Emma, Milano
Ricominciare.
È una parola difficile nella mia vita. O almeno lo è stata. Sono passati tre anni, ed è stato il primo anno che ho festeggiato il natale. Non ho voluto regali, non li ho mai amati: il mio regalo era tornare a sorridere e ce l'ho fatta. Ma non smetto di pensare alla mia piccolina. La immagino, la vedo nei miei sogni, la vado a trovare, ma l'importante è che non mi senta mai sola. Lo stare in compagnia mi aiuta, almeno così mi è stato detto. E visto che la mia terapia sta funzionando, ho deciso di lavorare su me stessa. E per la prima volta dopo tempo ho invitato qui, i miei amici del liceo. Tutti assieme. Non facciamo una rimpatriata da un po. Tutti mi sono stati vicini, nel momento più brutto della mia vita, ma io non riuscivo a vedere il loro affetto. Ero arrabbiata con me stessa, e scaricavo tutto su di loro. Chi riesco a vedere spesso sono Marci con la sua ragazza ed Elena, quando si trova da queste parti. Ma oggi sono venuti tutti- compresi Eli ed Andrea- a Milano, per me. E oggi sono veramente felice. Bussano alla porta, e chiamo Franci per accogliere i nostri ospiti.
Apro e urlano tutti assieme, saltandomi addosso. Ed è qui che sento gli occhi farsi pesanti e bruciare. Dopo ciò che ho passato sono diventata particolarmente emotiva. E non si tratta solo di piangere, si tratta proprio di sentire lo stomaco e il cuore restringersi, come se nulla fosse. Come ora. Se potessi fermerei il tempo, fermerei questo abbraccio. Mi stanno schiacciando, ma mi stanno trasmettendo tutto il bene del mondo.
"Basta ora stacchiamoci sennò questa esplode"ecco Elena che mi legge come sempre nel pensiero, seguita da tutti gli altri. Saluto tutti, e li faccio accomodare nel mio piccolo salotto. Tre anni fa questa casa era vuota, ma il dolore e le mille emozioni, hanno aiutato a farla mia. Si siedono subito e partono con una serie di domande a raffica. Sento qualcuno chiedermi come sto, come procede la mia carriera, altri come ho passato il natale, e io semplicemente sorrido. "E come sei bella Emmì quando ridi"mi dice Marcello. Lo dice sempre anche mia mamma. Stringo gli occhi facendo spuntare ai lati anche qualche rughetta, arriccio il naso, e aggrotto la fronte. Almeno sono espressiva. E il mio sorriso, non è mai cambiato.
Ho sempre ricordato come si sorride. Anche quando di sorridere non mi andava più.
Alle parole di Marcello, una lacrima forse troppo evidente scende dal mio volto: tutti lo notano e Eli al mio fianco mi stringe la mano.
"Sono lacrime di gioia, mi eravate mancati così tanto"dico asciugandomi il volto.
La serata continua e le domande per fortuna non sono rivolte solo a me. Decido anche io di partecipare, e stuzzico le mie amiche.
"Allora nomade, in questo tour nel mondo, hai conosciuto qualche bono ballerino?"dico riferendomi a Elena.
Sorseggio il mio calice e il vino mi va di traverso quando dice: "i ballerini sono tutte delle merde."
Sorrido, non è vero, non lo sono. Almenoché le lettere che sto inviando gli arrivino davvero, non sono tutti delle merde.
"Dai perché? Non è vero."
Dico lasciando a bocca aperta tutti.
"Che mi guardate così. Stefano non è una merda. Vi devo ricordare che l'ho lasciato io? Non lo sto difendendo, poteva farsi sentire, ma di certo non è colpa sua, dato che gli ho dato tutti i pretesti per allontanarlo da me."
Inutile che vi descriva ancora la loro faccia. Manco avessi detto chissà che.
Andrea e Marcello sono rimasti in contatto con lui ed ovviamente sono d'accordo con me. È nelle mie amiche, in particolar modo con Elena, che non riesco a trovare consenso.
"Ele devi dirci qualcosa?"Andrea è attento, riesce a percepire le persone e le loro parole.
"Oh si Ele! Tu l'hai incontrato gli hai parlato!"
Aggiunge Elisa sorprendendomi.
È successo e lo capisco dallo sguardo di Elena sugli altri. Lo sapevano tutti e nessuno me l'ha detto.
"Scusami Ele, tu gli hai parlato e io non ne sapevo praticamente nulla?"
La tensione sale. Non volevo la serata prendesse questa piega. Franci mi si avvicina, capendo e Marcello subito interviene.
"Emma se per questo noi ci parliamo tutti i giorni."
Tenta di difenderla Marcello. Lo ammutolisco subito.
"Non penso parliate di me o almeno spero." E infatti abbassa la testa.
"Posso sapere gentilmente che vi siete detti?"
Lei capisce subito. É la mia migliore amica, sa che non la giudico, anche se mi ha mentito. Però vorrei almeno mi raccontasse di lui.
"È successo l'anno scorso. Ero a New York e lo chiamai per un caffè"sospiro quando si apre a me. "È stato dolce Em, tantissimo. Però io l'ho messo in difficoltà. Era un periodo brutto per te e così ho scaricato il senso di colpa su di lui. Doveva fare di più tre anni fa per riprenderti. Non ha fatto quasi nulla Em. Forse ho anche sbagliato. Anzi sicuramente..."
"Direi"sussurro.
Si l'avrete capito, sono incavolata, ma apprezzo la sua delicatezza, nel non toccare il mio tasto dolente. Doveva dirmelo in ogni caso, anche se non ha fatto nulla di che, comunque doveva dirmelo.
Elisa cerca subito di aggiustare la situazione: "dai Em, anche tu gli invii delle lettere alla fine. Lo senti anche tu."
"Ma chi vi ha detto che le riceve? Dai ragazzi gli invio lettere da due anni e non ne ha parlato con nessuno? Magari non sarà quello il numero civico, per piacere su."
Questa cosa mi innervosisce ancor di più. Loro sanno delle lettere, lo dissi subito a loro, ma mi hanno giurato di non dirlo a nessuno. È una cosa che voglio resti tra noi, e pensare che io scriva i miei pensieri a qualcuno che nemmeno risponde, mi infastidisce.
Vedo Elena molto giù di morale e i miei pensieri vengono subito interrotti. Io non volevo essere così dura nei suoi confronti, poi non litighiamo mai. E questo non voglio sia un litigio. Mi avvicino a lei e mi getto tra le sue braccia. Non volevo trattarla male, deve essere una bella serata. Alla fine non ha fatto nemmeno nulla.
"Mi spiace, davvero, ma io ero lontana, tu non stavi passando un bel momento e, io non mi sentivo di parlarne con te.."
"Ho capito"dico guardandola convinta negli occhi.
Menomale che ho loro.
"Cretino piglia la bottiglia di spumante"dico a Marcello.
Prima di stapparla, chiedo a Ele: "alla fine che ti ha detto Ste?"
"L'ha mandata a quel paese, che vuoi le abbia detto, ti pensa ancora"rido con loro.
Li adoro, ognuno ha una parte di me.Ragazze! Ecco a voi un altro capitolo! Vorrei che concentraste la vostra attenzione in modo particolare sulle lettere? Che cosa conterranno di preciso? Stefano le ha ricevute?
Lo scoprirete presto un bacio🎈❤️