Non ho più parlato con loro dopo che hanno varcato quella porta. Si sono semplicemente volatilizzati. Mi sfuggono da tutte le parti. Li ho incontrati per i corridoi ma nessuno dei due ha provato ad avvicinarsi a me e così io di conseguenza,giusto Leo accenna ad un saluto che equivale ad un movimento della testa e un mezzo sorriso che è più di cortesia che di sincerità. So di aver esagerato,ne sono consapevole ma in quel momento mi sembrava giusto così. Nate non ha incontrato il mio sguardo insistente nemmeno una volta in questi giorni ma a me non è sfuggito l'ennesimo ematoma viola sullo zigomo che mi ha fatta imbestialire. Ho provato ad avvicinarmi a lui per capirci di più ma lui mi ha congedato con un gesto frettoloso della mano per poi superarmi con una spallata e scomparire al fondo del corridoio lasciandosi dietro una scia che sapeva di rabbia,delusione,dolore e tanta amarezza. Tutte cose che non posso affievolire ne tanto meno curare perché non sono stata in grado di farlo nemmeno con me stessa.
"Ehi,ancora nulla?" Mi chiede Alyssa venendomi in contro mentre sto prendendo i libri dall'armadietto "no...non danno segni. Silenzio stampa. Ed è il terzo giorno...ed è venerdì,questo significa che domani sarò sola contro tutto il dolore che mi inghiottirà nuovamente facendomi fare un tuffo nel passato." Dico io mentre una manona chiude il mio armadietto sbattendolo con violenza,io in compenso alzo gli occhi al cielo e sbuffo "possibile che ogni volta che parlo con te spunta lui?!" Chiedo frustrata alla ragazza davanti a me che mi guarda mortificata e compiaciuta allo stesso tempo, voltandomi poi verso Nate.
Credevo di essere pronta a rivederlo invece osservando il suo viso perfetto,la mascella spigolosa e contratta,gli occhi chiusi in due fessure scuriti dalla rabbia e le labbra unite in una linea sottile che non mi permette di vederle nella loro forma più pura e carnosa che tanto mi piace mi rendo conta di quanto mi sia mancato,mi rendo conto che per giorni non abbiamo respirato la stessa aria,non ho sentito il suo profumo che ora mi sta inebriando,Dio è bello da togliere il fiato e io sono qui a guardarlo come se fosse la mia unica ragione di salvezza,e probabilmente lo è davvero. È lui a parlare per primo dopo aver lanciato un'occhiata ad Alyssa la quale si dilegua in fretta e furia abbandonandomi al mio destino,stronza,penso guardandola andare via. "Il fatto che tu sia una emerita stronza non significa che ti lasceremo sola domani,non ti lascerò sola." Mi dice lui stringendo la mano in un pugno lungo il fianco. "Ho bisogno di voi. Mi dispiace tanto Nate,ho esagerato hai ragione. Mi focalizzo sempre sul mio dolore senza pensare che non sono la sola." Gli dico mortificata agganciando le braccia al suo collo per poi abbracciarlo "niente effusioni qua. Oggi è venerdì,mi devi quell'uscita ricordi?" Mi chiede lui staccandosi da me con una smorfia che mi fa sorridere,annuisco. "Ti vengo a prendere alle 17" mi dice "devi solo uscire di casa Nate" gli dico ridendo per la sua affermazione come se dovesse muoversi chissà quanto. Lui alza gli occhi al cielo per poi scompigliarmi i capelli "si certo come vuoi tu pancake" mi dice facendomi l'occhiolino per poi andare via,ed io sono tornata a respirare.La giornata passa molto lentamente e all'uscita mi scontro con Leo che ovviamente non mi faccio scappare. "LEO JHON BLACK" tuono io quando prova a scappare per evitarmi. Al suono della mia voce si blocca rimanendo però di spalle "pretendo che ti volti e che mi ascolti...e che possibilmente tu accetti le mie scuse. Nate lo ha fatto e pretendo lo faccia anche tu. Dobbiamo restare uniti,non mi abbandonare proprio ora che ho più bisogno di te" gli dico con la voce spezzata sull'ultima parte della frase. Lo vedo abbassare le spalle e voltarsi lentamente per poi allargare le braccia lasciandomi spazio per avvolgermi e stringermi forte.
"Mi sei mancato" gli sussurro contro il petto "anche tu piccola,anche tu" mi dice scoccandomi un bacio tra i capelli."Mamma,papà sono a casaaaa" Urlo entrando in casa e affacciandomi alla cucina dove li trovo intenti a giocare a carte "oh ciao tesoro" dice mia madre voltandosi nella mia direzione "ciao piccola di papà" mi dice mio padre "hai mangiato?" Continua lui "sisi ho mangiato un panino prima di venire a casa,non vi preoccupate e comunque alle cinque esco" dico loro salendo poi le scale per andare a fare la doccia. Mi asciugo i capelli me li piastro e mi vesto con una tuta della Nike nera e mi trucco con un leggero strato di mascara nero. Mi siedo alla scrivania e mi metto a fare un po' di compiti per ammazzare il tempo. Alle cinque il mio cellulare squilla illuminandosi e mettendo in mostra la faccia di Nate in primo piano mentre dorme con la bocca aperta,lo prendo e sblocco la chiamata "mi stai davvero chiamando per farmi scendere quando sei a due passi da me?" Gli chiedo sorridendo e alzandomi per affacciarmi alla finestra. "Mmh...si credo di essere troppo stanco e svogliato per fare due passi in più e bussare alla sua porta signorina Donovan. Quindi è pregata di muovere quel meraviglioso culo di cui sua madre le ha fatto dono e di raggiungermi al mio bolide nero" mi dice schernendomi con un sorrisetto stampato sul volto. Sorrido a mia volta e attaccando scendo al piano di sotto,saluto i miei e chiudendomi la porta alle spalle scendo i gradini del portico,attraverso il giardino e la strada per poi raggiungerlo. Mi guarda attraverso gli occhiali da sole per poi avvicinarsi a me e farmi salire in macchina,mi allaccia la cintura come di consueto e salendo al suo posto partiamo con "perfect" di sottofondo. Sorriso a sentirla perché mi rendo conto del fatto che non volendo rivivere quello che è successo l'altro giorno ha preferito rinunciare lui e fare un piacere a me. Mi porta li,lì dove tutto è finito,e dove il nulla ha avuto inizio,lì dove abbiamo lasciato il meglio di noi per far spazio al peggio di noi stessi,lì dove le nostre anime hanno messo radici decidendo di non seguirci in questo cammino verso la stabilità ma rimanendo ancorate a quel terreno che due anni fa era ricoperto da vetri rotti e sangue che sgorgava da tutte le parti,lì dove io e Nate abbiamo perso tanto,troppo...
Mi manca il respiro quando accosta proprio nel punto esatto,a fianco al marciapiede spegnendo il motore. Lo guardo come stringe il volante fra le mani facendo diventare le nocche bianche,come contrae la mascella e chiude gli occhi strizzandoli prendendo un lungo respiro. "So che probabilmente ho fatto una cazzata a portarti qua,esattamente come ho fatto tante altre cazzate nei miei 18 anni ma avevo bisogno di qualcuno con cui venire qua...e nessuno mi sembrava più adatta di te." Mi dice in un sussurro voltandosi verso di me "io...io non penso di essere la persona più adatta...non sono più venuta qua da..." inizio a dire io "da quando è successo lo so. Ho sempre fatto la strada più lunga per arrivare a scuola proprio per questa ragione. Ma devi affrontare tutto questo. Lo possiamo fare insieme Kath." Mi dice posandomi una mano sulla coscia e io d'istinto poso la mia sulla sua facendo incrociare le nostre dita in una stretta che dice tutto...ci stiamo sostenendo a vicenda,stiamo provando a rialzarci insieme perché l'effetto collaterale che si è lasciato alle spalle Aaron dopo che se n'è andato va ben oltre tutto quello che potrò mai vivere nella mia vita. "Sfogati Kath,e poi lo farò io." mi dice guardandomi e afferrandomi il mento tra il pollice e l'indice e facendomi voltare verso di lui. E lo vedo,vedo che ha bisogno di me,e capisco che ha bisogno che sia io ad aprire la bocca per prima,ma sono davvero pronta a rivivere quella notte? "Non so da dove iniziare...mi manca il respiro solo al ricordo di quel giorno" ammetto più a me stessa che a lui. "allora parto io,cosi rompiamo il ghiaccio." mi dice sorridendomi rassicurante,io annuisco. Dopo di che lo vedo prendere un respiro,guardare fuori nel punto in cui il tempo quella notte si è fermato e lo vedo nel suo sguardo che ormai non è più qui con me,lui ora è la,con lui,con tutti noi,e io guidata dalla sua voce vengo inghiottita dal suo vortice dei ricordi e mi perdo anche io. Siamo nel nostro inferno personale e non si torna più indietro.
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TRUTH OR DARE?
Romance[COMPLETA] Kath e Leo,due nomi,due corpi,una sola anima...lui è nato solo 24 ore prima di lei. Sono cresciuti insieme,condividono tutto fin dal primo bagnetto,non c'è segreto che non conoscano l'uno dell'altra,ma cosa succederebbe se uno dei due v...