"Come Cazzo è possibile?!" Urlo sbattendo la foto sul piano della cucina facendo trasalire i presenti.
Dopo aver dato di matto in giardino totalmente sconvolta sono rientrata in casa e mi sono chiusa in bagno per una buona mezz'ora.
Nate era tornato dalla sua corsa in cerca della figura incappucciata 10 minuti dopo il mio isolamento in bagno e aveva iniziato ad urlare e tirare calci e pugni contro la porta...sembrava un matto.
Mio padre dal canto suo cercava di far calmare Nate sperando che in qualche modo col tempo,mi decidessi ad uscire ed è ciò che effettivamente successe.
Passai tre quarti d'ora seduta sul bordo della vasca con le mani tremanti,gli occhi umidi e la foto in mano. La guardavo,ne studiavo ogni particolare,cercavo un dettaglio,uno qualsiasi che potesse farmi capire che si trattasse di un Photoshop...ma nulla. Più fissavo quell'immagine più mi rendevo conto che non si trattava di un sogno.
In più a rincarare la dose si era aggiunto il ritorno di memoria...mi si era materializzata davanti come un film nel momento stesso in cui ho messo gli occhi sulla fotografia. È stato come ricevere un pugno alla bocca dello stomaco ripetuto all'infinito...e lo sentivo ancora forte il dolore,era intenso,un groviglio di dolori che si ammassavano col passare del tempo annidandosi e stabilendosi nelle parti più profonde del mio essere togliendomi il respiro e facendomi mancate l'aria.
Ero morta anni prima e morivo tutti i giorni,ma questo...questo dolore era peggio di tutte le morti che avevo vissuto giorno per giorno. Questa era una realtà che faceva molto più male,mi faceva desiderare di essere morta davvero,di finirla una volta per tutte.
Alla fine mi ero sollevata a fatica e con le gambe molli e il respiro lento mi ero guardata allo specchio...facevo schifo.
E mi andava bene perché rispecchiava a pieno il mio malessere; i capelli erano un groviglio unico,gli occhi vuoti e arrossati,la pelle macchiata dallo sforzo,le labbra secche e screpolate.
Quando mi ero decisa ad uscire avevo sentito qualcuno bussare facendomi bloccare e irrigidire sul posto
"Ehi piccola...sono io" la voce calda e famigliare di Leo aveva raggiunto perfettamente le mie orecchie e anche il mio cuore facendomi sentire per un attimo di nuovo a casa e al sicuro...ma quando mi ricordai che anche lui era a conoscenza di tutto e non mi aveva detto nulla aspettando che ricordassi..beh quel calore e quel momento di debolezza scomparve lasciando lo spazio alla rabbia e al risentimento perché mi sentivo tradita...mi avevano tradita tutti loro tenendomi all'oscuro di un'amara verità.
Avevo drizzato la schiena,avevo cambiato espressione rendendola il più glaciale possibile e girando la chiave nella toppa avevo afferrato la maniglia della porta aprendola.
Incontrai subito gli occhi dispiaciuti di Leo ma a testa alta lo ignorai deliberatamente passandogli a fianco con una spallata
"Me lo merito" aveva detto dietro di me seguendomi poco dopo mentre furiosa scendevo le scale trovando i due più grandi bugiardi seduti sul divano che parlavano sottovoce
Il primo ad accorgersi di me fu Nate che si tirò subito su come un soldatino superando il divano per venirmi in contro
"Pancake" aveva iniziato ma non lo avevo lasciato nemmeno finire di parlare
"Non azzardarti a dire una sola parola Nate! Non avete parlato per settimane direi che adesso tacete e parlo io! In cucina tutti e tre SUBITO!" Avevo urlato superando anche lui con una spallata andando in cucina e attendendo il loro arrivo
La scena era quasi comica quando li vidi tutti e tre affranti con la testa china facendo il loro ingresso in cucina sbuffando in contemporanea e sedendosi intorno al tavolo.
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TRUTH OR DARE?
Romance[COMPLETA] Kath e Leo,due nomi,due corpi,una sola anima...lui è nato solo 24 ore prima di lei. Sono cresciuti insieme,condividono tutto fin dal primo bagnetto,non c'è segreto che non conoscano l'uno dell'altra,ma cosa succederebbe se uno dei due v...