Capitolo 19

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Lo guardo. È immobile,seduto sull'erba,la mascella ancora contratta,il petto che si alza e si abbassa impercettibilmente come se l'obbligo a cui è stato sottoposto non lo avesse smosso di un centimetro,ma posso vedere nel suo sguardo il terrore puro che lo attanaglia.

Io invece cerco di reprimere l'agitazione che sta montando dentro di me rendendomi vulnerabile davanti a questo gruppo di avvoltoi che aspettano solo di vedermi in difficoltà.

Prendo consapevolezza di me stessa e della situazione e spostando il braccio di Hunter mi alzo in piedi spolverandomi il vestito sulla parte posteriore per evitare di andare in giro con pezzi d'erba attaccati addosso.

Dopo di che supero la bottiglia posta al centro del cerchio e passo di fianco al biondo che è ancora immobile che sta  guardando un punto fisso davanti a se e lo supero avviandomi sul percorso roccioso in direzione del ripostiglio nominato da Bekka.

Lo trovo ed aprendolo senza alcuna difficoltà mi ci ficco dentro cercando un interruttore.

Sono completamente al buio e inizio ad imprecare mentre tastando lungo le pareti cerco quel dannato interruttore che non vuole farsi trovare.

D'improvviso la porta del ripostiglio si apre appena,lasciando un piccolo spiraglio di luce che filtra dall'esterno che però sparisce nel momento stesso in cui Nate se la chiude alle spalle.

Sento il suo fiato addosso ed il suo metro e novanta abbondante sovrastarmi mentre lo sento alzare il braccio verso l'alto. D'istinto chiudo gli occhi e al mio orecchio giunge solo un clic. Apro gli occhi e vengo accecata da una forte luce sparata diretta sul mio volto che me li fa nuovamente chiudere.

"Cazzo" sussurro strizzando gli occhi.

"Dovevi semplicemente muovere leggermente in senso orario la lampadina sopra di te" sussurra a sua volta puntando i suoi occhi verde smeraldo nei miei ghiaccio.

"Sono certa che tu sia molto più esperto di me per quanto riguarda luoghi piccoli,discreti e nascosti" lo provoco io alludendo alle sue scappatelle.

Lo vedo sorridere leggermente senza che questo sorriso raggiunga però le sue pozze smeraldo.

"Devo ricordarti la volta in cui ho beccato te e mio fratello intenti a fare cose poco consone in ambito pubblico nello sgabuzzino delle scarpe di casa nostra?" Mi dice lui facendo poi scomparire il sorriso che aveva stampato in faccia.

Io divento all'istante tutta rossa e abbasso lo sguardo "ehm...ci stavamo solo baciando" dico io cercando di salvarmi in calcio d'angolo "e questo bacio includeva anche i vostri vestiti sparsi un po' dappertutto lasciando i vostri corpi completamente nudi mentre mio fratello era intento ad infi..." ma non lo lascio finire perché gli piazzo entrambe le mani sulla bocca "shhh smettila! Che schifo Nate!" Affermo io saltellando sui miei piedi come se dovessi scappare da un attacco di formiche rosse pronte a salirmi addosso.

Ad un certo punto sento la sua lingua leccarmi la mano,la ritiro all'istante e mi asciugo sulla sua maglietta
"Che cazzo fai Kath?" Grida lui isterico retrocedendo di un passo.

Io gli sorriso malefica "ti restituisco la tua saliva. Sai non vorrei che ne rimanessi sprovvisto. Jenna ha bisogno di essere soddisfatta" ma mentre gli dico quest'ultima frase uno strano senso di vuoto incombe dentro di me e invade il mio stomaco facendomi tornare seria e guardandomi intorno pur di non incrociare il suo sguardo.

"Quanto tempo manca?" Chiedo io facendo una gira volta per evitare di doverlo guardare.
Lui non risponde così mi fermo e mi volto per osservarlo e capire che gli prende.
Ha lo sguardo perso,non è qui con la testa. Quanto pagherei per sapere cosa gli sta passando per la testa in questo momento.

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