficile uscire.

Avete mai provato quel senso di soffocamento? Quello che ti chiude la gola e la bocca dello stomaco e non ti fa emettere alcun suono? Quello che fa perdere la concezione del tempo e che ti rende irrimediabilmente perso e disorientato? Avete mai provato a gridare senza far però uscire il minimo accenno di voce?

Beh,è cosi che mi sento io dopo la notizia che mi è stata data.

E non so cosa sto facendo,so solo che mi ritrovo improvvisamente fuori dalla casa dei fratelli e mi precipito giù dalle scale del loro portico per poi imboccare la strada secondaria.

Corro,corro e non riesco a fermare i miei piedi che hanno vita propria.

Quando inizio a sentire il mio corpo cedere mi lascio andare sul prato verde cadendo sulle ginocchia.

Conficco le unghie nel terreno per poi trovare finalmente il coraggio di alzare lo sguardo.

Sento i passi veloci di qualcuno dietro di me che mi raggiunge,ma tutto ciò che vedo prima di perdere i sensi sono le sirene della polizia.


6 ore dopo...

mi sveglio con un forte mal di testa. Provo a tirarmi su ma qualcosa attaccato al mio braccio che mi pizzica mi fa cambiare idea sul movimento da fare.

Decido di aprire gli occhi ma li richiudo subito dopo poichè incontro una luce particolarmente forte.

Ritento facendo sbattere le ciglia più volte fino a quando i miei occhi non si abituano alla luce.

Sento la gola secca e la bocca impastata.

Mi guardo attorno ed è tutto troppo bianco perchè assomigli anche solo lontanamente alla mia stanza.

Non faccio in tempo a farmi alcuna domanda che vedo la testa di mio padre fare capolino dalla porta

"Dottore! Dottore si è svegliata" dice per poi entrare completamente in stanza e accogliermi con un sorriso triste.

"Piccola mia,mi dispiace cosi tanto! come stai?" mi domanda afferrando il mio viso

"Acqua" e tutto ciò che riesco a dire e sgrano gli occhi sorprendendomi di quanto la mia voce sia roca e graffiata,quasi un sussurro gracchiato.

Papà mi guarda per un attimo spaesato ma poi scatta subito voltandosi a riempire il bicchiere d'acqua.

Quando la mia bocca entra in contatto con l'acqua fresca mi sembra di toccare il paradiso

"Che è successo?" gli domando dopo essermi schiarita la voce con insuccesso.

Mio padre fa per parlare ma un botto improvviso ci fa voltare di scatto verso la causa del rumore violento.

ciò che vedo mi fa sorridere. Leo, Alyssa,la mamma e la signora Black fanno il loro ingresso spingendo in avanti il povero dottore che incespica sui suoi passi leggermente confuso e arrabbiato.

"Come stai?!" urlano in coro facendo coprire le orecchie a tutti i presenti

"Dottore dica qualcosa diamine! Sono sei ore che aspettiamo notizie" interviene Alyssa mentre Leo da una pacca abbastanza forte al dottore al quale cadono sul naso gli occhiali che aveva in testa.

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